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Al G7 Ambiente e Energia di Sapporo torna in discussione anche la data del phase out del carbone

Londra e Parigi vogliono fissare l’addio al carbone nel 2030. Stati Uniti, Ue e Giappone frenano. La proposta di mediazione della Germania cita il 2030 ma solo come data in cui il phase dovrebbe “idealmente” avvenire

G7 Ambiente e Energia di Sapporo: salta anche il phase out carbone nel 2030
Foto di Albert Hyseni su Unsplash

Il meeting del G7 Ambiente e Energia di Sapporo si terrà il 15 e 16 aprile

(Rinnovabili.it) – Il G7 fa a pezzi la più grande promessa sul clima di questi anni: il phase out del carbone entro il 2030. Dietro questo impegno le economie più avanzate si erano schierate compatte almeno dal 2021, portando l’addio al carbone entro questo decennio nel comunicato finale della Cop26 di Glasgow, annacquato in “phase down” solo da un colpo di mano dell’India all’ultimo secondo. Ma nemmeno nel prossimo G7 Ambiente e Energia di Sapporo, settimana prossima, questo obiettivo fondamentale per restare entro gli 1,5°C potrebbe trovare posto nel testo finale.

Gli sherpa dei 7 “grandi” stanno limando la bozza di comunicato finale, vista da Bloomberg, e sull’addio al carbone c’è ancora molta distanza tra le parti. Due i fronti principali. Da un lato la Gran Bretagna e la Francia, che hanno proposto di eliminare l’intera capacità di generazione elettrica domestica da carbone entro il 2030, oltre a riconoscere la necessità di “cancellare la pipeline di nuovi progetti globali di generazione di energia a carbone”.

Chi frena sul carbone al G7 Ambiente e Energia di Sapporo?

A questa formulazione più forte si oppongono il Giappone padrone di casa, gli Stati Uniti e anche l’UE. Per quest’ultima si tratta di una giravolta rispetto alla linea comune fissata di recente per la Cop28, ossia chiedere un impegno sul phase out di tutte le fossili.

Tokyo, dal canto suo, propone una versione molto più blanda e stringata: l’impegno a “raggiungere un settore elettrico completamente o in modo predominante decarbonizzato entro il 2035”. La stessa formula usata nel 2022, che in realtà non impegna affatto a cancellare progetti sul carbone. L’anno scorso, però, il passo indietro era avvenuto durante l’incontro del G7, non prima. La bozza inizialmente parlava di phase out e metteva una data: non oltre il 2030. Solo nel testo finale era poi stato inserito un generico impegno all’abbandono del carbone, nella forma di una promessa di fare “passi concreti e tempestivi verso l’obiettivo di una eliminazione definitiva della produzione nazionale di energia elettrica da carbone unabated”.

Una proposta alternativa, di mediazione, arriva da Berlino. Per la Germania il G7 Ambiente e Energia di Sapporo deve assicurare che il phase out del carbone avverrà “idealmente entro il 2030” oppure “durante gli anni ‘30”.