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Aiuti di Stato, ok alla compensazione dei prezzi dell’energia

La Commissione europea autorizza gli Stati membri ad adottare aiuti al tessuto economico in deroga alla normativa UE ordinaria. Ma impone precisi requisiti di sostenibilità relativi alla protezione dell'ambiente e alla sicurezza dell'approvvigionamento

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Aiuti di stato: il quadro temporaneo di crisi resterà in vigore fino al 31 dicembre 2022 

(Rinnovabili.it) – Situazioni straordinarie richiedono interventi straordinari. Ed è così che all’indomani delle sanzioni imposte alla Russia, l’Unione europea ha iniziato a cercare strumenti d’eccezione con cui attutire gli effetti collaterali di tali penalità sulla propria economia. “Dobbiamo mitigare l’impatto economico di questa guerra e sostenere aziende e settori gravemente colpiti. E dobbiamo agire in modo coordinato”, ha ricordato ieri la vicepresidente dell’esecutivo UE, Margrethe Vestager lanciando un nuovo Temporary Framework per gli aiuti di Stato. Il quadro, in vigore fino alla fine dell’anno, permetterà ai Paesi del Blocco di fornire aiuti alle proprie imprese ed industrie in deroga alla normativa comunitaria ordinaria. Una flessibilità che avrà come destinatari tre comparti: agroalimentare, bancario ed energetico.

“Il nuovo quadro – prosegue Vestager, responsabile della politica UE sulla concorrenza – consentirà agli Stati membri di concedere aiuti di importo limitato alle imprese colpite dall’attuale crisi o dalle relative sanzioni e controsanzioni”. Garantendo che rimanga disponibile abbastanza liquidità e compensando i costi aggiuntivi dovuti al caro energia.

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Gli aiuti di stato nel settore energetico

Entrando nel dettaglio, il quadro temporaneo di crisi permetterà ai Ventisette di compensare parzialmente la spesa su gas ed elettricità delle imprese, in particolare di quelle energivore. Un sostegno, chiarisce Bruxelles, ammissibile in qualsiasi forma, comprese le sovvenzioni dirette. A patto che non superi il 30% dei costi, con un tetto massimo di 2 milioni di euro.

“Quando l’impresa subisce perdite operative, possono essere necessari ulteriori aiuti per garantire la continuazione di un’attività economica”, si legge nella nota stampa. “A tal fine, gli Stati membri possono concedere aiuti eccedenti tali massimali, fino a 25 milioni di euro per i consumatori ad alta intensità energetica e fino a 50 milioni di euro per le imprese attive in settori specifici, come la produzione di alluminio e altri metalli, fibre di vetro, pasta di legno, fertilizzanti o idrogeno e molti prodotti chimici di base”.

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Ma il Temporary Framework impone anche dei paletti, chiedendo in primo luogo un collegamento tra l’importo dell’aiuto accordabile e l’entità dell’attività economica supportata. Oltre a ricordare la precisa definizione di imprese energivore e a imporre requisiti di sostenibilità affinché i sostegni concessi favoriscano una ripresa sostenibile.