Zannier: "La ciclicità con cui si verificano questi eventi estremi è ormai diventata assai elevata e quindi le dotazioni nazionali non sono più in grado di far fronte alle richieste."
Va lasciato alla scienza lo studio dei fenomeni. Istituzioni favoriscano sperimentazione
Fiume Veneto, 12 nov – “Sui cambiamenti climatici, tema che sta interessando sempre di più non solo il territorio ma che è diventato un argomento di interesse globale, si parla troppo spesso senza ascoltare invece la scienza che ha dati e studi più approfonditi. In questo settore ciò che dobbiamo fare è chiederci come possiamo reagire di fronte a situazioni sempre più complicate, lasciando ad altri il compito di individuare il modo in cui invertire la rotta”.
Lo ha detto l‘assessore regionale alle Risorse agroalimentari Stefano Zannier partecipando oggi a Fiume Veneto nella tenuta Fossa Mala al convegno dal titolo “I cambiamenti climatici e le ripercussioni in vigna e in cantina” organizzato dell’associazione nazionale Le Donne del Vino del Friuli Venezia Giulia.
“Convegni come quello di oggi – ha detto Zannier nel suo intervento – devono avere lo scopo di lasciare la parola a chi ogni giorno, con metodo scientifico e studi alla mano, cerca di capire qual è l’andamento del sistema, indicandoci quali sono gli effetti diretti che si possono verificare anche nei vigneti. Il nostro compito come istituzioni è quello di raccogliere i suggerimenti proposti, mettendo in atto conseguentemente delle azioni pilota che possano essere di aiuto al comparto per capire quali siano gli effetti delle scelte suggerite sulle produzioni”.
Zannier ha poi posto l’accento sull’aspetto relativo ai danni che gli eventi calamitosi provocano nelle coltivazioni. “Pensare di poter utilizzare ancora gli strumenti finanziari nazionali emergenziali quali i fondi di solidarietà per far fronte alle perdite subite in agricoltura a seguito delle conseguenze del maltempo – ha detto Zannier – è una cosa sempre più difficile. La ciclicità con cui si verificano questi eventi è ormai diventata assai elevata e quindi le dotazioni nazionali non sono più in grado di far fronte alle richieste. I dati ci dimostrano che le percentuali di ristoro sono assai basse e a malapena coprono i costi delle pratiche. Pertanto – ha concluso Zannier – è necessario incentivare forme diverse di ristori già esistenti, basati sul mutualismo e le assicurazioni per non dare false illusioni agli agricoltori”. ARC/AL/gg