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Aggiornata la Carta di sintesi delle pericolosità

Ha il compito di individuare le aree caratterizzate da diversi gradi di penalità ai fini dell'uso del suolo, per la presenza di pericoli idrogeologici, valanghivi, sismici e di incendio boschivo.

Foto di Tiziano Bortolotti da Pixabay

Uno degli elementi costituenti il Piano Urbanistico Provinciale

Aggiornata dalla Giunta provinciale, su proposta dell’assessore all’urbanistica e ambiente Mario Tonina, la Carta di sintesi delle pericolosità, uno degli elementi costituenti il Piano Urbanistico Provinciale, in vigore dal 2 ottobre 2020, che ha il compito di individuare le aree caratterizzate da diversi gradi di penalità ai fini dell’uso del suolo, per la presenza di pericoli idrogeologici, valanghivi, sismici e di incendio boschivo. Al centro della decisione odierna, alcune disposizioni applicative contenute nell’Allegato C riguardanti sia le aree con penalità elevate sia quelle con penalità medie o basse e le aree con altri tipi di penalità. L’aggiornamento è stato possibile grazie all’esperienza maturata nell’esame delle oltre 150 domande di autorizzazione trattate nel primo anno di applicazione della Carta. Effettuate infine alcune modifiche di tipo grafico per rendere più chiara la lettura dell’allegato.

In particolare, le modifiche riguardano i ponti di accesso a fondi, le attività e le opere consentite in aree a penalità elevata per incendio e per valanghe, precisando ulteriormente, in quest’ultimo caso, l’ammissibilità di interventi che determinino aumento del carico antropico solo nei periodi stagionali in cui il pericolo non sussiste effettivamente.  Diversi, inoltre, gli interventi che con la deliberazione odierna  sono stati esclusi dall’applicazione delle norme del PUP sulla pericolosità. Tra questi gli interventi di ripristino di aree prative o pascolive, la realizzazione di sentieri alpini e vie ferrate e gli itinerari idonei all’inserimento nella rete provinciale dei percorsi in mountain bike nonché un elenco di infrastrutture che non determinano aumento del carico antropico sul territorio nel campo delle reti di distribuzione, degli impianti di radiodiffusione sonora e televisiva e di telecomunicazione, delle piccole derivazioni idriche.  

Sulle modifiche approvate oggi dalla Giunta con delibera il Consiglio delle autonomie locali aveva già espresso parere favorevole, con alcune osservazioni relative in particolare alla richiesta di eliminare la necessità di redazione dello studio per alcuni specifici casi di trasformazione urbanistica o riferiti ad aree con superfici ridotte.