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Il Belgio dice addio all’addio al nucleare (e fa pagare le scorie ai cittadini)

Il paese ha ancora 6 reattori attivi distribuiti su due impianti. Gli ultimi avrebbero dovuto spegnersi nel 2025, anno previsto per completare il phase out. Il timore di penuria di energia a causa della guerra in Ucraina ha indotto il governo federale a cambiare idea. Per convincere Engie a gestire i due reattori, lo Stato ha accettato di mettere un tetto al costo di gestione delle scorie: lo pagheranno in parte i cittadini

addio al nucleare
Scorcio della centrale nucleare di Doel. By Trougnouf – Own work, CC BY 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=68549988

Prolungata di 10 anni la vita dei reattori Doel 4 e Tihange 3

(Rinnovabili.it) – Dieci anni di esercizio in più. Invece di chiudere i battenti nel 2025 e salutare per sempre l’energia dall’atomo, il Belgio ha deciso di prolungare la vita di due reattori, Doel 4 e Tihange 3, di (almeno) un decennio a partire da novembre 2026. L’addio al nucleare, quindi, è perlomeno rimandato fino al 2036. La ragione? L’incertezza generata dall’invasione russa dell’Ucraina.

Niente addio al nucleare almeno fino al 2036

La decisione è stata formalizzata oggi dalla ministra dell’Energia, la verde Tinne Van der Straeten, e dal premier Alexander De Croo, tramite un accordo con Engie Electrabel. I due reattori si fermeranno effettivamente a fine 2025 -l’iter è già avviato- ma l’azienda si occuperà di riavviarli entro novembre dell’anno successivo. L’addio al nucleare del Belgio sarà quindi solo una parentesi effimera di pochi mesi.

In cambio, Engie si è assicurata un tetto molto vantaggioso sui costi di gestione delle scorie. Tetto a cui puntava da tempo per attutire l’impatto finanziario negativo dell’incertezza dei costi. Ora l’incertezza se la sobbarcherà lo Stato, cioè i contribuenti. Una clausola lega governo e azienda: se i reattori non saranno pronti per la data pattuita, niente price cap ai rifiuti nucleari. L’accordo peraltro non fissa ancora il tetto ma contiene solo un’intesa su come calcolarlo. E non sarà un prezzo fisso ma muterà con l’aumentare delle scorie prodotte.

I due reattori diventeranno di proprietà dello Stato, che tornerà a gestire direttamente di circa l’8% del fabbisogno energetico nazionale. Si tratta degli impianti più giovani tra i 7 reattori totali di cui sono dotati i siti nucleari di Doel, al porto di Anversa, e Tihange sulla Mosa vicino a Liegi. Entrambi PWR, Doel 4 è entrato in funzione il 1° luglio 1985 e ha una capacità installata di 1039 MW mentre Tihange 3 vale 1046 MW ed è attivo dal 1° settembre 1985. Saranno spenti a 50 anni dall’avvio.

L’addio al nucleare del Belgio era iniziato lo scorso settembre con lo spegnimento dei 1006 MW di Doel 3, a cui dovrebbe seguire Tihange 2 entro il 31 gennaio di quest’anno. Nel 2025 la data di spegnimento per i restanti reattori.