Il rapporto conclusivo del monitoraggio durato due anni da parte dell’Agenzie internazionale per l’energia atomica promuove il Giappone su tutta la linea. Il piano di Tokyo è in linea con gli standard di sicurezza internazionali
L’impatto radiologico per la salute umana e l’ambiente sarebbe “trascurabile”
(Rinnovabili.it) – Scaricare nell’oceano l’acqua contaminata di Fukushima è sicuro. Sia per la salute umana che per l’ambiente, perché avrà un impatto radiologico “trascurabile”. Il piano elaborato nel 2021 dal Giappone per smaltire nei prossimi 30-40 anni circa 1,3 milioni di tonnellate di acqua usata per raffreddare il nocciolo fuso dell’impianto nucleare di Daiichi rispetta gli standard di sicurezza internazionali. Lo ha fatto sapere oggi l’AIEA, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica, al termine di un monitoraggio durato 2 anni.
Cos’ha detto l’AIEA sull’acqua contaminata di Fukushima
“Sulla base della sua valutazione completa, l’AIEA ha concluso che l’approccio e le attività di scarico delle acque trattate dall’ALPS adottate dal Giappone sono coerenti con gli standard di sicurezza internazionali pertinenti”, ha dichiarato il Direttore Generale dell’AIEA Rafael Mariano Grossi nella prefazione del rapporto.
L’ALPS è l’acronimo che indica l’Advanced Liquid Processing System, ovvero il procedimento che sarà usato per eliminare 63 dei 64 radionuclidi presenti nell’acqua contaminata di Fukushima. Il trizio è troppo piccolo per poter essere eliminato e sarà quindi rilasciato nell’oceano.
“Inoltre, l’AIEA rileva che lo scarico controllato e graduale dell’acqua trattata in mare, come attualmente previsto e valutato dalla TEPCO, avrebbe un impatto radiologico trascurabile sulle persone e sull’ambiente”, ha aggiunto Grossi. La procedura prevede di diluire ulteriormente in acqua di mare il liquido al termine del processo di decontaminazione, e solo allora di rilasciarlo nell’oceano in modo da ridurre la concentrazione di trizio.
Dopo l’ok dell’Agenzia manca solo l’ultimo timbro da parte di un’agenzia nazionale giapponese per avviare il rilascio in mare dell’acqua contaminata di Fukushima. L’AIEA procederà nel frattempo con un tour regionale per spiegare la sua valutazione sulla sicurezza del piano ai vicini. Che continuano ad avere dubbi. A partire dalla Cina, che oggi ha chiesto di nuovo di sospendere il piano, definito “estremamente irresponsabile”.
Il monitoraggio dell’AIEA non finisce qui, ma proseguirà durante tutta la lunga fase di rilascio in oceano. “L’AIEA osserva che una volta iniziato il rilascio, molti degli argomenti tecnici esaminati e valutati dalla Task Force dovranno essere rivisti dall’AIEA in vari momenti per valutare la coerenza delle attività durante il funzionamento degli scarichi di acqua trattata dell’ALPS con gli standard di sicurezza internazionali pertinenti”, si legge nel rapporto.