L’accordo globale sulla plastica è in discussione a Nairobi
(Rinnovabili.it) – Inizia a prendere forma l’accordo globale sulla plastica. Riguarderà sia la produzione che il design degli imballaggi. Anche se è ancora ben lontano dallo stop tombale a questo materiale altamente inquinante chiesto da parte del mondo scientifico e da decine di ong in questi mesi, Il trattato dovrebbe scrivere la parola fine sulla plastica monouso.
La bozza di accordo che si inizia a discutere oggi a Nairobi, durante la riunione dell’Unep, l’Agenzia dell’Onu per la protezione ambientale, non contiene ancora molti dei dettagli che saranno necessari per arrivare a un accordo globale sulla plastica efficace e trasformativo. Ma è il frutto di una settimana di pre-negoziati a livello di sherpa e dà l’idea del livello di ambizione che si può effettivamente raggiungere.
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Anche se mancano le specifiche, quindi, è significativo che la bozza di risoluzione, vista da Reuters, preveda di affrontare “l’intero ciclo di vista della plastica”. Dalla produzione alla gestione dei rifiuti e del riciclo, quindi, passando anche per il design e la qualità degli imballaggi.
Rispetto alle linee guida in materia di riciclo, la bozza di risoluzione raccomanda la promozione di imballaggi di plastica con un design sostenibile, in modo da incentivare tanto il riciclo quanto il riuso. Ovviamente, questo richiede di metter fine una volta per tutte alla vendita di prodotti composti da plastica monouso.
Resta invece ancora incerto un altro punto fondamentale, quello del carattere legalmente vincolante o meno dell’accordo. La bozza di documento mantiene l’ambiguità già dal titolo: “Stop all’inquinamento da plastica: verso uno strumento internazionale legalmente vincolante”.
Saranno i ministri competenti, presenti da oggi alla riunione Unep, a dover mettere l’ultima parola sul trattato. Inizia così oggi una 3 giorni di negoziati che dovrebbe portare, mercoledì, a un documento finale. L’accordo globale sulla plastica dovrebbe poi superare un lungo iter di approvazione formale che potrebbe concludersi nel 2024. Ma i punti fermi si mettono adesso.
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