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La Russia accelera sul clima e prova a onorare l’accordo di Parigi

accordo di parigi
Credits: Дмитрий Осипенко da Pixabay

Putin chiede una nuova strategia al governo per rispettare l’accordo di Parigi

(Rinnovabili.it) – Nella corsa ad alzare le ambizioni climatiche di questi mesi,UE, Cina e Giappone, prova a inserirsi anche la Russia. Timidamente, in punta di piedi, il quarto maggiore emettitore al mondo prova a mettersi in linea con gli obiettivi dell’accordo di Parigi.

Il 5 novembre il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto con cui ordina al governo di provare a rispettare il patto sul clima del 2015. E quindi di preparare un piano che consenta a Mosca di tagliare davvero le emissioni di gas serra del 70% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Ma con un enorme caveat: la nuova strategia non può danneggiare lo sviluppo socio-economico del paese.

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Una precisazione che suona quasi obbligata, per un leader come Putin che negli ultimi anni si è trovato stretto tra l’incudine della crisi economica (complice il crollo dei prezzi del petrolio) e il martello di un’opposizione politica più audace e visibile (Navalny in testa, il politico vittima di un avvelenamento da Novichok ad agosto). Rispettare Parigi significherebbe adeguare l’industria nazionale degli idrocarburi, e in fretta: non esattamente la priorità numero uno per gli oligarchi che la controllano e che tengono Putin al potere.

Tra le pieghe dell’annuncio di Putin, che ha ratificato l’accordo di parigi solo a settembre 2019, si scorge però già qualche elemento critico. Il presidente ha sottolineato di voler sfruttare anche la capacità delle foreste e di altri ecosistemi di assorbire CO2. Il che fa pensare che non sia davvero disposto a un cambio di marcia.

Finora, la strategia del governo prevedeva un taglio delle emissioni nel prossimo futuro, ma nell’immediato questa sarebbero ancora aumentate. Adesso, la nuova versione richiesta da Putin dovrebbe mettere in campo dei tagli immediati. Ma l’ampiezza della sforbiciata potrebbe essere molto ridotta, se Mosca giocherà la carta del sequestro di carbonio tramite le foreste come valido modo per bilanciare le emissioni.

La strategia reale, però, al momento non esiste ancora. L’annuncio è stato povero di dettagli. Putin ha infatti incaricato formalmente il governo di presentare al più presto una nuova strategia socioeconomica con orizzonte 2050, che tenga conto di livelli di emissioni inferiori.

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