Un rapporto di Resources for Future, una no profit statunitense, calcola i benefici netti di tre scenari climatici. In quello attuale, stimato in +2,5°C di riscaldamento globale, l’inazione ci costerà 3.300 mld $ l’anno. Solo stare entro gli 1,5°C è economicamente vantaggioso
Stare sotto gli 1,5°C vale il 2% del pil globale
(Rinnovabili.it) – Rispettare la soglia di 1,5 gradi porterà a benefici netti per 6.800 miliardi di dollari l’anno, il 2% del pil globale. Lo ha calcolato il centro di ricerca no profit statunitense Resources for Future insieme all’Università di Berkeley mettendo a confronto questa traiettoria climatica con lo scenario meno ambizioso previsto dall’Accordo di Parigi, 2 gradi, e con quello ritenuto più vicino alla traiettoria attuale, ovvero un riscaldamento globale di circa 2,5°C rispetto all’epoca pre-industriale. Le stime più aggiornate dell’IPCC fissano il global warming al 2100, in uno scenario business as usual, in una forchetta tra 2,1 e 2,9 gradi.
Per stimare i costi associati al cambiamento climatico, il gruppo di ricerca ha utilizzato il modello Greenhouse Gas Impact Value Estimator (GIVE), sviluppato dagli autori per stimare il costo sociale del carbonio. Un concetto che indica i costi associati alle emissioni di gas serra sotto tutti i profili, dall’inquinamento alla salute, e viene usato da alcuni paesi come coefficiente per valutare l’efficacia di alcune politiche.
Partendo dai tre scenari di riscaldamento globale analizzati, il rapporto stima i benefici derivanti dal raggiungimento degli obiettivi climatici misurando le differenze nei danni tra i tre diversi percorsi. E arriva a calcolare i benefici (o i danni) netti da qui al 2300.
I costi del clima: tre scenari
Cosa succede se restiamo sulla traiettoria attuale? I danni superano ampiamente i benefici. Il costo netto per l’economia globale arriva a circa 918mila miliardi, circa 3.300 mld $ l’anno. Se, invece, le politiche climatiche saranno in grado di contenere il global warming attorno ai 2 gradi, i costi si dimezzano. I vantaggi superano i costi solo se si scende alla soglia di 1,5 gradi.
“Ci sono impatti economici significativi – e forse dolorosi – associati al rilascio di gas serra nell’atmosfera. Affrontare il cambiamento climatico mantenendo le promesse fatte dal mondo nell’Accordo di Parigi non servirà solo a proteggere l’ambiente, ma anche a proteggere l’economia globale”, sottolinea Jordan Wingenroth, uno degli autori.