
Investimenti per 40 miliardi in Italia. Cooperazione rafforzata a 360 gradi, dall’energia alle tecnologie verdi, dalla difesa allo spazio all’intelligenza artificiale, fino alle materie prime critiche. Coinvolgendo sia pubblico che privato. Sono gli ingredienti di “un’alleanza strategica per affrontare le sfide del futuro”, parola del ministro Adolfo Urso. Gli accordi Italia-EAU siglati a Roma il 24 febbraio riguardano da vicino anche le relazioni energetiche tra il Belpaese e la confederazione del Golfo, così come la collaborazione verso nuovi “modelli di sviluppo sostenibile”, come sottolinea il ministro Gilberto Pichetto.
Il senso di stringere ancora di più l’abbraccio tra Roma e Abu Dhabi è rafforzare il ruolo dell’Italia nel Mediterraneo e in Africa. A partire dalla cooperazione energetica e dalle priorità del Piano Mattei. Lo chiarisce la presidente del Consiglio Giorgia Meloni quando cita esempi dell’approccio condiviso con gli Emirati Arabi Uniti, rivolto a “interpretare le trasformazioni profonde del nostro tempo”:
È un approccio che abbiamo già dimostrato in molte occasioni, l’ultima in ordine di tempo con la scelta di realizzare insieme all’Albania una nuova infrastruttura energetica che collegherà le due sponde dell’Adriatico. Un’iniziativa ambiziosa nella quale crediamo molto, perché è un passo tangibile nella direzione di un’interconnessione davvero globale, che si estende dall’Asia fino al Golfo, dal Nord Africa all’Europa, con al centro il Mediterraneo, che come voi sapete è il principale focus di attenzione dell’Italia in questo tempo.
Il Mediterraneo è protagonista anche dello sviluppo di IMEC, il Corridoio infrastrutturale ed economico che collegherà le città portuali dell’India, del Medio Oriente e dell’Europa. È un progetto anche questo strategico che vede l’Italia e gli Emirati Arabi Uniti in prima fila, che stiamo portando avanti insieme per il potenziale che può sprigionare anche e soprattutto a favore dei nostri settori economici.
Oggi posiamo un altro importante mattone in questa strategia comune.
Vediamo più da vicino che cosa riguardano gli accordi Italia-EAU in materia di energia, ambiente, innovazione e sviluppo sostenibile.
Accordi Italia-EAU sulle energie rinnovabili
Le rinnovabili si ritagliano un ruolo piuttosto centrale nella lunga lista di memorandum of understanding e intese siglate il 24 febbraio con gli accordi tra Italia e Emirati Arabi Uniti. Al centro c’è soprattutto il soggetto emiratino Masdar, dal lato italiano Enel, Intesa Sanpaolo e Eni.
Enel e Masdar hanno siglato un protocollo per rafforzare la cooperazione sull’energia pulita in Italia, Spagna, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti. A luglio 2024 Enel aveva fatto entrare Masdar nella gestione degli impianti rinnovabili di Endesa (parte del gruppo Enel) in Spagna.
Operazione, quella di luglio, dove aveva svolto un ruolo Intesa Sanpaolo. Ieri l’istituto di credito italiano ha a sua volta rafforzato la cooperazione con Masdar, sempre nell’ambito delle operazioni M&A di fusione e acquisizione, come fornitore di servizi finanziari e di consulenza.
Quanto a Eni, uno dei 3 accordi firmati con società emiratine il 24 febbraio riguarda l’interconnessione elettrica Italia-Albania. La società del cane a sei zampe ha siglato con Masdar e Taqa Transmission (specializzata nella trasmissione elettrica) accordi per la definizione di contratti di off-take a lungo termine in Italia, con Eni come off-taker preferenziale, per l’energia rinnovabile prodotta in Albania, e per una capacità di generazione fino a 3 GW.
Energia e acqua per il piano Mattei per l’Africa
Sempre in ambito rinnovabili, Cassa Depositi e Prestiti (CDP) è al centro di accordi su energia e acqua che cementano la cooperazione con gli Emirati in Africa, nella cornice del piano Mattei. Due le intese firmate con AMEA Power, società con sede ad Abu Dhabi attiva nel settore delle rinnovabili, e Metito Utilities, azienda specializzata nel settore delle risorse idriche.
Il primo accordo servirà per identificare aree di collaborazione in progetti di energia green e infrastrutture sostenibili, con un focus sui paesi prioritari del piano Mattei. Il secondo consentirà di sostenere progetti dell’utility emiratina in ambiti come la desalinizzazione e il trattamento delle acque. Sempre nei paesi africani prioritari per l’Italia.
Metito Utilities è al centro anche di altri 2 accordi, con Acea e SACE, sempre per lo sviluppo di progetti sull’acqua e sempre con area di intervento preferenziale in linea con il Piano Mattei.
Investimenti nel ritorno al nucleare dell’Italia
Abu Dhabi è uno dei pochissimi paesi al mondo che negli ultimi anni ha scommesso da zero sul nucleare. E su questa direttrice viaggia un altro capitolo degli accordi Italia-EAU.
C’è infatti da segnalare l’intesa tra Newcleo – la società italiana dietro l’accelerazione sui mini-reattori nucleari (gli SMR) – e la società governativa Emirates nuclear energy company (Enec). Il contenuto: Enec investirebbe fino a 500 milioni di euro in Newcleo.
Enec starebbe valutando anche un investimento congiunto nei progetti di sviluppo europei di Newcleo e una joint venture operativa in Medio Oriente e in Nord Africa. Lato Europa, l’intesa riguarda una cooperazione strategica per esplorare l’uso del Reattore Veloce Raffreddato a Piombo (Lead-cooled Fast Reactor, Lfr). A settembre dovrebbe arrivare la conferma definitiva.
Data Center meno inquinanti
C’è di nuovo Eni dietro un altro degli accordi Italia-EAU, questa volta con Mgx – fondo d’investimenti in intelligenza artificiale e altre tecnologie avanzate – e G42 – attiva anch’essa nell’IA e di base a Dubai. Al centro dell’intesa – nella forma di lettera di intenti – la realizzazione in Italia di data center all’avanguardia per immagazzinare, elaborare e gestire grandi quantità di dati, con una capacità IT fino a 1 GW.
Il primo passo dovrebbe riguardare il Green Data Center di Eni a Ferrera Erbognone con l’aumento fino a 500 MW di capacità IT. In questo come in tutti gli altri casi l’energia per alimentare i centri sarebbe fossile con recupero di CO2. Per Ferrera Erbognone si tratterebbe di una centrale a gas dedicata, con impianto CCS e conferimento dell’anidride carbonica catturata nel sito di stoccaggio offshore di Eni in Adriatico, Ravenna CCS, inaugurato da pochi mesi.
Riciclo della plastica
Nextchem di Maire è invece già impegnata negli EAU sul fronte del riciclo della plastica con un impianto di riciclo avanzato a Abu Dhabi nel 2022. Un Memorandum of Understanding siglato il 24 febbraio mira a potenziare il riciclo avanzato della plastica negli Emirati Arabi Uniti.
Tra gli obiettivi, migliorare la selezione e la classificazione dei rifiuti, nonché la trasformazione dei materiali in polimeri riciclati, destinati ai produttori locali e all’esportazione. La nuova unità avrà una capacità di trattamento di 100.000 tonnellate di plastica.
Materie prime critiche
Pichetto e Urso hanno firmato un MoU sul settore minerario con il ministro degli Investimenti emiratino, per rafforzare la cooperazione nell’esplorazione, estrazione, lavorazione, riciclo e commercializzazione dei minerali critici.
Oltre all’accordo-quadro a livello governativo per la collaborazione rafforzata sulle materie prime critiche, Italia e EAU concretizzano questa direttrice con un accordo tra Eni e Adq, un fondo sovrano globale con focus sulle infrastrutture critiche e sulle catene di approvvigionamento. L’intesa siglata ieri riguarda la collaborazione nella ricerca e sviluppo di minerali critici.