Finanziato con 700mila euro il progetto Reatti-Vaia
L’Assessore regionale allo Sviluppo Economico, Roberto Marcato, ha partecipato oggi all’inaugurazione di un prototipo di edificio innovativo realizzato a Padova con legname recuperato post Vaia, la tempesta che nel 2018 ha raso al suolo più di 42 milioni di alberi, e basato su tecniche innovative di assemblaggio di materiali.
Un intervento finanziato con risorse del POR FESR 2014-2020, della Regione del Veneto, sintesi di un lavoro di squadra concepito grazie alla collaborazione di cinque aziende della filiera edile (FDA Srl, Spigolon Srl, Creativa Srl, Sistene Esco, Materiaprima+ Srl) e due enti di ricerca (Fondazione Fenice e la Hit-unipd).
“Il progetto REATTI-VAIA è frutto di un nuovo modello di sviluppo nato grazie anche ai bandi che come Regione abbiamo promosso negli ultimi anni, al fine di incentivare e sostenere la nascita di aggregazioni di imprese – ha sottolineato Marcato -. Favorire le reti innovative e le aggregazioni di imprese significa da un lato sostenere le attività di ricerca e di sviluppo indirizzate all’utilizzo di nuove tecnologie sostenibili, e dall’altro sviluppare nuovi prodotti e servizi utili alla collettività”.
“Quello che poteva sembrare un materiale povero e di scarto oggi, invece, diventa la materia prima del prototipo di edificio sostenibile realizzato a Padova – ha continuato l’Assessore regionale -. Il legno delle nostre Dolomiti simboleggia la rinascita della montagna Veneta e la dimostrazione che l’economia circolare e l’industria 4.0, insieme, possono produrre risultati incredibili, come nel caso del progetto REATTI-VAIA. Le caratteristiche prestazionali, l’abbinamento dei materiali usati permettono, infatti, di classificare questo edificio come ‘attivo’ e capace di abbattere drasticamente il consumo energetico”.
Nello specifico il progetto REATTI-VAIA è stato finanziato dal Piano Operativo Regionale Veneto per complessivi 699.123,00 euro e testimonia la capacità di una Aggregazione di Imprese di concretizzare un progetto di ricerca, anche in piena pandemia, dimostrando che la filiera corta del legname, l’economia circolare e i materiali innovativi in edilizia sono una realtà possibile e insieme possono costituire un pilastro importante per il futuro sostenibile di questo comparto.
“Quella di usare le materie prime del nostro territorio la considero una grande intuizione delle nostre aziende, le quali con lungimiranza hanno saputo tradurre una opportunità in qualcosa di concreto – ha concluso Marcato -. Questo è il risultato di un gioco di squadra e dimostrazione del fatto che le risorse pubbliche possono effettivamente dare slancio a iniziative di ricerca che interessano diverse filiere, in questo caso quella del legname, enti di ricerca e fornitori, per dare vita a qualcosa di unico e innovativo. L’abbinamento di materiali naturali e anche di riciclo controllato hanno portato, dunque, a ottenere sistemi di pareti, tetti di edifici e parti contro-terra capaci di raggiungere prestazioni energetiche importanti, ma a basso impatto ambientale”.