Da ieri si può acquistare un plastic bond che per sette anni investirà in progetti contro l'inquinamento da plastica in comunità vulnerabili
Crediti di plastica e di carbonio verranno forniti grazie al plastic bond agli investitori che punteranno sui progetti sponsorizzati
(Rinnovabili.it) – La Banca Mondiale ha lanciato un “plastic bond”, ovvero un bond legato alla riduzione dei rifiuti di plastica. Disponibile da ieri, avrà una durata di sette anni (gennaio 2031) e un valore di 100 milioni di dollari. Il prodotto finanziario è progettato per fornire rendimenti agli investitori attraverso crediti di plastica e carbonio generati in progetti di riduzione e riciclo dei rifiuti in comunità vulnerabili in Ghana e Indonesia.
Il Plastic Waste Reduction-Linked Bond, questo il nome completo, mira a mobilitare capitale privato per finanziare progetti in comunità marginalizzate. Vicino ai villaggi e le cittadine povere e vulnerabili del Sud del mondo, infatti, vengono spesso costruiti siti di combustione della plastica consumata nel Nord globale. Ne deriva un impatto diseguale sulla salute e l’ecosistema. Con il plastic bond della World Bank, l’idea è ottenere investimenti da usare per incentivare progetti più sostenibili di raccolta dei rifiuti in zone a basso reddito. Da questi progetti verrebbero dunque emessi crediti di plastica e crediti di carbonio, certificati dalla società Verra. Grazie a questi crediti, gli investitori potranno compensare l’inquinamento generato con le loro attività.
14 milioni già raccolti
Tra i primi investitori, la Banca Mondiale ha coinvolto Velliv Pension, Skandia, Mackenzie Investments, T. Rowe Price e Muzinich & Co. Questi gruppi hanno fornito circa 14 milioni di dollari di finanziamenti iniziali con cui potenziare strutture esistenti, costruire nuovi siti di raccolta e riciclo e installare attrezzature di riciclo degli scarti alimentari.
I progetti in Ghana e Indonesia prevedono di raccogliere circa 230 mila tonnellate di rifiuti plastici nei prossimi dieci anni. La Banca Mondiale promette che creeranno occupazione diretta e indiretta per oltre un migliaio di individui in comunità marginalizzate. I fondi supporteranno siti di raccolta e riciclo dei rifiuti ad Accra, in Ghana, e iniziative di per riduzione della plastica che finisce nell’oceano a Surabaya, in Indonesia.
Gli scettici sono convinti che i crediti di plastica non siano la soluzione per ridurre davvero l’inquinamento. Si tratterebbe soltanto un nuovo prodotto finanziario che alimenta un’economia fittizia e basata su certificazioni non precise.