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Nel 2022 i paesi ricchi hanno finalmente mobilitato 100 mld $ l’anno per la finanza climatica

Finanza climatica: traguardo di 100 mld $ l’anno raggiunto nel 2022
Foto di Giorgio Trovato su Unsplash

L’obiettivo è stato raggiunto con 2 anni di ritardo

(Rinnovabili.it) – I paesi ricchi potrebbero aver finalmente raggiunto l’obiettivo di mobilitare 100 miliardi di dollari l’anno in aiuti ai paesi più vulnerabili di fronte alla crisi climatica. A fine 2022, stima l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), che tiene traccia dei flussi globali della finanza climatica, “sulla base dei dati preliminari e non ancora verificati … l’obiettivo dovrebbe essere già stato raggiunto”.

Un traguardo tagliato con 2 anni di ritardo. Nel 2009, durante la Cop15 di Copenhagen, i paesi ricchi si erano impegnati a mobilitare almeno 100 miliardi di dollari l’anno entro il 2020 per progetti di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico in favore dei paesi meno sviluppati. Da allora, il ritmo della finanza climatica ha arrancato. Durante la Cop26 di Glasgow, nel 2021, i tentativi di recuperare il tempo perso hanno dato qualche risultato positivo, ma non abbastanza per raggiungere la soglia dei 100 miliardi.

Verso chi vanno i nuovi flussi di finanza climatica?

“I finanziamenti per il clima forniti e mobilitati dai paesi sviluppati per l’azione per il clima nei paesi in via di sviluppo hanno raggiunto 89,6 miliardi di dollari nel 2021, ricostruisce l’OCSE. “Ciò mostra una tendenza positiva, che rappresenta un aumento vicino all’8% rispetto al 2020, che è significativamente superiore alla crescita media annua del 2,1% osservata dal 2018 al 2020”.

Numeri che vengono letti con ottimismo dall’OCSE. La tendenza complessiva al rialzo è valutata come “positiva” e, nel 2021, aveva fatto ipotizzare che i 100 miliardi sarebbero stati raccolti entro il 2023. “I dati preliminari a disposizione dell’OCSE indicano che probabilmente i paesi avranno raggiunto tale obiettivo prima del 2023”, ha affermato il segretario generale dell’OCSE Mathias Cormann.

Importante anche la tendenza della destinazione dei flussi addizionali di finanza climatica. Tra 2016 e 2021, gli aiuti per il clima forniti ai paesi a reddito medio-basso e medio-alto è rimasta stabile, mentre la quota destinata ai paesi a basso reddito è aumentata dal 4% nel 2016 al 10% nel 2021. Cresce anche la quota verso i piccoli paesi insulari in via di sviluppo, dal 2% nel 2016 al 4% nel 2021, e quella destinata ai paesi meno sviluppati che è passata dal 12% nel 2016 al 25% nel 2020 (ma con un calo di 5 punti percentuali nel 2021).

Proprio in favore di questi paesi meno sviluppati dovrebbero essere diretti i fondi che saranno mobilitati dal Meccanismo Perdite e Danni (Loss & Damage), il nuovo fondo contro l’impatto della crisi climatica creato alla Cop27 di Sharm l’anno scorso che dovrebbe diventare operativo tra meno di due settimane alla Cop28 di Dubai.

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