Rinnovabili • Mercati del carbonio: ecco il 1° scambio al mondo di crediti ex art. 6.2 Rinnovabili • Mercati del carbonio: ecco il 1° scambio al mondo di crediti ex art. 6.2

Passo storico per i mercati del carbonio: il 1° accordo ex art. 6.2 del Paris Agreement

Gli e-bus tailandesi abbattono le emissioni della Svizzera grazie all’intesa siglata tra la svizzera Fondazione Klik e la tailandese Energy Absolute. L’8 gennaio è avvenuto il 1° scambio al mondo di Internationally Transferable Mitigation Outcomes, i crediti di carbonio previsti dall’articolo 6.2 dell’Accordo di Parigi

Mercati del carbonio: ecco il 1° scambio al mondo di crediti ex art. 6.2
crediti: Klik Foundation

Mancano ancora regole globali per i mercati del carbonio previsti dall’art. 6

(Rinnovabili.it) – L’era dei mercati del carbonio previsti dall’articolo 6.2 dell’Accordo di Parigi parte dal programma di autobus elettrici di Bangkok. L’8 gennaio la Fondazione KliK, con sede in Svizzera, ha acquistato i primi 1.916 crediti mai scambiati al mondo sotto questa forma a fronte di un finanziamento alla compagnia tailandese Energy Absolute. Crediti che l’azienda svizzera farà valere nel proprio bilancio di carbonio per rispettare la legge elvetica sulle emissioni di CO2.

Cosa sono i mercati del carbonio ex art.6.2?

Il Paris Agreement prevede la possibilità che gli stati si scambino crediti di carbonio a fronte di investimenti che mirano a mitigare il cambiamento climatico. Questo sistema è previsto dall’articolo 6 ed è al centro dei negoziati sul clima dal 2015. A Parigi, infatti, è stata decisa solo la struttura, ma non i dettagli tecnici. In particolare quelli che riguardano come evitare il “doppio conteggio”, cioè i meccanismi che permettono a uno stato o un’azienda di far valere i crediti di carbonio nel proprio bilancio, invece che in quello del paese dove è localizzato l’investimento.

Finora, però, questi meccanismi non sono ancora operativi. Anche alla COP28 c’è stata una fumata nera: sia sul dossier dell’art. 6.2 che su quello dell’art. 6.4, che insieme regolano lo scambio bi- e multilaterale dei crediti di carbonio e il nascituro global carbon market, all’ultimo è saltata l’intesa. Questo non impedisce agli stati di iniziare a stipulare accordi che dovrebbero poi rientrare sotto questi schemi: c’è però l’incognita di quali saranno le regole definitive e, di conseguenza, se gli accordi pregressi le rispetteranno o meno.

E-bus tailandesi per abbattere le emissioni svizzere

I lavori dietro il primo scambio bilaterale su questi mercati del carbonio vanno avanti da un anno e mezzo. A giugno 2022 Svizzera e Thailandia – il Paris Agreement dà agli stati l’autorità di monitorare la compravendita di crediti di carbonio, gli Internationally Transferable Mitigation Outcomes o ITMO – hanno siglato il primo accordo di cooperazione in materia. Un quadro formale al cui interno trova posto l’intesa tra Fondazione KliK e Energy Absolute. Che dispone che gli ITMO ottenuti con il sostegno finanziario della fondazione svizzera vengano trasferiti e utilizzati per raggiungere l’obiettivo di riduzione delle emissioni del paese elvetico ai sensi dell’accordo di Parigi.

Crediti che, in concreto, derivano dal finanziamento del programma di conversione della flotta di autobus di Energy Absolute, un operatore privato che lavora nell’area metropolitana della capitale tailandese, da diesel a veicoli elettrici. Un accordo, sostiene Chatrapon Sripratum di Energy Absolute, che mostra che “il complesso meccanismo con l’approccio cooperativo sta portando a riduzioni delle emissioni di CO2. La nostra implementazione di successo del programma sta contribuendo a un’economia decarbonizzata e può ispirare altri attori del settore privato in Thailandia e in tutto il mondo per ampliare le loro azioni climatiche”.