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Trasporto merci elettrico: la tecnologia c’è, ecco come si può diffondere anche in Italia

Investimenti, formazione, incentivi e nuovi modelli operativi: così sarà possibile immatricolare 2 veicoli elettrici su 3 entro il 2030 e centrare i target Ue. L’analisi di Motus-E

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Photo by Matteo Maretto on Unsplash

Il trasporto merci su gomma rappresenta il 2% dei veicoli in circolazione, ma è responsabile di oltre un quarto delle emissioni del trasporto stradale europeo. Per questo l’Ue sta fissando obiettivi sempre più sfidanti per decarbonizzare il settore. Un processo che richiederà un notevole impegno da parte dell’industria.

Per promuovere questo passaggio occorrono formazione, modifiche ai modelli operativi e investimenti. Con un’adeguata politica incentivante, infatti, sarebbe possibile immatricolare 2 veicoli elettrici su 3 già entro il 2030, anche in considerazione del fatto che oggi l’80% di questi mezzi viaggia in media meno di 70 km al giorno.

Sono questi alcuni dei principali risultati dei due report elaborati da Motus-E sull’elettrificazione del trasporto merci. Il primo, Roadmap per l’elettrificazione del trasporto merci su strada, realizzato insieme a FIT Consulting, fa il punto della situazione sulla transizione del trasporto su gomma. Il secondo, Le infrastrutture di ricarica per il trasporto merci elettrico”si concentra sulle colonnine di ricarica, elemento decisivo per rendere possibile la transizione.

Secondo l’analisi, gli importanti investimenti da parte delle imprese – necessari per raggiungere gli obiettivi di elettrificazione del trasporto merci – potrebbero essere supportati da un fondo strutturale e da una programmazione pluriennale, dal 2024 al 2030, così come avviene in altri Paesi Ue. Gli incentivi economici avrebbero infatti il potere virtuoso di abbattere le barriere economiche, innescare un effetto espansivo nel mercato e contribuire ad avviare una profonda ristrutturazione del settore industriale, mettendolo in condizione di affrontare le sfide all’orizzonte.

La proposta di Motus-E – che considera il total cost of ownership dei veicoli, l’effettiva efficacia degli incentivi e le best practice registrate in altri Paesi europei – prevede, per i veicoli elettrici sotto le 3,5 tonnellate, un incentivo all’acquisto pari al 20% della differenza di costo tra veicoli elettrici ed endotermici, oltre all’esenzione dal pedaggio autostradale e dalle tasse di immatricolazione e circolazione. Per i veicoli oltre le 3,5 tonnellate, sempre full electric, la proposta prevede invece un incentivo all’acquisto pari all’80% della differenza di costo tra veicoli elettrici ed endotermici e l’esenzione dal pedaggio autostradale.

Quanto alle infrastrutture di ricarica, Motus-E mette in luce l’importanza di un supporto – anche da parte delle municipalità – per elettrificare i rimessaggi notturni e la pianificazione della ricarica ad uso pubblico dei veicoli pesanti con missioni lunghe (oltre 300 km medi giornalieri), in linea con la realizzazione dei target AFIR (la Alternative fuels infrastructure regulation europea).