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Transizione digitale, DBA Group investe al Sud: nuova sede a Palermo

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Organizzato in città l’evento “Sicilia porta energetica d’Europa – Transizione digitale, energetica ed ecologica. Investimenti per lo sviluppo”

DBA Group S.p.A., azienda leader nel settore della consulenza tecnica, ingegneria, project management e soluzioni ICT per la gestione di infrastrutture mission-critical, cresce ancora in Italia e torna a investire nel Sud, aprendo a Palermo la prima sede operativa nella regione. L’iniziativa rientra in un più ampio progetto di sviluppo del Gruppo, con l’obiettivo di promuovere nuove intese con realtà imprenditoriali e amministrazioni locali, favorendo la crescita del territorio.

Dopo aver investito in Puglia e Campania, DBA Group si focalizza nuovamente sul Sud Italia e punta sulla Sicilia, dove conta di mettere a disposizione del contesto locale la pluriennale esperienza in materia ingegneristica e tecnologica.  Il Gruppo ha avviato nel 2017 un progetto pilota dedicato al monitoraggio ambientale in contesti portuali, in occasione dell’apertura della sede operativa a Lecce. In Puglia, inoltre, ha sviluppato soluzioni ICT e per le reti in fibra ottica a Bari, oltre a opere marittime nel porto di Taranto. Con il nuovo presidio di Palermo (presso  Calata Marinai d’Italia – Palazzina Stella Maris), dove DBA Group prevede di impiegare entro il 2025 16 risorse (di cui 8 già operative), il numero di addetti del Gruppo nel Sud si incrementa ulteriormente, contando circa 70 addetti.

Per l’occasione DBA Group ha organizzato a Palermo l’evento “Sicilia porta energetica d’Europa – Transizione digitale, energetica ed ecologica. Investimenti per lo sviluppo” con l’obiettivo di approfondire le esigenze del territorio e le opportunità di investimento nelle infrastrutture in Sicilia, regione che si candida naturalmente ad essere il baricentro dei flussi energetici e logistici del bacino del mediterraneo. Nel corso dell’evento sono state presentate inoltre le opportunità di supporto agli investimenti, anche correlate al Fondo per lo sviluppo e la coesione che metterà a disposizione 32,4 miliardi di euro fino al 2027, di cui 26 proprio nel Sud Italia. L’incontro ha visto la partecipazione di Renato Schifani, Presidente della Regione Siciliana, Roberto Lagalla, Sindaco della Città Metropolitana di Palermo e Luca Lupi, Segretario Generale Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale. Sono intervenuti anche Edmondo Tamajo, Assessore delle Attività Produttive Regione Siciliana, Alessandro Aricò, Assessore delle Infrastrutture e della Mobilità Regione Siciliana, Giovanni Di Mauro, Assessore dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità Regione Siciliana, Enrico Petralia, Direttore Tecnico dei porti dell’Autorità di Sistema Portuale del mare di Sicilia Occidentale, Vincenzo Infantino, Direttore Generale Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Sicilia, Vincenzo Falgares, Dirigente Generale Dipartimento Programmazione Presidenza della Regione Siciliana e Massimiliano Atelli, Presidente Commissione PNRR-PNIEC del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

“Siamo fermamente convinti – ha commentato Raffaele De Bettin, Amministratore Delegato DBA GROUP S.p.A., a conclusione dell’evento – che il Sud Italia rappresenti un’area di grande potenziale nel contesto dell’innovazione tecnologica, in particolare nei settori dell’integrazione digitale e della trasformazione delle infrastrutture urbane. Abbiamo già potuto testare queste potenzialità nei progetti realizzati in Puglia e Campania e siamo certi che anche in Sicilia riusciremo a promuovere iniziative legate alla transizione energetica, digitale ed ecologica sostenibile, mettendo a disposizione del territorio le competenze del gruppo DBA e attraendo nuovi professionisti qualificati grazie anche alla collaborazione con le principali Universitàdel Sud Italia. Riteniamo che il Sud Italia sia un laboratorio di innovazione, in cui anche i servizi e le soluzioni che noi sviluppiamo possono contribuire a migliorare la qualità della vita e l’efficienza urbana, attraverso una profonda integrazione tra tecnologia e sostenibilità”.

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