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Testo Unico Rinnovabili: il governo rischia di vanificare quanto fatto di buono fino ad oggi

Il testo approvato rischia seriamente di fare un passo indietro e di compromettere il già debole processo di semplificazione amministrativa e di velocizzazione delle procedure

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Foto di Gary Scott su Unsplash

Il Testo Unico Rinnovabili rischia di essere un “passo indietro”

Il Testo Unico Rinnovabili approvato dal Consiglio dei Ministri “lascia dei dubbi rispetto all’efficacia delle soluzioni proposte e sulla formulazione dello stesso”. Lo sostiene l’ANEV, l’associazione di protezione ambientale che riunisce oltre 100 aziende rappresentanti il comparto eolico nazionale in Italia e all’estero, tra cui produttori e operatori di energia elettrica e di tecnologia, impiantisti, progettisti, studi ingegneristici e ambientali, trader elettrici e sviluppatori.

Nel comunicato stampa pubblicato di seguito, l’associazione “auspica che il passaggio parlamentare contribuirà a risolvere queste criticità per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione”.

Tra le modifiche al decreto esaminate ed approvate il 6 agosto in CdM figura l’introduzione di nuovi obblighi per gli interventi di rifacimento e potenziamento degli impianti rinnovabili localizzati su beni e in aree soggette a vincolo. Inoltre, sono introdotte sanzioni amministrative da 1.000 a 150.000 euro per gli impianti rinnovabili realizzati senza il rispetto della normativa.

“Roma, 08.08.2024. Il Consiglio dei Ministri di ieri ha approvato il testo unico sulle rinnovabili sulla base di una delega Parlamentare che avrebbe dovuto portare ad una semplificazione delle procedure e a un ulteriore impulso verso il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione del nostro Paese. Il testo approvato, invece, rischia seriamente di fare un passo indietro rispetto alla situazione esistente e quindi di compromettere il già debole processo di semplificazione amministrativa e di velocizzazione delle procedure per la realizzazione degli impianti a fonti rinnovabili. Non si comprende peraltro il motivo per il quale alcune innovazioni ottenute negli ultimi anni siano state messe in discussione visto che avevano dimostrato di funzionare, come ad esempio, le procedure semplificate previste per taluni interventi e tipologie di modifiche impiantistiche. L’auspicio è che le segnalazioni che l’ANEV ha potuto far pervenire e che, nelle dovute interlocuzioni parlamentari saranno ribadite, possano portare ad un miglioramento del testo il cui fine positivo deve essere utilizzato per dar piena attuazione alla politica di decarbonizzazione che il governo italiano sta perseguendo.”

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