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Terna taglierà del 46% la CO2 entro il 2030

La società rafforza l'impegno nella decarbonizzazione. Approvato da Science Based Target initiative (SBTi) il nuovo obiettivo di diminuzione dell’impronta carbonica coerente con lo scenario definito “1,5°C” dall’Accordo di Parigi

terna CO2
AD Terna, Stefano Donnarumma

Terna rafforza il proprio impegno nel contrastare il cambiamento climatico grazie alla definizione di nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra derivanti dalle proprie attività, dirette e indirette. La società guidata da Stefano Donnarumma ha adottato, infatti, un nuovo Science Based Target (SBT) con cui si impegna a tagliare del 46% al 2030 le proprie emissioni di COrispetto al 2019, migliorando il precedente obiettivo che prevedeva una riduzione delle emissioni climalteranti di circa il 30%.

Coerentemente con la propria strategia di sostenibilità e con quanto stabilito nell’Accordo di Parigi, Terna aveva adottato il suo primo Science Based Target nel 2021 impegnandosi a un taglio delle emissioni delle proprie attività dirette (“Scope 1”) e indirette (“Scope 2”) in linea con lo scenario definito “well below 2°C”, ovvero conforme alle direttive raccomandate dagli scienziati per mantenere l’aumento delle temperature globali ben al di sotto del limite di 2 gradi centigradi. 

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Il nuovo impegno per la decarbonizzazione adottato dal gestore della rete di trasmissione nazionale e convalidato da SBTi (Science Based Target initiative) prevede target coerenti con lo scenario definito “1,5°C”, il più ambizioso obiettivo relativo alla temperatura stabilito dall’Accordo di Parigi, che raccomanda una limitazione dell’innalzamento del riscaldamento globale al di sotto di 1,5 gradi centigradi. Il Science Based Target sottoscritto da Terna introduce anche un obiettivo di riduzione delle emissioni indirette “Scope 3” come, ad esempio, quelle relative alla mobilità dei dipendenti o alla catena di fornitura. Il nuovo target, inoltre, estende il perimetro di applicazione anche alle società controllate Brugg e Tamini.

L’adozione di un più ambizioso obiettivo di diminuzione dell’impronta carbonica conferma la centralità della sostenibilità quale driver strategico e uno dei pilastri su cui si basa l’attività di Terna: i circa 10 miliardi di euro complessivi di investimenti, che l’azienda ha previsto nell’aggiornamento del Piano Industriale 2021-2025 ‘Driving Energy’, sono considerati per loro natura sostenibili per il 99% in base al criterio di eleggibilità introdotto dalla Tassonomia Europea. L’obiettivo di riduzione dell’impronta carbonica di Terna è anche coerente con la roadmap di economia circolare stabilita dalla società, che prevede oltre 50 azioni volte a integrare la circolarità nel modello di business, contribuendo a ridurre l’impatto ambientale del Gruppo e della sua catena del valore, anche in termini di riduzione delle emissioni di CO2.

La leadership nella sostenibilità di Terna, Top 1% per il Sustainability Yearbook di S&P Global e top performer anche per le altre principali agenzie di rating ESG, è testimoniata dalla presenza della società nei principali indici ESG, tra i quali: Dow Jones Sustainability Index, Bloomberg Gender Equality Index, ECPI, Euronext Vigeo Eiris, FTSE4Good, GLIO/GRESB ESG Index, MIB 40 ESG, MSCI, S&P Global 1200 ESG e Stoxx Global ESG Leaders.

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L’istituzione Science Based Targets initiative (SBTi), nata dalla collaborazione tra Climate Disclosure Project (CDP), United Nations Global Compact (UNGC), World Resources Institute (WRI) e WWF, attesta l’impegno da parte delle aziende a ridurre le emissioni di gas climalteranti e favorisce azioni a favore della lotta ai cambiamenti climatici nel settore privato per limitare l’innalzamento della temperatura a livello globale in linea con i target fissati dall’Accordo di Parigi sul clima del 2015, e con quanto ritenuto necessario dalle più recenti evidenze della scienza in materia di ambiente.