Appena pubblicato su Sustainability il paper peer-reviewed a firma di Antonello Sala, dirigente di ricerca del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR)
Milano, 16 settembre 2024 – Execus S.p.A., PMI innovativa quotata su Euronext Growth Milan di Borsa Italiana S.p.A., a capo dell’omonimo gruppo (“Gruppo”), operante nel settore del social selling, è orgogliosa di annunciare la validazione scientifica della metodologia utilizzata nel Green Web Meter, un innovativo software e primo marchio verticale in Italia progettato per monitorare in tempo reale la sostenibilità digitale dei siti web e delle applicazioni web delle imprese, da parte di Antonello Sala, dirigente di ricerca del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). La metodologia di analisi e calcolo di Green Web Meter è stata validata tramite la pubblicazione di un paper peer-reviewed su Sustainability, una rivista scientifica internazionale di riferimento per tematiche legate alla sostenibilità. La piattaforma – lanciata dalla controllata Zero Carbon Audit[1] – supporta le imprese, attraverso l’AI e la tecnologia della Blockchain, nel miglioramento delle proprie performance di sostenibilità in linea con gli obiettivi aziendali e ESG e nella riduzione del proprio impatto ambientale.
L’impatto ambientale del digitale
[2]Ogni anno il web e il digitale sono responsabili di circa 1,4 miliardi di tonnellate di emissioni di CO2, una produzione pari quasi al doppio (3,7%) di quella prodotta dal traffico aereo (2%), il mezzo di trasporto tradizionalmente considerato come il più inquinante al mondo.
I dati parlano chiaro: ogni gigabyte di dati trasmesso su Internet produce fino a 1 Kg di CO2; una semplice ricerca su Google, ad esempio, può generare oltre 2 grammi di CO2. Quindi, se si considera il fatto che ogni giorno vengono fatte circa 3,5 miliardi di ricerche sul web, significa che nel mondo vengono prodotte oltre 7.000 tonnellate di CO2 al giorno. Per non parlare di media in streaming: guardare un film per due ore può avere un impatto ambientale pari a un viaggio in macchina di 45 minuti.
Non solo, secondo uno studio del think tank The Shift Project[3], le emissioni del settore digitale nel 2020 hanno raggiunto livelli equivalenti a quelle di interi settori economici, come il Medio Oriente. Le emissioni digitali rappresentano oggi circa l’8% delle emissioni globali di CO2, superando persino il settore dell’aviazione. Sebbene dati più recenti dell’Università Tecnica di Tallin ridimensionino questo impatto (37% nel 2024), questi livelli di consumo sono ancora significativamente superiori alle emissioni dell’intero settore dell’aviazione, secondo l’Associazione Internazionale del Trasporto Aereo nel 2019 (2% del totale globale).
E secondo l’indagine dell’Osservatorio DiSI 2022—coordinata dalla Fondazione per la Sostenibilità Digitale— solo il 26% degli intervistati è consapevole del ruolo degli aspetti digitali nella sostenibilità, competente nell’uso sostenibile delle tecnologie digitali e incline ad adottare comportamenti coerenti con i livelli di consapevolezza e competenza dimostrati.
Un passo avanti per la sostenibilità digitale
Green Web Meter è uno strumento che risponde all’urgenza di affrontare l’impatto ecologico crescente del settore digitale. In particolare, mediante l’utilizzo di algoritmi avanzati, Green Web Meter analizza ogni aspetto del sito web, dall’hosting ai contenuti multimediali, e fornisce una stima precisa delle emissioni di CO2, oltre che una valutazione dei pilastri ‘Social’ e ‘Governance’, al fine di fornire un quadro completo in termini di digital ESG. Questa analisi dettagliata, insieme alle note metodologiche fornite, ha l’obiettivo di accompagnare le imprese in un percorso atto a migliorare la propria compliance web.
Inoltre, la piattaforma è l’unica ad aver sviluppato un badge di conformità ESG rilasciato in forma di NFT, tracciato sulla Blockchain Arbitrum, che non solo garantisce un riconoscimento tangibile dell’ecocompatibilità di un sito web, ma assicura anche una tracciabilità inattaccabile e l’incorruttibilità assoluta. Questo significa che ogni claim relativo alla sostenibilità può essere verificato e validato, garantendo alle aziende un livello di trasparenza e verificabilità senza precedenti, essenziale per guadagnarsi la fiducia dei consumatori e degli stakeholder nonché per mantenere un vantaggio competitivo nel panorama ESG.
“Nella mia esperienza come ricercatore sui temi della sostenibilità e dell’impatto ambientale, Green Web Meter si è dimostrato uno strumento innovativo che poggia su solide basi scientifiche per la valutazione della sostenibilità digitale. L’approccio metodologico adottato consente una precisa quantificazione delle emissioni di CO2 associate ai siti web, stabilendo un nuovo standard per l’ottimizzazione della carbon footprint digitale e rispondendo alle esigenze di conformità ESG,” dichiara Antonello Sala, dirigente di ricerca del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e primo autore della pubblicazione scientifica.
Il ricercatore, titolare di ruoli chiave in comitati scientifici europei e internazionali, ha coordinato nella sua carriera trentennale oltre 50 progetti di ricerca e spedizioni scientifiche internazionali ed è autore di centinaia di pubblicazioni scientifiche peer-reviewed, nonché consulente per la FAO.
“L’obiettivo del Green Web Meter è duplice: aiutare le aziende a raggiungere una maggiore trasparenza in termini di sostenibilità e supportarle nell’ottimizzazione delle loro attività digitali. Le analisi fornite dal software includono la misurazione delle emissioni di CO2 prodotte dai siti web, la valutazione della qualità e delle prestazioni digitali e raccomandazioni per migliorare l’impatto ambientale. In un’epoca in cui la responsabilità sociale e ambientale è cruciale per il successo a lungo termine, strumenti come Green Web Meter sono essenziali,” dichiara Andrea Stecconi, CEO del Gruppo Execus.
“Non solo. Green Web Meter verifica e certifica l’ecosostenibilità di un sito web rilasciando un badge di conformità ESG in formato NFT, registrato sulla Blockchain Arbitrum, offrendo alle aziende un livello di trasparenza e verificabilità unico, essenziale per guadagnare la fiducia di consumatori e stakeholder e preservare un vantaggio competitivo nel panorama ESG” conclude Stecconi.
“Questa pubblicazione scientifica rappresenta una pietra miliare per Green Web Meter. La validazione conferma la solidità scientifica e tecnologica dello strumento, nonché la sua rilevanza per le aziende e le organizzazioni impegnate nella transizione ecologica. Questa collaborazione ha permesso di integrare le linee guida UNI PdR 147 sulla sostenibilità digitale, basandosi su tre modelli di valutazione della qualità riconosciuti a livello internazionale (E-S Qual, Sitequal, Webqual 4.0),” afferma Marco Testini, CEO di Zero Carbon Audit Srl.
Il Green Web Meter si inserisce perfettamente nelle strategie di sostenibilità promosse a livello internazionale, come il Green Deal Europeo e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, che mirano a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050. Con l’adozione di strumenti come questo, il settore digitale può finalmente giocare un ruolo attivo nel ridurre il proprio impatto ambientale, contribuendo in maniera significativa al raggiungimento di questi obiettivi globali.