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Snam: emesso con successo Transition bond per complessivi 750mln di euro

Transition bond
Foto di Buffik da Pixabay

Snam S.p.A. (rating Baa2 per Moody’s, BBB+ per S&P e BBB+ per Fitch) ha concluso oggi con successo l’emissione del terzo Transition bond in meno di un anno per 500 milioni di euro e la riapertura (bond tap) per 250 milioni di euro del Transition bond già in circolazione con scadenza giugno 2030 da 500 milioni di euro.

I proventi dell’emissione verranno utilizzati per finanziare progetti nella transizione energetica, i cosiddetti Eligible Projects, come definiti nel Transition Bond Framework pubblicato il 9 giugno 2020. 

L’emissione complessiva per entrambe le tranche, rivolta agli investitori istituzionali, ha raggiunto un picco di oltre tre volte l’offerta con un’elevata qualità e un’ampia diversificazione geografica degli investitori.

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Di seguito le caratteristiche dell’emissione:

Importo: 500 milioni di euro

Scadenza: 15 agosto 2025

Cedola annua dello 0% con un prezzo re-offer di 100,198% (corrispondente a uno spread di 37 punti base sul mid swap di riferimento)

Importo: 250 milioni di euro

Scadenza: 17 giugno 2030 (bond tap)

Cedola annua dello 0,75% con un prezzo re-offer di 103,545% (corrispondente a uno spread di 50 punti base sul mid swap di riferimento)

Le operazioni odierne sono in linea con l’impegno di Snam nella finanza sostenibile quale elemento chiave della propria strategia, che include gli obiettivi di raggiungere la neutralità carbonica al 2040 e di sviluppare ulteriormente le proprie attività nella transizione energetica.

Snam considera i Transition bond uno strumento essenziale per accrescere il peso della finanza sostenibile dall’attuale circa 40% a oltre il 60% del funding disponibile entro il 2024, come delineato nel proprio piano strategico. 

Le obbligazioni rientrano nell’ambito del Programma EMTN (Euro Medium Term Note) di Snam da 11 miliardi di euro deliberato dal Consiglio di Amministrazione del 12 ottobre 2020 e saranno quotate presso la Borsa del Lussemburgo.

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Il collocamento è stato organizzato e diretto, in qualità di Joint Bookrunners, da Banca IMI, Barclays, BBVA, BofA Merrill Lynch, Citi, Goldman Sachs, JP Morgan, Mediobanca – Banca di Credito Finanziario S.p.A, Mizuho, Morgan Stanley e Société Générale.

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