In Italia le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) non trovano terreno fertile, sotto scacco di ritardi burocratici e mancanza delle regole attuative. Nonostante queste siano, a tutti gli effetti, uno strumento efficace e una soluzione utile e concreta per contrastare il caro bollette, l’emergenza climatica e la povertà energetica. Per questo Legambiente, insieme alla Rete delle Comunità Energetiche Solidali, Kyoto Club, Free, Next, comuni, associazioni, imprese e enti aderenti è scesa in piazza a Roma – nei pressi del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) – per chiedere al nuovo Governo e Parlamento non solo di accelerare la conclusione dell’iter necessario per permettere in Italia lo sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili ma anche di adoperarsi per superare tutte le difficoltà tecniche e burocratiche che impediscono lo sviluppo del vero potenziale ambientale, economico e sociale, oltre a quello strutturale per la rete elettrica in termini di alleggerimento. Durante il sit-in è stato esposto lo striscione “Sbloccate le comunità energetiche”. Tra i presenti è intervenuta anche Vannia Gava, Viceministra dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica che ha dato rassicurazioni sul decreto che sarà approvato in tempi brevi. In piazza anche la deputata Elly Shlein.
“Si cambi rotta subito superando gli inaccettabili ritardi e ostacoli che tengono in ostaggio le comunità energetiche rinnovabili – ha dichiarato Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – Non possiamo permetterci di sottovalutare quest’importante opportunità per il nostro Paese, non solo per contrastare il caro energia, ma anche per abbandonare le fonti fossili e portare avanti la lotta alla crisi climatica, con la realizzazione di tanti impianti di taglia industriale e la diffusione territoriale delle comunità energetiche. Senza considerare poi, l’importante ruolo di riscatto che le CER possono giocare in aree con maggiori criticità sociali ed economiche, come le periferie e le aree colpite da terremoti e da eventi estremi. Il nuovo Governo acceleri subito sullo sblocco dei progetti ancora fermi al palo e sulla pubblicazione degli strumenti necessari per dare risposte alle numerose CER ancora in attesa. È inaccettabile la mancanza dei Decreti Attuativi, in particolare quello sugli incentivi da parte del MASE, il ritardo di ARERA sull’emanazione delle regole attuative di sua competenza, le difficoltà nel ricevere dai distributori locali le informazioni necessarie a identificare l’ambito di sviluppo delle CER, i ritardi del GSE nell’iter di registrazione presso il proprio portale e nell’elargizione degli incentivi, i preventivi onerosi per gli allacci alla rete. L’Italia non perda questa fondamentale partita, che coinvolge periferie, piccoli comuni, aree del centro Italia ferite dal sisma, il terzo settore e che ha mosso finanziamenti importanti. Ogni giorno di ritardo è solo uno spreco di tempo e di energia. Le famiglie, le imprese e il Pianeta non possono più attendere”.
A parlare chiaro sono i dati del dossier “I blocchi allo sviluppo delle comunità energetiche” di Legambiente: su 100 comunità energetiche mappate fino a giugno 2022 su comunirinnovabili.it, appena 16 sono riuscite ad arrivare a completare l’iter di attivazione presso il GSE e di queste solo 3 hanno ricevuto i primi incentivi statali.
Una situazione intollerabile, che ha unito in piazza associazioni, comuni, imprese e che ha viaggiato anche sui social con l’hashtag #ComunitàEnergeticheLibere.
Alla manifestazione hanno aderito:
3E, ActionAid, Adesso Trieste, AESS, Alleanza per l’Energia, ANCI Campania, ARCI Associazione di Promozione Sociale, Associazione culturale BLab di Portici, ASud, AzzeroCO2, Borghi più Belli di Italia, Cittadinanzattiva, Comune di Amandola, Comune di Ferla, Comune di San Giovanni Ilarione, Comune di Serrenti, Comune di Tito, Comunità energetica “CommOn Light”, ènostra, Fondazione Con il Sud, Forum delle Disuguaglianze e delle Diversità, Forum Terzo Settore, Fridays for Future, GECO – Green Energy COmmunity, Insula Net, ISDE Associazione Medici per l’Ambiente, Legacoop, Regalgrid, Sisifo Società Benefit, Symbola, Tecnologie Solidali Onlus, UDS, Uncem, WWF Italia