Una strategia è in linea con l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 dal 40% al 55% entro il 2030
La maggior parte dei complessi residenziali è ancora riscaldata con sistemi obsoleti e che spesso utilizzano combustibili fossili inquinanti, come ad esempio metano, carbone e gasolio. Ad oggi, il parco immobiliare europeo è responsabile di circa il 36% di tutte le emissioni di CO2 nell’UE. In alcuni paesi europei, i sistemi di riscaldamento da fonti rinnovabili tramite pompa di calore sono diventati lo standard negli edifici di nuova costruzione, ma il loro potenziale dovrebbe riflettersi anche in un maggiore utilizzo nelle sostituzioni. Questa osservazione è in netto contrasto con la riduzione delle emissioni di CO2 dal 40% al 55% entro il 2030, traguardo prefissato dall’UE nella recente Legge europea sul clima.
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Patrick Crombez, General Manager Heating and Renewables di Daikin, ha commentato: “È necessaria una strategia chiara e accessibile per decarbonizzare il riscaldamento ad uso residenziale. Le tecnologie rinnovabili giocano un ruolo chiave nel raggiungimento dei nuovi obiettivi, specialmente nel mercato delle sostituzioni. Daikin ha da subito condiviso questi obiettivi ambiziosi e ha preso l’iniziativa creando questa guida in 4 passi per trasformare il riscaldamento residenziale”
I 4 passi per decarbonizzare il riscaldamento residenziale
Il primo passo del nuovo piano consiste nel rafforzare le nuove norme in materia di consumo energetico nell’edilizia. Daikin stima che le pompe di calore, attualmente, occupino già il 50% della quota di mercato delle nuove case (unifamiliari) in tutta Europa. Occorre perciò rafforzare le norme attuali, in modo che le pompe di calore diventino lo standard.
Il secondo passo è quello di aumentare il tasso di sostituzione. Per raggiungere gli obiettivi della Legge europea sul clima, il tasso di sostituzione deve raddoppiare dall’1% al 2% entro il 2030. Con l’aumento del tasso di sostituzione, i sistemi obsoleti verrebbero sostituiti da sistemi a maggiore efficienza energetica, che porterebbero in questo modo a una riduzione delle emissioni. La sfida successiva è incoraggiare i cittadini europei a scegliere soluzioni con fonti rinnovabili. Questo implica la necessità di spiegare su larga scala che i sistemi di riscaldamento da fonti rinnovabili, come le pompe di calore, sono una soluzione efficiente, conveniente e consolidata.
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Il terzo passo consiste nel porre fine agli incentivi per i combustibili fossili. Gli esponenti politici dovrebbero evitare di fornire incentivi per i combustibili fossili. Attualmente, gli incentivi diretti o indiretti vanno a vantaggio delle caldaie a gasolio o a gas piuttosto che delle pompe di calore. Vengono rese più economiche e più accessibili, ed è per questo che anche le tecnologie rinnovabili hanno bisogno di poter competere alle medesime condizioni.
Il passo finale è far sì che il riscaldamento da fonti rinnovabili diventi lo standard per la sostituzione. Daikin ritiene che le pompe di calore siano la soluzione migliore. Sono infatti sempre più in grado di raggiungere alti livelli di efficienza, anche a temperature esterne molto basse. Sono quindi adatte per qualsiasi tipo di casa o appartamento. L’impiego di fonti di energia rinnovabile per riscaldare la propria abitazione riduce sia il consumo di combustibili fossili inquinanti che le emissioni di CO2.
Servono azioni chiare
Daikin si è prefissata l’obiettivo ambizioso di diventare un’azienda carbon neutral su scala mondiale entro il 2050. Questi quattro passi sono oggi il metodo più efficace per decarbonizzare il riscaldamento residenziale e Daikin invita pertanto tutte le parti interessate a rimboccarsi le maniche e unirsi alla causa.
In qualità di leader del settore del riscaldamento sostenibile, Daikin sta dando il buon esempio. “Noi di Daikin stiamo lavorando ogni giorno per trasformare questi 4 passi in realtà. La tecnologia per farlo c’è, abbiamo investito in questo. Vogliamo fare in modo che la nostra rete di installatori si unisca alla causa. Le pompe di calore sono il futuro del mercato della sostituzione ed è nostro dovere convincere tutte le parti interessate. I segnali sono inequivocabili, dobbiamo agire ora. Le parole non bastano più, servono azioni chiare. Questo è l’unico modo per rendere l’Europa climaticamente neutra entro il 2050”, conclude Patrick Crombez.