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Riscaldamento a biomassa: mercato, bandi e incentivi, novità di prodotto

Ferraro (Edilkamin): “Il riscaldamento a biomassa in Italia, lo confermano i comportamenti d’acquisto messi in atto nell’ultimo anno dai consumatori finali, è un settore in costante evoluzione e crescita"

Riscaldamento a biomassa
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Edilkamin&Co., azienda italiana leader a livello europeo nel settore dei sistemi di riscaldamento domestico a biomassa, con 60 anni di esperienza nella produzione di stufe, caldaie, caminetti e inserti, a legna e a pellet, in vista dell’arrivo della stagione autunnale, offre alla stampa italiana di settore una preziosa occasione di aggiornamento sul tema del riscaldamento a biomassa.

“Il riscaldamento a biomassa in Italia, lo confermano i comportamenti d’acquisto messi in atto nell’ultimo anno dai consumatori finali, è un settore in costante evoluzione e crescita. Innovazione degli impianti, minor impatto ambientale, risparmio in bolletta, prezzo del combustibile facilmente controllabile, comfort termico, gradevolezza estetica: sono questi i principali fattori che determinano oggi la scelta di acquisto di un impianto di riscaldamento a biomassa. Il consumatore risulta, tuttavia, ancora incerto nella scelta di acquisto o sostituzione di un impianto di riscaldamento già in uso e il mercato non sempre riconosce il contenuto di innovazione presente nei prodotti di ultima generazione e che si traduce in certificazioni ambientali, stelle di classificazione energetica, gestione autonoma, sicura e consapevole del combustibile”, Andrea Ferraro – Direttore Commerciale Edilkamin

Queste considerazioni hanno spinto l’azienda di Lainate che, grazie a una squadra composta da più di 400 persone, 1500 rivenditori, oltre 60 agenti e una capillare rete di distributori e centri di servizio tecnici, esporta con successo tecnologia, design e soluzioni innovative in più di 40 Paesi nel mondo, a fare un punto sul ruolo del riscaldamento a biomassa in Italia, sulle normative, l’impatto ambientale, l’innovazione tecnologica.

Le biomasse solide – legna, pellet e cippato – sono la principale fonte energetica rinnovabile italiana per il riscaldamento termico e rappresentando il 32% di tutta l’energia rinnovabile del nostro Paese, svolgono un ruolo determinante per il raggiungimento degli obblighi indicati dal Piano Europeo di Transizione Energetica. Lo confermano i finanziamenti che i governi stanziano per incentivare l’acquisto di un prodotto a biomassa o la sostituzione di un impianto obsoleto”, Anna Maggi – Ingegnere con specializzazione in combustione di biomassa legnosa, attività formativa e partecipazione ad attività normative

 Il consumo di biomassa legnosa per il riscaldamento domestico comporta infatti innumerevoli vantaggi:

  • consente ai consumatori di controllare più direttamente le oscillazioni del prezzo del pellet rispetto a quello di altri combustibili;
  • incrementa la valorizzazione dell’immobile, grazie al miglioramento della classe energetica dell’abitazione (APE – Attestato di Prestazione Energetica); 
  • rappresenta una fonte di riscaldamento alternativa e/o complementare a integrazione di impianti centralizzati, consentendo un riscaldamento puntuale a zone, con vantaggi economici ed ecologici;
  • offre flessibilità di attrezzare la propria casa e di vivere con serenità periodi di fluttuazione e incertezza dovuti all’instabilità dei prezzi dei combustibili;
  • permette di usufruire di importanti incentivi e co-incentivi: dal Conto Termico (nazionale), ai Bandi Regionali di co-incentivazione. Sempre più regioni italiane, come ad esempio la Campania, hanno stanziato dei fondi per coprire spese di sostituzione prodotti obsoleti che includono il rimborso tramite bonifico su C/C sia del costo per l’acquisto, sia del costo per l’installazione (solo nel 2023 la Lombardia ha stanziato 12 MIL)
  • garantisce la copertura aree metropolitane non metanizzate: i sistemi di riscaldamento a biomassa sono, infatti, sempre più diffusi nei centri cittadini di provincia e nelle aree non metanizzate delle grandi città.

“Un buon utilizzo della biomassa è compatibile con una gestione forestale sostenibile. Le foreste coprono il 37% della superficie nazionale e sono in continua espansione: sono multifunzionali e la loro gestione deve tenere conto di esigenze ambientali, economiche e sociali. Ogni anno le foreste italiane incrementano la loro biomassa di 37,8Mmc (INFC,2015) e i prelievi corrispondono al 40% di questo incremento. La parte di incremento non prelevata è associata a un accumulo di carbonio anno dopo anno e quindi alla mitigazione del cambiamento climatico.  Ciò che è molto importante, per massimizzare i benefici climatici, è pianificare in modo consapevole i prelievi forestali. Bruciare biomassa non è climaticamente neutro nel breve termine, poiché genera un temporaneo debito di carbonio: tuttavia, può rappresentare un vantaggio a beneficio dell’ambiente se il prelievo di legname avviene seguendo una pianificazione responsabile. La valutazione cambia, quindi, radicalmente a seconda di come viene prelevato (frequenza e intensità dei prelievi) e utilizzato il legname: il principio di utilizzo a cascata del legno prevede che la risorsa legnosa abbia la vita più lunga possibile, per cui si prediligono gli usi materiali per usare solo gli scarti per fini energetici. In Europa il 49% delle biomasse energetiche proviene da scarti. Utilizzando i residui, una combustione a basso impatto ambientale è possibile e ha come vantaggio la riduzione del tempo di ripagamento del debito carbonico da parte delle foreste.” Sebastian Brocco – Dottorando in Scienze Ambientali, Dipartimento di Scienze Ambientali dell’Università Statale di Milano, con specializzazione in gestione e pianificazione forestale. 

Un contributo importante, fortemente voluto da Edilkamin&Co., e che conferma quanto il confronto tra le discipline e il dialogo tra mondo imprenditoriale e mondo accademico, rappresentino una reale opportunità di fare cultura, anche d’impresa.

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