Rinnovabili

Procedure di Asta e Registro, solo l’eolico fa la sua parte

eolico
Foto di Sebastian Ganso da Pixabay

Pubblicate le graduatorie dei Registri e delle Aste relativi al quarto bando previsto dal Decreto 4 luglio 2019 (cosiddetto DM Fer 1). Le domande sono state meno di un terzo del contingente incentivabile, i progetti ammessi per appena un quarto della potenza ammissibile, con una forbice notevole tra MW presentati a fronte di quelli messi a bando per quanto riguarda i grandi impianti (356,8 MW richiesti a fronte dei 1.374,1 disponibili).

I ribassi minimi sono stati di poco superiori al 2%, e questo è dovuto al fatto che si sia voluto a ogni costo organizzare procedure competitive miste eolico e fotovoltaico nonostante l’ANEV avesse ripetutamente segnalato che questo avrebbe potuto comportare il rischio, puntualmente verificatosi, che in mancanza di progetti di una tecnologia, il meccanismo di competizione non avrebbe funzionato al meglio.

Leggi anche La resilienza del settore eolico, nuovo record nell’anno del COVID-19

Nell’ambito delle aste per i grandi impianti solo l’eolico continua a fare la sua parte, mentre continua ad essere assente il fotovoltaico. Come per le precedenti procedure, anche questa volta sono stati presentati progetti eolici in linea con le previsioni del PNIEC, mentre il fotovoltaico, che avrebbe dovuto avere la parte predominante secondo il Governo, continua a non arrivare per colpa della incompatibilità dell’incentivo con la realizzazione su aree agricole. Vedendo in numeri dei progetti vincitori vi sono poco meno di 260 MW eolici, mentre entrano in graduatoria solo tre progetti fotovoltaici per un totale di circa 20 MW.

Come nei precedenti bandi, i rifacimenti sono appannaggio dell’idroelettrico.

Quanto ai Registri, rispetto al contingente incentivabile di 507,6 MW, sono state presentate 721 richieste per un totale di 219,6 MW, ma ne risultano in posizione utile solo 530 per 159 MW.

Buona la domanda per i piccoli impianti eolici e fotovoltaici, con 373 domande per 112 MW a fronte di un contingente di 112,2 MW, anche se ne sono rientrate in posizione utile solo 284 per 84,5 MW.

Complessivamente, risultano in posizione utile per accedere agli incentivi 546 progetti per un totale di 465,5 MW, a fronte di un contingente incentivabile di 1.881,6 MW. Le richieste sono state in totale 742 per una potenza di 576,4 MW.

L’esito della quarta procedura evidenzia come sia necessario e urgente provvedere alla semplificazione degli iter autorizzativi garantendo anche per le prossime procedure un numero di autorizzazioni adeguato al raggiungimento degli obiettivi assunti dal Governo Italiano al 2030. In particolare, l’ANEV sottolinea come si renda particolarmente urgente semplificare i processi autorizzativi per consentire di autorizzare nuovi impianti, e di consentire l’ammodernamento di progetti eolici già autorizzati o addirittura già in esercizio, garantendo ai titolari la possibilità di adeguarli alla tecnologia più moderna senza aggravamento delle procedure autorizzative.

Leggi anche Terzo bando DM fer1, ancora una fredda risposta dal settore rinnovabili

Inoltre, per quanto attiene alle nuove procedure autorizzative, è indispensabile semplificare i processi di Valutazione di Impatto Ambientale sempre garantendo la massima tutela dell’ambiente e del paesaggio, ma escludendo dall’iter autorizzativo il parere degli Enti non interessati del progetto. Oggi, infatti, capita spesso di avere pareri negativi delle Soprintendenze del Ministero dei Beni Culturali su progetti alimentati da Fonti Rinnovabili in aree dove non vi sono vincoli da tutelare. Il Governo non può ignorare che oggi ci troviamo davanti alla necessità di scegliere come prioritarie le misure di tutela dell’ambiente finalizzate alla lotta ai cambiamenti climatici, alla riduzione della CO2 e degli inquinanti che sono la causa di molti danni che rischiano di divenire irreversibili.

Il nostro Paese ha giustamente adottato un PNIEC (Piano Nazionale Integrato Energia e Clima) indispensabile per combattere i mutamenti climatici in corso, bisogna che ci si doti degli strumenti necessari a trasformare in politiche concrete questi obiettivi. Per fare questo l’Italia necessita di un allungamento dei meccanismi di aste competitive fino al 2030, di una cabina di regia in seno alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e di una semplificazione profonda dei meccanismi autorizzativi, sempre nel rispetto delle tutele ambientali e paesaggistiche necessarie.

Il nostro Paese ha un’importante risorsa offerta dall’energia eolica e dalle rinnovabili e non va sprecata. È necessario quindi intervenire urgentemente per rendere l’Italia un Paese virtuoso e all’avanguardia in un settore che dà e può dare ancora di più in termini di occupazione, ambiente e sviluppo economico.

Exit mobile version