Renantis pubblica il report sull’andamento dei prezzi dell’energia del secondo trimestre 2023. Nel secondo trimestre 2023 il prezzo del gas complessivamente ha continuato a scendere raggiungendo i livelli pre-crisi a 33 €/MWh, soprattutto grazie alla bassa domanda di gas che ha anche contribuito a facilitare il riempimento degli stoccaggi in Europa.
Il calo continuativo della domanda di gas ha aiutato a mantenere il trend ribassista del prezzo del gas anche nel secondo trimestre 2023, nonostante le oscillazioni registrate nel mese di giugno. In Italia, si registrano segnali positivi dall’idroelettrico, grazie alle precipitazioni registrate in primavera che in parte hanno compensato l’inverno arido, ma l’effetto calmierante sui prezzi del gas potrebbe durare solo nella prima parte dell’estate.
È quanto emerge dal report di Renantis che ha analizzato l’andamento dei prezzi dell’energia nel secondo trimestre 2023.
Il valore del gas europeo all’Amsterdam Hub (TTF) ha continuato a scendere per tutto il secondo trimestre, ad eccezione di giugno. Lo slancio ribassista ha fatto sì che il prezzo del gas raggiungesse e mantenesse il livello pre-crisi a 33 €/MWh. Il trend al ribasso, avviato all’inizio dell’anno, ha potuto mantenersi tale nel secondo trimestre anche grazie alla stagionalità che ne caratterizza la domanda, che in primavera normalmente subisce un calo significativo.
Il quadro complessivo rimane però molto teso, di conseguenza il mercato reagisce istintivamente alle notizie rialziste, come dimostrato da quanto successo nella prima metà di giugno. Nel periodo di riferimento, infatti, il prezzo è salito prontamente a seguito dell’annuncio di alcuni lavori di manutenzione ai gasdotti GASSCO, principale operatore norvegese della rete gas e responsabile della fornitura dalla piattaforma continentale norvegese all’Europa, con conseguente interruzione delle attività, e della chiusura del giacimento di Groningen nei Paesi Bassi. La bassa domanda di gas ha favorito gli stoccaggi europei, che hanno raggiunto un livello di pienezza paragonabile a quello del 2020, superiore al 75% della loro capacità totale.
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La ripresa dell’idroelettrico in Italia
Arriva un segnale positivo dalle riserve idroelettriche in Italia. Dopo un inverno piuttosto arido dovuto alla carenza di piogge, che faceva presagire un’estate altrettanto arida in tutta Europa e quindi un possibile aumento dei prezzi, in primavera le precipitazioni stagionali hanno normalizzato la situazione.
Il livello di energia immagazzinata, infatti, è superiore a 3.500 GWh, una piccola frazione del consumo mensile italiano, che potrebbe però consentire al Paese di non subire un trend rialzista nella prima parte dell’estate. La situazione attuale è già stata scontata nel mercato dei futures – prodotti finanziari che indicano il valore di una commodity, in questo caso l’energia, a una determinata data futura. Il future relativo al terzo trimestre 2023 (periodo che va da luglio a settembre) ha infatti registrato un’importante diminuzione, passando da una quotazione massima di inizio anno di 220 €/MWh a quella attuale di 120 €/MWh.
A partire da questo mese (luglio 2023), in cui la temperatura potrebbe aumentare in modo sostanziale, sarà possibile testare la reale resilienza del sistema elettrico europeo nella prima vera estate senza afflusso di gas russo. Resta infatti da vedere se i prezzi del gas continueranno a oscillare intorno ai 30 €/MWh o se invece ci sarà un improvviso aumento che farà tornare i fantasmi dell’anno passato, riportando il prezzo al di sopra dei 100 €/MWh.
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Un punto importante e da tenere in considerazione sull’attuale situazione dell’idroelettrico in Italia è che gran parte delle riserve deriva dalle piogge primaverili. Ciò significa che la maggior parte dell’acqua immagazzinata è liquida anziché neve, e questo potrebbe far diminuire le riserve molto più velocemente rispetto agli anni passati.
Luca Prosdocimi, Head of Trading and Dispatching di Renantis commenta: “Il mercato elettrico sta vivendo una fase interlocutoria. I prezzi sono scesi rispetto ai massimi, ma rimangono comunque intorno ai 100 €/MWh, quindi al 50% sopra ai livelli a cui eravamo abituati. La prima estate senza effettivo afflusso di gas russo potrà dirci molto sul nuovo equilibrio basato sull’LNG. Le elevate precipitazioni stanno aiutando il sistema, ma eventuali nuovi aumenti del prezzo dell’elettricità nel breve termine non possono essere esclusi”.
Al seguente link è possibile scaricare il report completo https://renantis.com/wp-content/uploads/sites/55/2023/07/Energy-market-report-Q2-ITA-1.pdf