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Povertà energetica, nel 2024 a rischio il 12% delle famiglie italiane

Il Banco dell’energia riunisce a Roma la 5ª Plenaria "Insieme per contrastare la povertà energetica". Presentati progetti per sostenere oltre 2000 famiglie

Povertà energetica

Potrebbe salire fino al 12% il numero di famiglie italiane in povertà energetica nel 2024. Questo il dato che emerge dallo studio OIPE, Osservatorio Italiano Povertà Energetica, presentato questa mattina durante la 5ª Plenaria dei Firmatari del Manifesto “Insieme per contrastare la povertà energetica”, l’iniziativa lanciata nel 2021 da Banco dell’energia. Tramite la valutazione del contesto macroeconomico nazionale e internazionale infatti, OIPE ha previsto un possibile picco del fenomeno che, nello scenario più critico, potrebbe far salire la percentuale di povertà energetica potenzialmente fino al 12% nel 2024. Secondo l’ultimo rapporto OIPE, inoltre, sono le famiglie con minori quelle più interessate dal problema: nel 2021 erano il 9,3%, con un’incidenza 2,5 volte più alta nelle famiglie straniere e con un ulteriore aggravarsi del fenomeno nel Mezzogiorno di oltre quattro volte rispetto alla media nazionale.

Il network. L’appuntamento è stato l’occasione per fare il punto sulla povertà energetica nel nostro Paese, per presentare i nuovi progetti e i nuovi firmatari del Manifesto, ma anche per tirare le fila su quanto fatto da Banco dell’energia dal 2016 fino a oggi: più di 10 milioni di euro raccolti e distribuiti, che hanno permesso il sostegno di più di 13.000 famiglie in oltre 70 progetti su tutto il territorio nazionale.

I dati IPSOS. Non accenna a placarsi la Poli-crisi che affligge le famiglie, con il 64% degli italiani che lamenta difficoltà nel mantenere il proprio tenore di vita negli ultimi 3 anni. Partendo dall’epidemia di Covid-19, passando per il conflitto russo-ucraino e l’impennata inflazionistica e arrivando alla recente crisi in medio-oriente, crescono le insidie e le difficoltà per gli Italiani e con esse anche la preoccupazione per l’aumento dei costi energetici: l’80% degli intervistati teme i rincari in bolletta, un dato più alto del 6% rispetto a quanto rilevato da IPSOS a maggio 2023, tornando sui livelli del 2021.

L’indagine evidenzia anche la necessità di non abbassare la guardia sulla sensibilizzazione dell’opinione pubblica in merito al fenomeno della povertà energetica: la familiarità con il termine si mantiene infatti stabile, arrivando a toccare circa un italiano su tre (circa il 30% sa almeno di cosa si tratta).

Capillarità sul territorio e un’attenzione particolare alle zone più difficili: queste le due direttrici che hanno guidato i progetti di Banco dell’energia finora e che trovano conferma nell’indagine IPSOS, secondo cui il 75% degli intervistati ritiene efficaci le iniziative avviate a contrasto della povertà energetica. Numeri in crescita rispetto a maggio 2023, come sono in crescita coloro che ritengono utile che Banco dell’energia proponga iniziative per contrastare la povertà energetica nella propria comunità locale, ad esempio nel proprio quartiere o comune (69%).

Ha completato l’analisi di scenario il contributo di Roberto Malaman, Segretario Generale dell’ARERA.

All’appuntamento hanno partecipato, tra gli altri, il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, il Presidente XI Commissione Lavoro Pubblico e Privato, Camera dei Deputati Walter Rizzetto, il Presidente di Banco dell’energia Alberto Martinelli e il Presidente di A2A Roberto Tasca.

“La risposta alla povertà energetica – spiega il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin – è quanto mai legata alla sicurezza nell’approvvigionamento e alla diffusione delle rinnovabili, penso in particolare alle Comunità Energetiche. Nella difficile fase di tensione internazionale, il governo ha sostenuto e continua a tutelare famiglie in disagio economico con strumenti come il bonus sociale elettrico e gas, ma anche con la definizione del Fondo Reddito Energetico da 200 milioni, destinato proprio ai nuclei in condizione di disagio economico. Per gli utenti vulnerabili – conclude Pichetto – siamo sempre vigili, con un percorso dedicato e graduale verso il mercato libero dell’energia, che li metta al riparo da ogni rischio”.

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“Siamo ormai giunti alla 5ª Plenaria del Manifesto ‘Insieme per contrastare la povertà energetica’, la coalizione che abbiamo lanciato nel 2021 e che ormai conta più di 70 realtà tra imprese, associazioni ed enti del terzo settore, unite con l’obiettivo di alleggerire la pressione sulle famiglie vulnerabili dal punto di vista energetico”, ha detto Alberto Martinelli, Presidente del Banco dell’energia“Con il nuovo corso del Banco abbiamo aperto la nostra governance a soggetti che condividono i nostri valori e la nostra mission e che, collaborando in iniziative che coinvolgono anche gli altri firmatari del Manifesto, ci permettono di ampliare la platea di famiglie vulnerabili sostenute dai nostri interventi. Senza dimenticare il sostegno diretto alle famiglie e l’educazione energetica, oggi presentiamo progetti che consentano lo sviluppo di Comunità energetiche rinnovabili e solidali con l’obiettivo di portare un beneficio duraturo ai territori interessati”.

“Come azienda fondatrice del Banco dell’energia siamo orgogliosi di vedere come si stia rafforzando e ampliando il network di imprese e associazioni che collaborano per aiutare concretamente le famiglie più vulnerabili e per contrastare la povertà energetica su tutto il territorio nazionale”. Queste le parole di Roberto Tasca, Presidente di A2A. “Dopo aver sostenuto migliaia di persone, il Banco è anche partner di progettualità che prevedono la realizzazione di comunità energetiche rinnovabili solidali e attività di efficientamento energetico. Come anche indicato nella recente Raccomandazione della Commissione Europea in materia di povertà energetica, per contrastare in maniera decisa questo fenomeno è indispensabile un approccio sistemico. A tale proposito è importante mantenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica e degli stakeholder e contemporaneamente avviare iniziative per favorire un accesso equo all’energia. Il riconoscimento da parte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica a tutti i progetti del Banco sottolinea la validità della direzione che abbiamo intrapreso”.

Le nuove iniziative. E proprio per continuare a diffondere aiuto economico e formativo sul tema della povertà energetica, sono stati presentati oggi alla Plenaria altri progetti che verranno realizzati nel 2024.

Plenitude (Eni), dopo essere entrata a far parte del Consiglio di Amministrazione di Banco dell’energia e aver supportato i progetti “Energia in periferia” di Napoli e Torino, a favore di 200 famiglie per il pagamento delle bollette energetiche emesse da qualunque operatore, sosterrà nuovi progetti rivolti a nuclei familiari in condizione di vulnerabilità sociale attraverso la sostituzione degli elettrodomestici a bassa efficienza energetica. La Società contribuirà anche allo sviluppo di Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali nel Sud Italia.

Paola Osto, Head of Sustainability & ESG di Plenitude, ha commentato: “Siamo lieti di partecipare alle iniziative di Fondazione Banco dell’Energia di cui condividiamo i valori, come testimoniano il nostro ingresso a settembre nel suo CdA e la nostra adesione lo scorso maggio al Manifesto ‘Insieme per contrastare la povertà energetica’. Questa collaborazione è in linea con il nostro percorso di Società Benefit, perché siamo convinti che sia importante creare valore condiviso nei territori in cui operiamo”.

Edison, dopo aver donato al Banco dell’energia un milione di euro in impianti di produzione da fonti green per la realizzazione di Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali, ha realizzato il primo progetto di CERS a Roma in collaborazione con Federconsumatori Lazio. L’impianto, ubicato sul tetto della Fondazione Istituto Leonarda Vaccari, produrrà 119.000 kWh all’anno con un risparmio dei costi del 57% per la Comunità “Le Vele” che accoglie minori con gravi disabilità.

Grazie a Edison, uno dei primi firmatari del Manifesto e membro del CdA della Fondazione Banco dell’energia, dopo Reggio Calabria, sarà finanziato il progetto “Energia in periferia” a Cagliari, che andrà ad aggiungersi agli interventi già realizzati dal Banco a Milano, Roma, Reggio Calabria, Umbria, Napoli e Torino.

La povertà energetica è un fenomeno complesso non facile da inquadrare. – dichiara Nicola Monti, Amministratore Delegato di Edison – Gli operatori energetici responsabili devono contribuire nella risposta a questa emergenza facendo sistema con tutti gli attori coinvolti. È per questo che abbiamo subito condiviso l’iniziativa del Banco dell’Energia come progetto di aggregazione delle forze e delle energie. È una iniziativa che richiama molto bene il tema delle partnership in un momento in cui bisogna pensare in maniera sistemica e alle aziende è richiesto un particolare sforzo di sostegno al sociale. – continua Monti – Rilevante in questo senso è l’impostazione dei progetti, che si basa sia su misure di protezione che agiscono sul breve periodo che di prevenzione di medio lungo periodo, in cui hanno un ruolo fondamentale la formazione al consumo ma anche strumenti come le comunità energetiche, che possono aiutare strutturalmente le famiglie più fragili dotandole di un potenziale di auto-produzione rinnovabile”.

Anche Iren, già firmataria del Manifesto “Insieme per contrastare la povertà energetica”, annuncia il suo ingresso nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione Banco dell’energia. Iren, oltre ad abbracciare i valori e la mission del Banco di garantire un accesso all’energia sempre più inclusivo e alla portata di tutti, si impegnerà economicamente per 300.000 euro, al fine di promuovere in prima persona una serie di progetti – in collaborazione con il Banco – che permetteranno di contrastare attivamente la povertà energetica in varie regioni d’Italia.

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“La difficile situazione geopolitica ha dimostrato, soprattutto nel corso del 2022, come le tensioni internazionali possano avere impatti diretti sull’energia, creando forti oscillazioni di prezzo che mettono in crisi non solo imprese e servizi, ma soprattutto famiglie e soggetti fragili della società”. Così è intervenuto Luca Dal Fabbro, Presidente Iren. ”Iren, da sempre sensibile alle esigenze dei territori in cui opera, si è prodigata da subito nel fornire un sostegno tangibile alle comunità locali. L’accesso alle risorse energetiche è un fattore fondamentale, non solo per una vita dignitosa ma anche per un futuro di speranza e di crescita sia per la generazione di oggi che per quelle di domani. Grazie all’adesione al Banco dell’Energia, Iren si dota di un ulteriore strumento per raggiungere l’obiettivo più sfidante: rendere l’energia una risorsa primaria a cui tutti possono accedere senza alcun distinguo.

Siglato anche l’accordo tra il Banco dell’energia e la Fondazione con il Sud che prevede la collaborazione nei territori del Meridione, con l’obiettivo di garantire una transizione energetica accessibile anche alle famiglie più vulnerabili.

Una prima forma di collaborazione riguarderà il “Bando per le comunità energetiche e sociali al Sud”, lanciato da Fondazione con il Sud nel 2022, attraverso un impegno pari a 300.000 euro, Banco dell’energia cofinanzierà il 50% dei costi per impianti di energia rinnovabile o donerà pannelli fotovoltaici che permetteranno lo sviluppo di CERS in varie regioni del Sud Italia. Il Banco dell’energia, inoltre, metterà a disposizione il suo know-how tecnico in materia di efficientamento energetico, in particolare per ciò che riguarda gli strumenti tecnologici e l’impiantistica.