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Per FERALPI una doppia certificazione Carbon Footprint nel segno della ESG strategy

Pasini: «è un nuovo punto di partenza per definire le prossime azioni di riduzione del nostro impatto in linea con il Green Deal europeo e con le richieste del mercato»

FERALPI

Per Feralpi una doppia Carbon Footprint: è tra le prime aziende siderurgiche ad aver misurato la quantità delle emissioni, identificandone la natura, non limitandosi esclusivamente alle emissioni direttamente imputabili al ciclo produttivo dell’acciaio, ma includendo anche quelle legate alla produzione delle materie prime e al loro trasporto, all’approvvigionamento energetico, alla distribuzione del prodotto finito e alle sue fasi di utilizzo e di fine vita. Sono così state ottenute la Carbon Footprint di Organizzazione (CFO) e la Carbon Footprint di Prodotto (CFP).

L’ottenimento delle certificazioni UNI EN ISO 14064 e UNI EN ISO 14067, per gli stabilimenti di bresciani di Lonato e Calvisano e per il Caleotto di Lecco, fanno parte di un percorso di climate management che rientra nella ESG strategy di Feralpi, con l’obiettivo di traguardare gli obiettivi che sono inseriti nel Green Deal Europeo in termini di decarbonizzazione al 2030.

«Le imprese sono chiamate ad agire in prima persona per costruire un futuro sostenibile – ha ricordato Giuseppe Pasini, presidente di Feralpi Group -, dando un contributo importante alla riduzione delle emissioni di CO2 in linea con i target Ue. Il contrasto al climate change è sinergico ad una crescente sensibilità dei mercati verso soluzioni e prodotti capaci di soddisfare le richieste del mercato nel rispetto dell’ambiente. L’acciaio non fa eccezione ed è qui che noi ci impegniamo, assieme ai nostri partner per ridurre le emissioni lungo tutta la catena del valore».

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«Per fornire una fotografia quanto più precisa dell’impatto climatico degli stabilimenti di Feralpi e dei relativi prodotti – sottolinea Maurizio Fusato, responsabile della transizione ecologica ed energetica di Feralpi Group – è stato necessario raccogliere e analizzare i dati, misurando puntualmente le differenti categorie d’impatto, per poi identificare le categorie più significative. Senza avere questa “fotografia” così nitida non sarebbe possibile mettere in campo soluzioni davvero efficaci per ridurre l’impronta carbonica, in un’ottica di costante miglioramento»

La certificazione non è il fine, ma un mezzo che permetterà a Feralpi da un lato di condurre nuove e ulteriori azioni mirate di riduzione del proprio impatto emissivo, dall’altro di disporre di un’ulteriore leva di competitività.