Rinnovabili

Pellet, ecco la revisione ENplus®: più tutela “di filiera” sulla qualità

pellet enplus

Big bag equiparati al pellet sfuso

Con la pubblicazione dei nuovi documenti di certificazione, che introducono profonde modifiche nei requisiti di prodotto e di processo del pellet certificato, si chiude ufficialmente la revisione degli standard della certificazione ENplus®, lo schema di qualità del pellet numero uno al mondo che certifica circa l’80% del pellet impiegato nel segmento domestico/premium in Europa. Un processo di aggiornamento a cui ha partecipato anche AIEL, Associazione italiana energie agroforestali, in qualità di membro dello European pellet Council (EPC) e Organismo di gestione della certificazione ENplus® in Italia. Va quindi in pensione il vecchio manuale ENplus®, sostituito da tre distinti Standard ENplus®:

A seguito della revisione ai big bag saranno applicati i medesimi requisiti richiesti al pellet sfuso. Le aziende che acquistano, movimentano e rivendono big bag dovranno valutare attentamente la necessità di ottenere una propria certificazione ENplus®, per evitare che si interrompa la catena certificata.

leggi anche Cosa aspettarsi del mercato del gas nel 2023

Maggiore tracciabilità lungo tutta la filiera

Per garantire una più facile individuazione delle cause di eventuali prodotti non-conformi, le aziende certificate dovranno irrobustire la tracciabilità dei propri fornitori di pellet sfuso.

Infine, le grafiche dei sacchi dovranno includere un numero di serie che permetta l’identificazione dell’azienda che ha curato il confezionamento del pellet, la data e la linea d’insacco.

Nuovi parametri del pellet e auto-monitoraggio

Un’azienda che dispone di più siti potrà ora beneficiare di un’unica certificazione multi-sito.

In linea con la revisione della norma tecnica ISO 17225-2, già in vigore da giugno 2021, le analisi del pellet si estenderanno a tre nuovi parametri: densità particellare, quantità di particelle fini grossolane e quantità di pellet con lunghezza inferiore a 10 mm.

Sono stati inoltre introdotti nuovi e più dettagliati requisiti legati alle attività di auto-monitoraggio aziendale, sia del processo produttivo, sia delle fasi di caricamento (es. riempimento dell’autobotte) e confezionamento del pellet.

Novità sulle verifiche ispettive

L’Organismo di certificazione compie le proprie verifiche iniziali, annuali di sorveglianza e di ricertificazione, fisicamente e in loco: le ispezioni da remoto saranno consentite solo in casi specifici.  Per garantire la continua conformità del pellet ENplus® ai requisiti di qualità sarà introdotto un ulteriore campionamento annuale “a sorpresa” presso i produttori certificati e le stazioni d’insacco. L’Organismo di certificazione dovrà individuare e classificare le non-conformità (maggiori e minori), mentre l’azienda dovrà analizzare le cause di tali non-conformità, proponendo adeguate azioni correttive, approvate e successivamente verificate dall’Organismo di certificazione.

leggi anche Bonus stufe a pellet: tutto quello che c’è da sapere

Governance trasparente

La revisione introduce anche un maggiore livello di credibilità dello schema ENplus®, prevedendo il processo di accreditamento dello schema stesso e richiedendo agli Organismi di certificazione di ottenere un accreditamento specifico per le proprie operazioni ENplus®.

L’introduzione di un “Programma per l’integrità della certificazione” permetterà di valutare sistematicamente le performance degli Organismi di certificazione.

Anche gli ispettori saranno tenuti a dimostrare la conoscenza del settore forestale e le proprie esperienza, abilità e competenze, anche partecipando a specifici corsi di formazione e workshop ENplus®.

Infine, l’introduzione del “Programma per l’integrità della gestione dello schema ENplus®” mira a chiarire i diritti, i ruoli e le responsabilità degli organi di governo dello schema, inclusi gli Uffici nazionali ENplus®, prevedendo controlli interni ed esterni delle loro performance.

Periodo di transizione

Gli standard revisionati entreranno in vigore il 01 gennaio 2023. Tutti i nuovi certificati emessi dopo tale data dovranno già conformarsi ai nuovi requisiti di certificazione.

Le aziende già certificate prima di tale dovranno conformarsi ai nuovi requisiti entro il 01/01/2024 (periodo di transizione di un anno) e la conformità ai nuovi requisiti sarà valutata dall’Organismo di certificazione nel corso della successiva ispezione periodica.

Exit mobile version