E’ stata avviata la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale per “Odra”, il parco eolico offshore galleggiante che la partnership tra Renantis e BlueFloat Energy intende realizzare al largo della costa meridionale della provincia di Lecce. Dopo oltre un anno di studi e ricerche, è stato sottomesso al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) e al Ministero della Cultura (MiC), lo Studio di Impatto Ambientale, ossia l’insieme dei documenti che descrivono in dettaglio l’ipotesi progettuale elaborata e che saranno resi disponibili nelle prossime settimane dai suddetti Ministeri per la consultazione da parte di tutti i soggetti interessati.
Il progetto prevede la collocazione di 90 aerogeneratori galleggianti per una capacità installata massima prevista di oltre 1300 MegaWatt e una produzione attesa di circa 4 miliardi di Kwh/anno, equivalente al consumo di oltre 1 milione di famiglie italiane, evitando l’immissione in atmosfera di più di 2 milioni di tonnellate di anidride carbonica all’anno. L’investimento complessivo per la costruzione e lo sviluppo di “Odra” è stimato in oltre 4 miliardi di euro.
L’opera – oltre a contribuire alla sicurezza dell’approvvigionamento energetico nazionale e al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione – avrà effetti positivi anche sulle economie locali sia nella fase di costruzione sia nella fase di esercizio, con grandi opportunità di sviluppo in altri settori correlati. Sul fronte occupazionale si stimano 1.500 posti di lavoro diretti medi per le fasi di produzione, assemblaggio e costruzione del parco, con picchi fino a 4.000 durante i periodi di massima attività e più di 150 posti di lavoro permanenti, stimati per l’intera operatività del parco eolico, ossia trent’anni. La Partnership continuerà a lavorare su ulteriori opportunità di sviluppo economico locale, confrontandosi con i territori, gli stakeholder, gli esponenti delle industrie locali, le aree portuali nonché con le associazioni di pesca.
leggi anche 17 GW nel 2023: è record dell’eolico europeo ma non basta
La presentazione dello Studio di Impatto Ambientale è un altro importante passo avanti nell’iter autorizzativo iniziato nel 2021, anno in cui la Partnership ha avviato la fase volontaria di scoping aprendo il progetto alle osservazioni degli enti locali, delle associazioni e di altri stakeholder regionali e nazionali, nell’ambito di un continuo processo di ascolto e dialogo con le parti interessate. Questo ha contribuito a dare forma ad un progetto più in sintonia con le richieste delle comunità locali e ha portato a diversi miglioramenti, come l’aumento del 30% della distanza dalla costa rispetto a quanto inizialmente previsto, e la riduzione del numero di turbine nelle prime file.
Il parco eolico offshore galleggiante “Odra” è stato progettato per massimizzare la produzione di energia dalla risorsa eolica in mare aperto, dove è più abbondante e stabile che a terra. “Odra”, inoltre, occuperà meno suolo rispetto ad un impianto eolico tradizionale a terra, e limitatamente ai lavori di connessione alla rete elettrica nazionale. La tecnologia offshore galleggiante consente altresì un impatto meno invasivo sul fondale marino rispetto alle infrastrutture a fondo fisso.
“I mesi che hanno preceduto la finalizzazione dello Studio di Impatto Ambientale – ha commentato Ksenia Balanda, Direttore generale di Renantis-BlueFloat Energy partnership per l’Italia – ci hanno permesso di ottimizzare il progetto attraverso una serie di campagne ambientali e ingegneristiche dedicate, sia a terra che in mare aperto. Il risultato è un progetto ottimale da un punto di vista tecnico, ambientalmente sostenibile e di forte contributo alla crescita dell’economia locale. Per raggiungere l’obiettivo della prima produzione di energia entro la fine del decennio, continueremo a perfezionare tutti gli aspetti legati alla costruzione e all’esercizio del nostro parco eolico, assicurando fin d’ora le migliori soluzioni possibili. Manterremo il focus sui territori, dando priorità al coinvolgimento delle risorse e delle competenze locali, mettendo al centro il dialogo continuo con le istituzioni e le comunità. È grazie a queste interazioni che siamo stati in grado di ottimizzare il progetto, ed è con questo approccio collaborativo che intendiamo procedere puntando alla piena integrazione del parco eolico nel territorio del Basso Salento che ci ospita”.