Secondo l’Osservatorio FER realizzato da ANIE Rinnovabili, associazione di ANIE Federazione, sulla base dei dati Gaudì di Terna, nel 1° semestre del 2022 si registra un totale cumulato di 1.211 MW di nuova potenza installata (+168% rispetto allo stesso periodo del 2021), così suddiviso: 1.061 MW per fotovoltaico (+193%), 123 MW per eolico (+66%) e 27 MW per idroelettrico (+72%).
Fotovoltaico 2022
Prosegue la crescita del fotovoltaico nel 1° semestre 2022 con 1.061 MW di potenza connessa.
Le installazioni di potenza inferiore ai 10 kW costituiscono il 34% del totale, quelle tra 10 kW ed 1 MW il 31% ed infine quelle sopra 1 MW il 35%. Gli impianti di taglia > 1 MW realizzati nel 1° semestre sono 35, di cui 20 nel 2° trimestre (per una potenza complessiva di 251,6 MW). Tra questi ultimi, 4 sono di potenza > 10 MW: uno situato nella provincia di Cagliari da 82,3 MW, uno nella provincia di Novara da 12,6 MW, uno a Catania da 33 MW ed infine uno a Trapani da 66 MW. Complessivamente sono stati connessi alla rete da gennaio a giugno 2022 quasi 74.000 impianti.
Analizzando nel dettaglio le variazioni tendenziali (2022 vs 2021), nei mesi del 2° trimestre si è registrato un incremento di potenza installata rispettivamente del +193%, +84% e +348%. La media mensile del 2° trimestre 2022 si attesta a 210 MW, in netta crescita rispetto ai 70 MW del 2° trimestre 2021.
Le regioni che, nel 1° semestre 2022, hanno avuto l’incremento maggiore di nuova potenza installata, rispetto allo stesso periodo del 2021, sono Basilicata (+611%), Sicilia (+599%), Sardegna (+1.180%) e Valle d’Aosta (+2.305%). Da sottolineare che tutte le regioni fanno registrare un andamento positivo. Tuttavia, per valore assoluto si sono contraddistinte le Regioni Lazio, Lombardia e Sicilia rispettivamente con 142, 147 e 139 MW.
Eolico 2022
Per l’eolico nel 1° semestre 2022 si osserva un trend in crescita con 123 MW di nuova potenza installata.
Le installazioni di potenza superiore ad 1 MW l’82%. Gli impianti di taglia > 1 MW realizzati nel 1° semestre sono 5, tutti situati in Puglia: 4 nella provincia di Foggia di potenza complessiva pari a 71,2 MW e uno offshore a Taranto da 30 MW, dopo un iter autorizzativo conclusosi dopo 14 anni. Complessivamente sono stati connessi alla rete 76 impianti da gennaio a giugno 2022.
Per quanto riguarda le variazioni tendenziali (2022 vs 2021) nei mesi di aprile, maggio e giugno si è registrato un incremento di potenza installata (complessivamente del +118%).
A livello regionale, solo in Puglia si registra un trend crescente rispetto al 1° semestre del 2021, periodo nel quale le Regioni a più alta ventosità (Basilicata, Calabria, Campania, Sardegna e Sicilia) registrano un eclatante stop della corsa all’eolico. In tutto il resto del territorio, invece, si rilevano variazioni molto meno marcate.
Idroelettrico 2022
In ripresa l’idroelettrico nel 1° semestre 2022 con 27 MW di nuova potenza connessa.
Per quanto riguarda l’installato, sono stati connessi alla rete 5 impianti di potenza > 1 MW, di cui 4 nel 2° trimestre: due situati a Bolzano rispettivamente da 2,1 MW e 3 MW, uno a Parma da 1,6 MW e, infine, uno da 3 MW a Torino. Complessivamente, nel 1° semestre 2022, sono stati connessi alla rete 64 impianti.
Analizzando le variazioni tendenziali (2022 vs 2021) nei mesi di aprile, maggio e giugno si è registrato un incremento di potenza installata (complessivamente del +84%).
Dal punto di vista regionale, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta segnano il maggior incremento di nuova potenza installata rispetto al 1° semestre 2021.
Analisi Congiunturale
Dal confronto del 2° trimestre del 2022 (Q2 2022) con il 1° trimestre (Q1 2022) emerge che il fotovoltaico ha conseguito un incremento del +45%, l’eolico del +932%, mentre l’idroelettrico del +79%. Complessivamente nel Q2 2022 le FER raggiungono un risultato positivo del +67%.
Per quanto riguarda il fotovoltaico, si registra un maggior incremento di potenza installata nel 1° semestre 2022 rispetto al 2° semestre 2021 negli impianti con taglia di potenza compresa tra i 4,5 e i 6 kW (74 vs 125 MW, +69%), tra i 6 e i 10 kW (90 vs 164 MW, +81%) e tra i 500 kW e 1 MW (42 vs 68 MW, +62%). Negli impianti di taglia superiore al MW si registra un incremento del 467% (66 vs 375 MW), frutto però dell’andamento a singhiozzo di tale segmento di mercato determinato, in taluni casi, da iter autorizzativi prolungati e, nella maggioranza dei casi, dall’opposizione delle sovraintendenze.
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Nell’attuale e difficile contesto internazionale il settore delle fonti rinnovabili si dimostra robusto ed in continua crescita, malgrado l’incremento repentino e consistente della domanda. Prospetticamente ANIE Rinnovabili individua due aspetti che col perdurare della situazione potrebbero rivelarsi critici in presenza di ulteriori aumenti della domanda: la disponibilità a breve termine delle tecnologie e la capacità degli installatori di assorbire la domanda. In questa situazione la parola d’ordine sia lato offerta che lato domanda è, pertanto, “pianificazione a medio termine”.
Analizzando i diversi segmenti di mercato, si registra che:
- Il segmento del fotovoltaico residenziale sta reggendo, malgrado sia in sofferenza per i continui cambiamenti normativi sulla cessione del credito. Gli istituti finanziari ammessi alla cessione del credito hanno limitato le possibilità di acquisizione dei crediti e molte imprese sono in difficoltà. ANIE Rinnovabili auspica una soluzione che ampli la platea dei soggetti abilitati alla cessione e che fornisca un controllo accurato dei crediti ceduti al fine di evitare frodi (leggi anche Accordo sul Superbonus, Dl Aiuti Bis approvato in Aula)
- L’Associazione stima per il segmento commercial & industrial una forte crescita; si moltiplicano le richieste di offerta ed il tasso di finalizzazione è buono.
Rispetto al passato, il principale driver di mercato è in questo momento l’elevato prezzo dell’energia elettrica, che spinge il consumatore a garantirsi un maggior grado di autonomia energetica: perché pagare bollette esorbitanti quando oggi si può investire in un asset duraturo, qual è il fotovoltaico, che dà anche più garanzie di abbattimento dei costi di approvvigionamento energetico e con tempi di ritorno dell’investimento molto attraenti?
- In contrapposizione ai dinamici comparti del fotovoltaico a tetto, è statico invece quello degli impianti utility scale sia eolici che fotovoltaici. La situazione attuale imporrebbe un maggior grado di concretezza nell’emanare i pareri relativi agli iter autorizzativi di tali impianti. La realtà evidenzia che vi è una limitata capacità delle strutture preposte al rilascio dei pareri nel processare le istanze dei progetti. Analizzando i dati pubblicati sul portale del MITE e relativi alla Commissione Tecnica PNRR/PNIEC, istituita a luglio 2021 e attiva da fine 2021 per imprimere un’accelerazione alle valutazioni di impatto ambientale, risulta che delle 421 istanze di VIA depositate per impianti FER solo 1 procedimento risulta concluso, sintomo che l’accelerazione tanto auspicata non è purtroppo ancora avvenuta. Si tratta di 19 GW, suddivisi in 4,2 GW di fotovoltaico, 11,2 GW di agrivoltaico, 3,5 GW di eolico onshore e 0,3 GW di eolico offshore, che consentirebbero di sprigionare investimenti per circa 20 miliardi di euro ed una produzione annua di 30 TWh, pari al 10% del fabbisogno elettrico nazionale.