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Nuova alleanza per sistemi alimentari equi e sostenibili

sistemi alimentari equi e sostenibili

Creare sistemi alimentari equi e sostenibili, di cui possano beneficiare anche le popolazioni più vulnerabili della terra, richiederà investimenti massicci: secondo alcune stime, fino a 350 miliardi di dollari l’anno per il prossimo decennio. Le banche pubbliche di sviluppo (PDBs) hanno il potenziale per contribuire a finanziare questo processo, generando profitti economici e sociali esponenziali, secondo il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD), che ha annunciato la formazione di una coalizione di partner per trasformare quel potenziale in azione.

“Le banche pubbliche di sviluppo fanno già investimenti significativi nel settore alimentare e nell’agricoltura. Se convogliamo e riorientiamo quegli investimenti per promuovere la transizione verso sistemi alimentari più equi e sostenibili, potremmo fare davvero la differenza”, ha dichiarato Gilbert F. Houngbo, presidente dell’IFAD. “C’è bisogno che le banche pubbliche di sviluppo prendano parte a un’azione decisa, condivisa e risolutiva su scala globale, se vogliamo che i sistemi alimentari funzionino a beneficio di tutti, in particolare delle persone più povere che vivono nelle aree rurali e coltivano buona parte degli alimenti che consumiamo.

L’annuncio  è stato fatto  dall’IFAD e dai suoi partners, Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e l’Agenzia Francese di Sviluppo (AFD) in occasione del pre-Vertice delle Nazioni Unite sui sistemi alimentari, evento in cui hanno partecipato Daniele Franco, ministro italiano delle finanze, Karina Gould, ministra canadese dello sviluppo internazionale, e Arkhom Termpittayapaisith, ministro tailandese delle finanze, oltre a rappresentanti della Banca Africana di Sviluppo (AfDB), di Coller Capital, dei Fondi fiduciari per l’Agricoltura (FIRA) e dell’Organizzazione Panafricana degli Agricoltori (PAFO).

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Gli investimenti devono cambiare il modo in cui coltiviamo, lavoriamo, vendiamo e consumiamo gli alimenti, in modo che i sistemi alimentari forniscano cibo sano e nutriente per tutti, offrano condizioni di vita dignitose a quanti ci lavorano e tutelino l’ambiente e la biodiversità. Si stima che, per trasformare i sistemi alimentari in modo che garantiscano la salute delle persone, del pianeta e dell’economia, saranno necessari tra i 300 e i 350 miliardi di dollari l’anno per il prossimo decennio – ma questo investimento potrebbe avere un effetto moltiplicatore sull’economia pari a 5700 miliardi di dollari l’anno.

“Il sistema finanziario mondiale dispone di risorse che potrebbero essere sfruttate per porre rimedio alle ingiustizie e alle inefficienze dei nostri sistemi alimentari, riducendo al tempo stesso il loro impatto nocivo sul pianeta”, ha detto Houngbo. “Abbiamo bisogno di protagonisti influenti, con la determinazione politica e la volontà di stabilire una nuova agenda e la disponibilità finanziaria necessaria a realizzarla”.

Le banche pubbliche di sviluppo sono istituzioni finanziarie controllate o finanziate dai governi centrali o locali che mirano a realizzare obiettivi di politica pubblica per finanziare lo sviluppo economico di un paese o di una regione.

Attualmente, le banche pubbliche di sviluppo che investono parte delle proprie risorse nel settore alimentare e nell’agricoltura forniscono circa due terzi dei finanziamenti destinati all’agricoltura. Secondo uno studio che sarà presto pubblicato dall’Istituto della Nuova Economia Strutturale e dall’Agenzia Francese di Sviluppo, si calcola che i loro investimenti annuali ammontino complessivamente a 1400 miliardi di dollari.

Il progetto di coalizione non conterà solo sulla collaborazione delle banche pubbliche di sviluppo, ma anche su quella di governi, istituti di ricerca, settore privato e società civile, per potenziare la capacità delle banche pubbliche di sviluppo di riorientare, ottimizzare e aumentare la portata dei loro investimenti a favore di progetti sociali ed ecologici, a beneficio dei piccoli agricoltori che vivono in alcuni dei paesi più poveri del mondo.

Per far questo, molte banche pubbliche di sviluppo devono ridefinire le finalità dei loro investimenti, migliorare la loro capacità di governance, focalizzazione degli interventi, valutazione e gestione del rischio, nonché rilevare e documentare in modo più accurato l’impatto sociale e ambientale dei loro investimenti. Molte di loro devono anche sviluppare strumenti più efficaci per stimolare investimenti da parte del settore privato, nonché prodotti finanziari accessibili e alla portata dei piccoli agricoltori e dei piccoli e medi imprenditori rurali. Questo richiede una maggiore condivisione di competenze, per poter accedere ai finanziamenti pubblici destinati a contrastare il cambiamento climatico  e mobilizzare risorse destinate alla riconversione ecologica.

“La coalizione promossa dall’IFAD rappresenta un primo passo concreto per stimolare la capacità delle banche pubbliche di sviluppo di fornire finanziamenti accessibili e capitale a lungo termine per una trasformazione sostenibile dei sistemi alimentari. Cassa Depositi e Prestiti, in qualità di istituzione ospite del Vertice FICS 2021, è pronta a far progredire ulteriormente l’iniziativa in occasione del prossimo Vertice, insieme con l’IFAD, l’AFD e le altre istituzioni coinvolte”, ha aggiunto Antonella Baldino, Direttrice della Cooperazione internazionale allo sviluppo di Cassa Depositi e Prestiti.

“Le banche pubbliche di sviluppo possono e devono impegnarsi di più per contrastare l’insicurezza alimentare e agevolare la transizione verso sistemi equi e sostenibili in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e con l’accordo di Parigi sul clima. Invitiamo tutte le parti in causa a unirsi a questa iniziativa per aumentare gli investimenti ecologici e inclusivi tramite il movimento della Finanza in Comune”, ha detto Rémy Rioux, amministratore delegato dell’AFD.

La prima azione concreta della coalizione sarà la creazione di una piattaforma che consenta alle banche pubbliche di sviluppo di condividere successi ed esperienze, e faciliti la cooperazione tecnica e la nascita di partenariati innovativi.

Questa coalizione si basa sul lavoro di un gruppo di banche pubbliche di sviluppo riunite dall’IFAD, che, al primo Vertice per la Finanza in Comune (FICS) ospitato dalla Francia lo scorso novembre, hanno concordato in una dichiarazione congiunta di aumentare i loro investimenti per raggiungere gli obiettivi stabiliti dall’accordo di Parigi sul clima e gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. L’importanza di questo impegno è stata riconosciuta lo scorso giugno dai ministri degli esteri e dello sviluppo del G20 nella dichiarazione di Matera.

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