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Monini è Leader della Sostenibilità in Italia

L’azienda spoletina incoronata Leader della Sostenibilità, risultando – unica nel settore olivicolo - tra le prime 150 imprese più etiche e green d’Italia secondo l’indagine promossa da Il Sole24Ore/Statista. Un riconoscimento che riflette l’impegno di Monini per una transizione sostenibile della filiera

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Monini è una delle aziende più etiche e green in Italia: a decretarlo l’indagine promossa da Il Sole 24 Ore e Statista, riferimento internazionale per l’analisi di dati e trend di mercato, che ha incoronato l’impresa spoletina Leader della Sostenibilità 2021. Un riconoscimento prestigioso che porta l’azienda spoletina in un “Olimpo” ristretto di aziende made in Italy del mondo Food&Beverage – 11 in tutto, di cui Monini è l’unica a rappresentare il settore olio in questa speciale classifica – che hanno convintamente intrapreso un percorso verso un mondo meno fragile e più giusto e che si candidano a diventare guide, leader appunto, di una doverosa evoluzione del modo di fare impresa. Anche perché l’attenzione all’ambiente, alla crescita in equilibrio con il tessuto economico-sociale e il benessere delle persone, sono sempre più strategici per il business in un momento storico di “transizione”, in cui la sostenibilità diventa uno strumento di competitività e attrattività tanto verso gli investitori quanto verso il mercato e i consumatori che premiano i prodotti più responsabili.

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Lo dimostrano i dati di mercato Nielsen 2020: nonostante le difficoltà del periodo, l’azienda ha segnato un +14,4% in volume e un + 8,1% in valore sul 2019. Una performance guidata dallo “storico” Monini Classico (+15,8% a volume),ma anche da un prodotto premium come il GranFruttato Selezione Italiana che ha registrato un exploit del +35% sul 2019.

La ricerca Sole 24 Ore-Statista, realizzata in piena crisi pandemica, ha preso in esame una platea di 1200 aziende attive in Italia, selezionate in base al fatturato o perché quotate in borsa, il cui operato è diventato oggetto di una severa “radiografia”, chiaramente di natura volontaria. Valutate ad esempio le emissioni, la produzione di rifiuti, le pratiche di riciclo, i consumi energetici, l’utilizzo di fonti rinnovabili, ma anche gli incidenti sul lavoro, le opportunità di crescita e formazione, la presenza femminile, l’impatto dei progetti sociali e di welfare. Nel complesso 35 indicatori capaci di riflettere l’impegno nelle tre dimensioni della sostenibilità: ambientale, sociale, economica. Monini ha brillato soprattutto grazie al convinto investimento in innovazione, dalle tecnologie per l’agricoltura di precisione che permettono di non sprecare l’acqua fino alla tracciabilità dei prodotti dal campo alla tavola. 

Il riconoscimento, commentano con orgoglio Maria Flora e Zefferino Monini, terza generazione alla guida dell’azienda “avalla l’impegno che abbiamo scelto di assumerci verso le future generazioni e nei confronti di tutto il settore della produzione olearia, consapevoli che l’Italia dell’olio sia chiamata nei prossimi anni a uno sforzo di maturità”. L’impegno dell’azienda verso il futuro si è già tradotto nel 2020, anno del Centenario, nel suo piano di sostenibilità,un progetto decennale da 25 milioni di euro di investimenti,che apre “un nuovo modo di fare impresa e creare sviluppo” e che, oggi, per rendere ancora più chiari i suoi obiettivi, assume il nome programmatico di “A Hand for the Future”. Simbolo, una mano che continuerà a produrre “Una spremuta di olive”, ma si impegna anche a sorreggere il mondo, verso un futuro migliore.

Di futuro si occupa, nell’interesse dell’intero Paese, anche la ricerca “Il futuro dell’olio italiano: moderno e sostenibile”, realizzata da Monini in collaborazione con The European House – Ambrosetti, la prima capace di analizzare in maniera trasversale il mondo dell’olio extravergine italiano, dalla nutrizione e salute, all’economia e valore aggiunto, passando per l’ambiente e il territorio.

Con questa ricerca Monini ha messo a disposizione di tutti gli operatori una piattaforma di suggerimenti e proposte per delineare un orizzonte di sviluppo condiviso dell’intera filiera olivicolo-olearia italiana, gioiello del made in Italy e anello strategico per una transizione in chiave sostenibile del settore agroalimentare europeo.

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Sei le proposte, concrete e operative, suggerite dalla ricerca: 1) promuovere un sistema agricolo a più olivicolture; 2) favorire la creazione di sinergie tra università, organizzazioni di produttori e imprese; 3) pagare il giusto prezzo a tutti gli attori della filiera; 4) ridurre gli impatti ambientali delle attività produttive; 5) fare educazione alimentare sul valore nutrizionale dell’olio d’oliva, 6) promuovere la certificazione di un olio extra vergine premium. Tutti obiettivi su cui Monini è già fortemente impegnata con un monitoraggio continuo di avanzamenti e risultati di 25 progetti, dal campo alla tavola.