Rinnovabili

Liberarsi dai fossili russi, la roadmap di Energia per l’Italia

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Foto di Boke9a da Pixabay

La Russia è l’unico paese da cui l’Italia dipende per tutte le fonti fossili: è il primo fornitore nazionale di carbone (3,6 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio, Mtep) e di gas (24 Mtep), e il terzo di petrolio (8,4 Mtep). In particolare dalla Russia proviene il 40% del gas utilizzato in Italia, il 12% del petrolio e il 52% del carbone. Questi flussi di risorse da un lato, e di denaro dall’altro, proseguono nonostante il terrificante conflitto scatenato da Putin contro l’Ucraina dal 24 febbraio 2022. Secondo le analisi del gruppo scientifico Energia per l’Italia l’attuale dipendenza grave dell’Italia dalle fonti fossili russe potrebbe essere eliminata o drasticamente ridotta attivando subito un Piano di emergenza energetica e climatica che trasformi radicalmente la condizione energetica del Paese, con 3,5 milioni di case coibentate e senza più caldaie, 3 milioni di nuove auto elettriche a batteria al posto di altrettante a petrolio, e due terzi della corrente elettrica prodotta da fonti rinnovabili, il tutto entro il 2030.

Questa trasformazione radicale consentirebbe di arrivare ad eliminare almeno 16 milioni di tonnellate di CO2 emesse dal settore elettrico, 4,5 milioni emesse dagli automezzi sostituiti con veicoli elettrici, e 6,9 milioni dalle abitazioni private della caldaia a gas, per un totale di almeno 27,5 milioni di tonnellate CO2 ogni anno, dando un contributo sostanziale e stabile agli obiettivi climatici nazionali e internazionali.

Il Governo italiano, di fronte alla crisi bellica europea, mantiene inalterata la politica energetica nazionale, cercando sia altrove sia nel nostro sottosuolo le medesime tipologie di fonti fossili che oggi arrivano dalla Russia, ignorando così l’opportunità storica di passare alle rinnovabili. Al contrario il gruppo scientifico Energia per l’Italia, presieduto dal chimico bolognese Vincenzo Balzani, propone la completa sostituzione delle risorse fossili russe, puntando su efficienza e fonti rinnovabili, in modo da raggiungere nei prossimi anni ed entro il 2030 una sostanziale autonomia dalla Russia nei consumi di energia e, contestualmente, procedere spediti verso gli obiettivi di decarbonizzazione del Paese e autosufficienza energetica.L’analisi completa è disponibile sul sito del gruppo scientifico.

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