Per la Commissione europea gas e nucleare sono fonti energetiche utili alla transizione ecologica dell’Ue e possono avere, a determinate condizioni, l’etichetta Ue per gli investimenti verdi. Una decisione arrivata oggi con l’adozione del relativo atto delegato e che Legambiente non condivide.
“La proposta della Commissione Ue – dichiara Mauro Albrizio, responsabile ufficio europeo Legambiente – è un duro colpo al Green Deal Europeo ed a una ambiziosa politica climatica in linea con l’obiettivo di 1.5°C indispensabile per fronteggiare l’emergenza climatica. Ma siamo solo al primo tempo della partita. La palla passa ora a Consiglio e Parlamento che hanno sino a 6 mesi per rigettare l’inclusione di gas fossile e nucleare nella tassonomia sugli investimenti verdi. Da domani ci mobiliteremo con tutti gli ambientalisti europei per far rigettare la proposta della Commissione”.
Legambiente ribadisce che è insensato e totalmente sbagliato seguire la strada del gas e del nucleare, non sono fonti utili alla transizione ecologia. Inoltre in questi mesi anche in Italia si è dato vita ad un dibattito del tutto sterile. “Per quanto riguarda il nucleare – spiega Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – stiamo parlando di una tecnologia di produzione di energia superata dalla storia, surclassata da tecnologie più competitive sotto il punto di vista economico come quelle a fonti rinnovabili. Si sta anche cercando di raddoppiare la produzione nazionale di gas, lavorando su riserve certe e probabili che agli attuali tassi di consumo esauriremmo in soli 15 mesi. La strada da percorrere per accelerare la transizione ecologica è quella tracciata dalle fonti rinnovabili, accelerando la loro diffusione che oggi è fortemente rallentata da una serie di ostacoli. Abbiamo poco tempo per avviare questa rivoluzione green. Non perdiamo questa importante occasione, il Pianeta ci chiede di fare in fretta”.