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Infrastrutture sostenibili: la ricetta di AIS per attirare investimenti, accelerare le opere e generare sviluppo per il Paese

Presentato in Senato il report AIS “Stakeholder Engagement e infrastrutture sostenibili - l’importanza del dialogo con le comunità locali”.

Infrastrutture sostenibili
Foto di Abraham Barrera su Unsplash

Il coinvolgimento dei portatori d’interesse rappresenta sempre più un aspetto determinante nella pianificazione e nella realizzazione delle infrastrutture, assumendo un’importanza centrale per attrarre e attivare investimenti in infrastrutture sostenibili in grado di generare sviluppo. È quanto emerso dall’evento tenutosi il 27 febbraio in Senato, organizzato dal think tank AIS – Associazione Infrastrutture Sostenibili e che ha visto la partecipazione di istituzioni, imprese, stazioni appaltanti e associazioni.

Nel corso dell’evento è stato presento il rapporto Stakeholder engagement e infrastrutture sostenibili – L’importanza del dialogo con le comunità locali, sesto position paper prodotto da AIS, l’Associazione Infrastrutture Sostenibili che oggi conta circa cento soci che complessivamente esprimono oltre 150mila addetti e un fatturato corrispondente a oltre l’1,2% del PIL italiano. 

Il documento è stato elaborato da un gruppo di lavoro composto da 45 tecnici appartenenti a 24 società associate AIS, tra le quali figurano alcuni dei più grandi player nazionali sia a livello di stazioni appaltanti che a livello di general contractor e imprese specializzate.

Considerando le risorse oggi disponibili anche grazie al PNRR e includendo gli impatti sia diretti che indiretti, in Italia la spesa per investimenti in infrastrutture e mobilità è possibile generare un valore aggiunto stimato in 37,8 miliardi di euro. Secondo l’istituto Oxford Economics, per il prossimo quinquennio gli investimenti infrastrutturali in Italia potrebbero far registrare importanti tassi di crescita: in ferrovie, porti e aeroporti del 3,8% all’anno, e nel settore energetico e del gas del 3,2%.

Tuttavia, tali prospettive sono compromesse dai ritardi che si registrano in Italia molto più che in altri grandi Paesi dell’Unione Europea, nonostante un trend di recupero registrato negli ultimi anni.

Una difficoltà a realizzare le opere certo non nuova ma sempre meno tollerabile, specie quando i grandi progetti dimostrano di poter soddisfare requisiti di resilienza e sostenibilità come mai prima d’ora. Difficoltà realizzative da cui derivano ritardi e penalizzazioni i cui effetti si distribuiscono sull’intero perimetro delle attività economiche e produttive.

Basti osservare il settore delle rinnovabili per il quale nel nostro Paese, nonostante gli sviluppi degli ultimi anni, il confronto con altri Paesi europei come Francia, Gran Bretagna, Spagna e Germania evidenzia un divario significativo, con quest’ultima che domina con quasi 200 GWh di energia prodotta da eolico e fotovoltaico, contro i 54 GWh prodotti in Italia (valore ancora molto lontano dagli obiettivi del nuovo Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima, PNIEC). O la rete ferroviaria, con la scarsa presenza di doppi binari, che si estendono solo al 46% delle tratte. O gli effetti sul sistema dell’export, che secondo dati ed elaborazioni di Istat e Sace, stimano il ritardo logistico in Italia aver comportato oltre 93 miliardi di euro di mancate esportazioni nel 2022, equivalenti al 15% del valore totale dell’export nazionale.

In questo quadro, Il rapporto presentato da AIS propone un approccio innovativo e inclusivo per coinvolgere attivamente tutti i portatori di interessi – economici, sociali e istituzionali – nel processo di trasformazione dei territori in chiave sostenibile. Lo studio fornisce un quadro completo e un ampio set di indicazioni pratiche per attuare percorsi di ascolto e dialogo che coinvolgano le diverse parti interessate dai progetti di realizzazione di infrastrutture sostenibili. Attraverso un approccio olistico e collaborativo, il documento fornisce un insieme di istruzioni per guidare i diversi attori lungo tutte le fasi progettuali e realizzative, promuovendo così un confronto costruttivo e continuo finalizzato a una accelerazione virtuosa dei processi e, in ultima analisi, a creare sviluppo per i territori e per il Paese.

Il documento prodotto da AIS sottolinea l’importanza di creare un ecosistema partecipativo che coinvolga sia soggetti pubblici che privati, al fine di generare valore condiviso e sostenibile nel lungo termine.

“La corretta gestione dello Stakeholder Engagement è essenziale per affrontare le complesse sfide legate alle infrastrutture in modo efficiente e lungimirante”, ha dichiarato Lorenzo Orsenigo presidente di AIS. “Grazie al contributo di stazioni appaltanti e imprese tra le più grandi e specializzate in Italia, abbiamo individuato un approccio che non solo migliora la qualità delle relazioni e la governance di progetto, riducendo le conflittualità, ma è in grado di ridurre significativamente tempi e costi di realizzazione delle opere, generando processi virtuosi di crescita economica e sociale che vanno oltre la dimensione dell’infrastruttura stessa”.