Con la pubblicazione del D.lgs. 199/2021 la qualità certificata dei biocombustibili è diventata un requisito fondamentale per accedere a detrazioni fiscali come Ecobonus, Superbonus e Bonus casa e sarà molto probabilmente estesa al Conto Termico, una volta concluso il processo di revisione. Il Decreto stabilisce infatti l’obbligo di utilizzare biocombustibili certificati per l’accesso agli incentivi, con l’obiettivo di accelerare il percorso di crescita sostenibile del Paese e di miglioramento della qualità dell’aria, in coerenza con gli obiettivi europei di decarbonizzazione del sistema energetico al 2030 e di completa decarbonizzazione al 2050.
Il requisito della certificazione si applica ai combustibili solidi da biomassa (legna da ardere, cippato, pellet, bricchette) destinati a tutti “gli impianti di produzione di energia termica da fonti rinnovabili”, di qualsiasi potenza termica e “che richiedono incentivi, comunque denominati”.
Per accedere a qualsiasi incentivo è obbligatorio usare biocombustibile certificato da un organismo accreditato secondo la norma ISO/IEC 17065, sulla base delle analisi delle proprietà del biocombustibile accreditate rispetto alle metodologie di prova definite dalla norma UNI EN ISO 17225.
È quindi necessaria una certificazione vera e propria dei biocombustibili legnosi che ne attesti la qualità in modo rigoroso e a norma di legge, sorpassando i test report emessi dai laboratori e le mere autocertificazioni aziendali.
Se per il pellet esiste una certificazione molto ben consolidata, ENplus®, che nel 2022 ha riguardato ben 12,9 milioni di tonnellate prodotte nel mondo, per legna da ardere, cippato e bricchette AIEL – Associazione Italiana Energie Agroforestali – ha sviluppato dal 2016 lo schema di certificazione Biomassplus® che, unico in Italia, offre una garanzia lungo tutta la filiera di produzione in tema di qualità del prodotto, tracciabilità e, di conseguenza, sostenibilità ambientale e legalità.
L’emanazione del D.lgs. 199/2021 ha fatto sì che l’interesse per la certificazione Biomassplus® da parte di quelle aziende della filiera foresta-legno dedite alla produzione di biocombustibili legnosi crescesse esponenzialmente e i numeri lo confermano. Il tasso di crescita delle certificazioni Biomassplus® negli ultimi anni è stato dirompente con un numero di certificati emessi nel 2022 quasi raddoppiato rispetto all’anno precedente.
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I certificati Biomassplus® in classe di qualità A1 sono i più numerosi, indice che le aziende del settore che intraprendono il processo di certificazione mirano a organizzare e migliorare i propri processi produttivi, per offrire la più alta qualità di prodotto ai propri clienti. È significativo che il 26,5% dei certificati riguardi la classe A1+, la migliore prevista dallo schema, che supera persino la più alta classe di qualità prevista dalla norma tecnica internazionale ISO 17225. È questo il caso, ad esempio, del cosiddetto cippato calibrato.
In base a quanto prescrive il D.lgs. 199/2021 per accedere agli incentivi, è altrettanto importante che la certificazione sia estesa anche ai biocombustibili con caratteristiche qualitative inferiori. Alcune aziende, quindi, dispongono esclusivamente di certificati in classe B e la quota di tale materiale è superiore al 20% dei volumi certificati commercializzati, mentre la classe di qualità A2 si ferma appena prima, al 18,2%; infatti le aziende con certificati di qualità “superiori” possono vendere anche materiale con caratteristiche qualitative inferiori.
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Infine, la quasi totalità delle aziende che hanno conseguito la certificazione Biomassplus® ha deciso di mantenere attivo il proprio certificato; solo una quota irrilevante, inferiore al 2%, ha rinunciato alla certificazione dopo averla conseguita. Questo elemento suggerisce che le aziende colgono una reale convenienza nell’essere certificate Biomassplus®, migliorando il proprio posizionamento nel mercato e aumentando la propria capacità di proporsi al cliente e fidelizzarlo, ancora di più dopo l’emanazione del D.lgs. 199/2021 che ha rappresentato un balzo in avanti nel processo di qualificazione e strutturazione della filiera legno-energia.