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Il Climate Pledge annuncia quasi 100 nuovi firmatari

Climate Pledge

Amazon e Global Optimism hanno annunciato oggi che sono ormai più di 300 le aziende che hanno firmato il Climate Pledge, una crescita del numero dei firmatari del 600% rispetto all’anno passato. Tra i quasi 100 nuovi firmatari c’è Maersk, la più grande compagnia di navigazione mercantile al mondo; SAP, l’azienda leader al mondo nel software gestionale in cloud; l’azienda nordamericana di legname Weyerhaeuser; Sunrun, la più grande azienda di pannelli solari residenziali in USA e il marchio leader nell’auto connessa e nei servizi audio HARMAN. I firmatari del Pledge generano in totale un fatturato annuo di oltre 3,5 trilioni di dollari e hanno più di 8 milioni di dipendenti in 51 settori diversi in 29 Paesi.

I firmatari del Climate Pledge si impegnano a:

“Gli effetti del cambiamento climatico stanno diventando sempre presenti nella nostra vita quotidiana e in tutto ciò che ci circonda, per questo noi crediamo fermamente che il settore privato debba continuare a innovare e a collaborare in modo trasversale tra diverse aree geografiche e settori industriali per decarbonizzare l’economia globale su larga scala”, ha detto Andy Jassy, CEO di Amazon. “È un segno incoraggiante che più di 300 aziende abbiano firmato il Climate Pledge, un impegno ad affrontare il cambiamento climatico a testa alta, adottando cambiamenti aziendali concreti che avranno un impatto duraturo sul nostro pianeta. Possiamo raggiungere questo obiettivo solo insieme”.

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Molti dei nuovi firmatari del Pledge stanno già facendo grandi passi avanti verso la riduzione delle loro emissioni di CO2:

Oggi, il Climate Pledge accoglie anche diverse aziende che hanno precedentemente ricevuto investimenti attraverso il Climate Pledge Fund, il fondo di venture capital da 2 miliardi di dollari di Amazon che investe in aziende che possono accelerare il percorso verso gli obiettivi del Climate Pledge. Queste aziende includono BETA Technologies, una società aerospaziale che produce velivoli elettrici, e Infinium, un’azienda di tecnologie per combustibili rinnovabili, che mirano entrambe a sostenere gli sforzi di decarbonizzazione nel settore del trasporto a livello globale, responsabile di circa 7,3 miliardi di tonnellate di emissioni di CO2 nel 2020. Infatti, quasi il 13% dei firmatari rappresenta i settori dei trasporti, dell’aviazione e della logistica, un segnale importante della rapida crescita della domanda di prodotti e servizi che aiutano a ridurre le emissioni di CO2 in questo settore chiave. In aggiunta, Pachama, nuovo firmatario e partecipata del Climate Pledge Fund, sta portando qualità e trasparenza nei mercati delle compensazioni di carbonio basate sulla natura, ampliandone anche la portata. Pachama utilizza il telerilevamento e il machine learning per misurare la CO2 immagazzinata nelle foreste e monitorarla nel tempo, permettendo alle organizzazioni e agli individui di compensare le loro emissioni, sostenendo progetti di riforestazione e conservazione delle foreste.

L’annuncio di oggi si inserisce nel solco dei risultati dell’ultimo rapporto del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite (IPCC), che sottolinea la necessità di un’azione immediata per ridurre le emissioni di gas serra, investire in soluzioni naturali per il clima per limitare il riscaldamento a circa 1,5 gradi Celsius e mitigare i danni. 

“Di fronte alla drammatica prospettiva ritratta dalla scienza più recente, la comunità imprenditoriale deve aver chiaro l’obiettivo da seguire: fare passi avanti e accelerare la riduzione delle emissioni in modo da evitare danni peggiori in futuro”, ha detto Christiana Figueres, socio fondatore di Global Optimism ed ex capo delle Nazioni Unite per il clima“È incoraggiante, quindi, che 300 aziende si siano impegnate a collaborare per raggiungere zero emissioni nette entro il 2040 o prima attraverso il Climate Pledge. Ma 300 aziende non sono abbastanza per realizzare le trasformazioni di cui abbiamo bisogno. Incoraggio tutti i dirigenti d’azienda a prendere atto delle evidenze scientifiche, a tradurle per le loro aziende e a rendere realizzabili senza indugio i cambiamenti di cui abbiamo bisogno”.

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