Hitachi Rail – player globale nel settore ferroviario e della smart mobility, presente in Italia con 6 siti e oltre 4 mila dipendenti – presenta l’edizione 2024 della ricerca “Better connected” sulle abitudini di trasporto in dodici città a livello globale, tra le quali Milano per l’Italia.
Il report ha lo scopo di analizzare le principali tendenze nelle modalità di spostamento dei cittadini nelle grandi città, sia per quanto riguarda il trasporto urbano, sia per i viaggi di media-lunga distanza.
Tra le principali evidenze del sondaggio emerge che a livello globale ben il 64% delle persone sarebbe favorevole all’abolizione dei voli a corto raggio in presenza di una valida alternativa come i treni ad alta velocità.
Le preferenze dei cittadini milanesi
In Italia, e in particolare a Milano – città coinvolta nella ricerca – la percentuale di persone favorevole all’abolizione dei voli a corto raggio è ancora più alta e si attesta al 69%. Il 42% degli intervistati attualmente già predilige il treno ad alta velocità rispetto all’aereo (15%) o l’auto (38%).
Scelta, quest’ultima, probabilmente influenzata dal successo dell’alta velocità in Italia, con la tratta Roma-Milano che ha contribuito in maniera preponderante a cambiare le abitudini di trasporto degli italiani, siano esse legate a motivi di lavoro o di svago.
Un trend, quest’ultimo, che si conferma anche guardando al futuro. Infatti, un terzo delle persone (34%) prevede nei prossimi cinque anni di viaggiare di più in treno: percentuale molto più alta rispetto a chi, invece, ipotizza di usare maggiormente l’auto (13%) o volare di più (6%).
Per quanto riguarda il trasporto urbano, i risultati della ricerca mostrano come a Milano il 63% degli intervistati usi, però, ancora la macchina nel tragitto casa lavoro, dato leggermente superiore alla media globale (60%), mentre solo il 15% dei milanesi utilizza esclusivamente i mezzi pubblici.
Tuttavia, i cittadini del capoluogo lombardo riconoscono i mezzi pubblici come l’opzione di trasporto potenzialmente più conveniente (71%). I deterrenti nel loro utilizzo riguardano la frequenza del servizio (94%) e la sicurezza (91%). Infatti, l’84% dei milanesi utilizzerebbe di più i mezzi se fossero meno affollati e l’85% li utilizzerebbe più volentieri se fossero più interconnessi.
L’86% dei cittadini milanesi intervistati si è mostrato favorevole a maggiori investimenti nel trasporto urbano, mentre il 50% sarebbe addirittura disposto a pagare di più per il biglietto qualora i mezzi diventassero più efficienti, sicuri e interconnessi.
Inoltre, il 30% ritiene che uno dei principali benefici delle app di trasporto sia la capacità di calcolare in tempo reale il percorso più efficiente per raggiungere la propria destinazione.
Le principali evidenze a livello globale
L’analisi è stata condotta su circa 12.000 persone distribuite in 12 città: Berlino, Copenaghen, Dubai, Londra, Milano, Parigi, San Francisco, Sidney, Singapore, Toronto, Varsavia e Washington.
Per quanto riguarda il trasporto urbano, uno dei dati più rappresentativi riguarda la percentuale ancora molto alta (60%) di persone che utilizza l’auto per raggiungere il proprio posto di lavoro. Allo stesso tempo, però meno di un rispondente su tre considera la macchina il mezzo più conveniente.
A livello generale la propensione all’uso della macchina per recarsi al lavoro varia nel mondo: è molto alta all’estero in città quali Dubai, Washington, Varsavia e Sydney, dove almeno 7 persone su 10 scelgono l’auto in città.
La guida “occasionale” è più frequente a Copenaghen, Parigi, Milano e Singapore. Quest’ultima, in particolare, si distingue per avere anche il più alto tasso di persone che non usano l’auto (oltre un terzo non guida), seguita da Londra e Berlino.
Nelle scelte di mobilità alcuni deterrenti giocano un ruolo determinante: il sovraffollamento nell’orario di punta (49%), il tempo di percorrenza (32%), l’incertezza degli orari di arrivo e partenza (30%) e il costo (32%) sono quelli con un peso maggiore.
Addirittura, la maggior parte dei cittadini nel mondo sceglierebbe di usare di più i mezzi pubblici se avesse la possibilità di controllare il livello di affollamento in tempo reale, per poter pianificare i propri viaggi in base a questo parametro.
L’uso del trasporto pubblico è correlato con l’età e diminuisce con l’avanzare degli anni: i giovani risultano più propensi in generale a utilizzare i mezzi pubblici per gli spostamenti, mentre i lavoratori con età più avanzata preferiscono lavorare da casa e spostarsi di meno.
Almeno 1 lavoratore su 4 in tutti i Paesi oggetto della ricerca si reca al lavoro a piedi, in città come Singapore e Londra la percentuale sale almeno al 50%, nonostante vi sia anche una grande propensione all’utilizzo dei mezzi pubblici.
Copenaghen presenta la più alta percentuale di ciclisti, seguita da Berlino, il che contribuisce a spiegare perché, in queste due città, l’utilizzo del trasporto pubblico è inferiore alla media globale.
Per quanto riguarda le lunghe distanze, la macchina rimane il mezzo mediamente più utilizzato a livello globale (46%), seguita dal treno (34%) e infine dall’aereo (16%). Un dato quest’ ultimo che si conferma in Paesi in cui la rete ferroviaria ad alta velocità è meno sviluppata e non rappresenta ancora una valida alternativa.
È significativo, infatti, che seppur le preferenze siano molto diverse in base alle città, la tendenza comune indica che la maggior parte delle persone sceglierebbe il treno e non l’auto, nel caso fosse più economico e più veloce, come già avviene in Italia.
Per quanto riguarda questa tipologia di viaggi (a lunga-media percorrenza), i principali fattori che determinano la scelta delle persone sono il costo, la convenienza e il confort, in misura prevalente anche rispetto all’impatto ambientale.
“Siamo consapevoli che il trasporto urbano ha un impatto diretto sulla vita del cittadino e sulla percezione dell’efficienza dell’organizzazione della città in cui vive. Parallelamente, costituisce un’importante leva per contrastare le emissioni di CO2, consentendo alle persone di adottare uno stile di vita più sostenibile. Una grande attenzione deve essere posta anche sui viaggi a media lunga percorrenza: un passeggero che viaggia in treno tutte le settimane fra Milano e Roma, invece che in aereo, riduce di 9 tonnellate il peso delle sue emissioni di CO2 all’anno e se scegliesse il treno al posto dell’auto ne risparmierebbe 4. In Italia l’alta velocità, le metropolitane, tra cui proprio la nuovissima M4 di Milano, ma anche i nuovi tram, confortevoli e green, i treni a batteria per il trasporto regionale e le nostre APP di smart mobility, sono alcuni esempi dell’impegno di Hitachi Rail per promuovere la propensione all’utilizzo dei mezzi pubblici dei passeggeri. Le nostre soluzioni fanno leva principalmente sulla sicurezza, sul confort e sulle tecnologie innovative nel pieno rispetto dell’ambiente” ha spiegato Luca D’Aquila, COO Hitachi Rail Group e CEO Hitachi Rail STS.
“I dati presentati da Hitachi Rail parlano chiaramente: i milanesi vogliono un trasporto pubblico più efficiente e sostenibile. Nonostante l’auto resti il mezzo predominante in città, c’è una spinta evidente da parte dei cittadini verso un maggior uso dei mezzi pubblici. È significativo che circa l’85% degli intervistati sia disposto a utilizzarli maggiormente se venissero migliorati gli aspetti di connettività, tempi di percorrenza e capienza. Dobbiamo affrontare con determinazione i principali ostacoli, tra tutti la mancanza di sicurezza e il sovraffollamento, che scoraggiano i cittadini dall’abbandonare l’auto in favore dei mezzi pubblici. È giunto il momento di agire per rispondere alle aspettative dei cittadini e trasformare il trasporto pubblico in una reale alternativa. Investimenti e ristrutturazioni risultano essenziali, considerando anche le opportunità di collaborazione pubblico-privata per potenziare questo settore strategico. Rimane la mia personale opinione che un grande ruolo in questa trasformazione sarà svolto dalle tecnologie applicate ai veicoli e alle infrastrutture, in un’ottica sempre più connessa dove la ricerca e l’innovazione avranno un ruolo cruciale” questi i commenti di Ferruccio Resta, Presidente del MOST – Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile.