Il gruppo OVS si conferma, per il terzo anno consecutivo, al primo posto tra i 250 principali brand e retailer di moda al mondo nel Fashion Transparency Index 2023 di Fashion Revolution, movimento globale che incoraggia l’industria della moda a costruire un sistema più rispettoso dei diritti umani e dell’ambiente in tutte le fasi del ciclo produttivo.
L’indice di Fashion Revolution valuta il livello di trasparenza dei brand analizzando le informazioni disponibili sugli impatti ambientali e il rispetto dei diritti umani, le pratiche di acquisto, il monitoraggio delle attività produttive per l’attivazione di azioni di miglioramento.
“La trasparenza è un presupposto fondamentale nella strategia di sostenibilità perché è un acceleratore nel miglioramento del proprio profilo di impatto ed è inoltre una responsabilità che abbiamo nei confronti degli stakeholder, alla luce della posizione di leadership che OVS ricopre sul mercato. Non si può essere sostenibili se non si condivide ciò che si fa” – afferma Antonio Margotti, Corporate Operating Officer “Grazie a questa consapevolezza abbiamo attivato numerosi progetti che ci porteranno ad avere una sempre maggiore visibilità sulla nostra filiera, non fine a sé stessa, ma funzionale a creare ricadute positive lungo tutta la catena della fornitura”.
OVS negli anni ha innovato i processi e gli strumenti di controllo per tracciare con sempre più precisione le attività di business e migliorare la qualità dei dati. La disclosure delle informazioni incoraggia la cooperazione tra attori dello stesso settore per individuare le aree di intervento più significative ed avere delle priorità comuni.
Nel 2023 OVS si posiziona al primo posto del Fashion Transparency Index con un punteggio dell’83% rispetto al 78% del 2022 con miglioramenti in quattro delle cinque aree analizzate dal Fashion Transparency Index – Policy and Commitments, Governance, Know, show and fix, Spotlight issues. Le prime due riguardano l’accessibilità delle policy aziendali in materia di sostenibilità e la descrizione dei processi aziendali a supporto, le altre due valutano la chiarezza nel raccontare le azioni attivate in risposta ai fattori di rischio ambientali e sociali.
Quest’anno il gruppo ha pubblicato, tra gli altri, i dati relativi alle emissioni di CO2 e all’utilizzo di acqua dei fornitori, ha dichiarato gli obiettivi destinati a supportare sistemi di rappresentanza dei lavoratori e ha condiviso i piani di intervento con cui ha affrontato alcune criticità nella catena di fornitura.