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Gruppo CAP e Siram Veolia insieme per valorizzare la “flessibilità elettrica”

La partnership tra l’utility pubblica e il leader italiano nei servizi di efficienza energetica nasce per rispondere in modo adeguato agli eccessi di domanda e offerta di energia, integrando al meglio le fonti rinnovabili

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Emanuela Trentin

Gruppo CAP, grazie alle soluzioni di “flessibilità elettrica” offerte da Siram Veolia, partecipa al progetto pilota UVAM, organizzato da Terna per l’approvvigionamento di risorse per il bilanciamento nell’erogazione dell’energia della rete elettrica.

Realtà industriale pubblica, che gestisce il servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano e delle province di Monza e Brianza, Pavia, Varese e Como, Gruppo CAP ha intrapreso un percorso di innovazione e ammodernamento tecnologico, indicato dal Piano di Sostenibilità presentato nel 2019. Con questo obiettivo, l’utility lombarda ha attivato i nuovi servizi di demand response di Siram Veolia, trovando la flessibilità necessaria con l’utilizzo di tecnologie di produzione di biogas dai fanghi di depurazione e grazie alla capacità di monitorare i propri consumi elettrici. Gruppo CAP si conferma in questo modo player strategico per la transizione energetica, contribuendo alla sicurezza del sistema elettrico nazionale nel rispetto delle proprie necessità di operatività ordinaria, ricavandone allo stesso tempo un beneficio economico.

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Da qualche anno, infatti, la rete elettrica nazionale ha intrapreso un percorso di transizione ecologica atto all’uso prevalente di fonti rinnovabili, in sostituzione alla produzione di energia da fonti tradizionali come il carbone, così da ridurre le emissioni di CO2 e arginare i cambiamenti climatici. Questo epocale cambiamento comporta delle criticità per il bilanciamento della rete, che si trova a fronteggiare repentine variazioni nell’equilibrio tra produzione e domanda dovute all’aleatorietà delle fonti rinnovabili, intrinsecamente non programmabili. La partecipazione di realtà come Gruppo CAP, che mettono la propria flessibilità a beneficio della rete elettrica, può quindi contribuire al percorso di transizione ecologica dell’intero sistema nazionale, e si traduce in un risparmio economico, oltre che energetico, per le aziende stesse.

Siram Veolia, grazie alla sua consolidata esperienza nei servizi energetici e idrici, nonché nella gestione ottimizzata degli impianti, ha offerto all’utility lombarda il supporto per la valutazione del potenziale dei propri impianti e per la successiva qualifica al mercato dei servizi di dispacciamento, permettendogli di contrattualizzare il servizio tramite le aste bandite da Terna nel mese in corso. Nello specifico, quando la rete elettrica nazionale si trova in ammanco o in eccesso di energia elettrica, gli impianti interessati ricevono un segnale e di conseguenza modificano il proprio consumo, ripristinando l’equilibrio della rete.

“Il futuro del sistema idrico integrato passa da una gestione industriale moderna a competitiva secondo una logica di sviluppo sostenibile del territorio e della sua comunità, che ha nell’adozione delle fonti di approvvigionamento rinnovabile uno dei suoi capisaldi”, afferma Alessandro Russo, Presidente e Amministratore Delegato di Gruppo CAP. “La partnership con Siram Veolia ci consente di sfruttare le tante innovazioni attuate in ambito di economia circolare per contribuire a un più efficiente bilanciamento della fornitura energetica della rete elettrica”.

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Siamo pronti ad affiancare Gruppo CAP in questa sfida importante e di grande valore per l’intero territorio lombardo, dotando una sua infrastruttura idrica strategica delle più innovative tecnologie di efficienza energetica e riutilizzo delle risorse”, dichiara Emanuela Trentin, Amministratore Delegato di Siram Veolia. “La collaborazione, rendendo possibile la partecipazione al progetto UVAM, rappresenta un passo avanti decisivo per una rete elettrica nazionale sostenibile. Le soluzioni di flessibilità elettrica svolgono infatti un ruolo cruciale per favorire percorsi di approvvigionamento da fonti rinnovabili più efficienti ed integrati, e possono dare vita ad un modello di sviluppo che sarà tanto più efficace quanto più sarà condiviso e replicato”.