Carburante di qualità immesso nella rete SNAM. «In futuro ci porterà all’autosufficienza energetica per il parco mezzi della raccolta»
È stato immesso in rete il primo metro cubo di biometano da autotrazione prodotto dal biogas dell’impianto di trattamento di rifiuti di Etra a Bassano del Grappa. Un passo importante nella valorizzazione della frazione umida del rifiuto domestico, sempre meno rifiuto e sempre più risorsa nell’ottica dello sviluppo dell’economia circolare.
Il processo tecnologico è stato presentato in Consiglio Regionale del Veneto oggi in una conferenza stampa alla presenza di Roberto Marcato, Assessore allo Sviluppo economico – Energia della Regione Veneto, Luciano Sandonà, Presidente della I Commissione consiliare della Regione Veneto, Flavio Frasson, Presidente del Consiglio di gestione Etra, Domenico Lenzi, Direttore generale Etra, Alberto Liberatore, Direttore del Servizio idrico integrato Etra, Roberto Parolin, Direttore del Servizio ambientale integrato e il responsabile del Progetto, Francesco Zanovello
«Dal trattamento del rifiuto organico proveniente dalla raccolta differenziata è possibile ottenere due prodotti molto utili: il compost e il biogas – ha affermato il presidente del Consiglio di Gestione di Etra, Flavio Frasson –. Il compost rappresenta la parte solida del rifiuto trattato, mentre il biogas è la parte gassosa che si libera durante il processo di trattamento (la “digestione”). Il riutilizzo di entrambi questi elementi rappresenta la vera chiusura del ciclo di vita del rifiuto umido. Il compost viene impiegato in agricoltura per fertilizzare i campi, mentre il biogas può essere bruciato per ottenere energia elettrica e calore».
Ma Etra non si è fermata qui. «Il biogas – ha illustrato il direttore del Servizio idrico integrato di Etra, ingegner Alberto Liberatore – può essere ulteriormente “purificato” e trasformato in biometano, cioè un gas privo di anidride carbonica, ad alto contenuto di metano, con caratteristiche qualitative analoghe se non superiori a quelle del gas naturale. Si ottiene così un combustibile per automezzi, davvero ecologico e non di origine fossile come il gas naturale».
Grazie ad un investimento di 6 milioni di euro, Etra ha quindi realizzato nel Polo Rifiuti di Bassano un impianto di purificazione che è stato messo in esercizio nel settembre scorso. Attualmente sono in corso i collaudi definitivi, ma il processo di produzione è già attivo e il biometano viene venduto e immesso nella rete SNAM.
«È stato così centrato da Etra l’obiettivo di mettere in funzione l’impianto prima della scadenza della data prevista dal Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 2 marzo 2018, che prevede importanti incentivi per la produzione del biometano da utilizzare negli autotrasporti: circa 0,6 euro per ogni metro cubo immesso in rete per dieci anni, oltre al valore di vendita sul mercato energetico – ha proseguito il Presidente Frasson –. Dal primo gennaio 2023 entrerà in vigore il nuovo decreto di incentivazione di biometano che, pur offrendo meno incentivi per la produzione di metano, prevede però contributi a fondo perduto per l’investimento iniziale. Etra sta valutando quindi la possibilità di avviare il medesimo progetto, ma più piccolo nell’impianto analogo a Camposampiero».
L’investimento viene ammortizzato in breve tempo
Complessivamente, l’intervento ha avuto un costo di 6 milioni di euro, completamente finanziati con fondi Etra. La crisi energetica ha reso ancora più conveniente l’investimento visto che il prezzo del gas è salito alle stelle. La sua vendita permette, quindi, tempi di ammortamento molto ridotti.
Obiettivo l’autosufficienza energetica per il parco mezzi
Ad oggi tutto il biometano prodotto da Etra viene venduto e immesso nella rete di trasporto e distribuzione SNAM, che lo inserisce nella rete di vendita di combustibile per autotrazione presso i distributori stradali. «L’obiettivo dei prossimi anni è utilizzare il nostro combustibile da rifiuti per alimentare i mezzi per la raccolta – ha annunciato il Direttore Generale di Etra, Domenico Lenzi –. Stiamo, infatti, lavorando su due fronti: la conversione del parco mezzi a questo biocarburante e la realizzazione dell’impiantistica necessaria per inserire i distributori nei poli operativi attorno ai quali gravitano i mezzi della raccolta, circa 100 per ogni polo: Bassano, Camposampiero e in futuro Rubano confermando la forte attenzione verso l’economia circolare e la sostenibilità della nostra società».
Inoltre, bisogna ovviare al fatto che, mentre la produzione di biometano è continua, vale a dire 340 metri cubi all’ora prodotti in modo costante 24 ore su 24, il consumo è discontinuo: i mezzi si attaccano alla manichetta solo nel pomeriggio per alcune ore quando finiscono il giro e c’è il personale in servizio. In mancanza di uno stoccaggio intermedio tra produzione e consumo il numero di mezzi che si possono rifornire è quindi basso. Quindi si sta pensando allo ”scambio virtuale”, un sistema già in vigore per l’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili. In pratica si immette tutto il biometano prodotto in rete e lo si può riprendere nello stesso punto o in altri sul territorio.
«Guardiamo al prossimo futuro con ottimismo. A Bassano l’impianto è in grado di produrre circa 3 milioni di metri cubi l’anno di biometano, un quantitativo sufficiente a coprire il fabbisogno annuale dei mezzi adibiti alla raccolta e al servizio – ha concluso Frasson –. Ma Etra ha una potenzialità di produzione di biocarburante molto più alta. L’impianto di Bassano è stato progettato per poter funzionare con quantitativi superiori alle 40 mila tonnellate di Forsu che attualmente producono i 3 milioni di metri cubi di biometano e Etra raccoglie dagli utenti una quantità più alta di questo tipo di materiale».
Biometano di qualità
«L’impianto – come spiega il Direttore del Servizio ambientale integrato di Etra, Roberto Parolin – è entrato in funzione il 15 settembre e i dati sono molto buoni e il Gestore è soddisfatto. La qualità del biometano da autotrazione prodotto da Etra è particolarmente elevata, con una concentrazione di metano più alta di quella del gas naturale presente in rete, quindi con un potere calorifero superiore a parità di quantità, che significa più chilometri percorsi con la stessa quantità di gas. È estremamente secco e non riempie le condotte di umidità riducendo la capacità di trasporto. Si classifica, inoltre, come di tipo ‘avanzato’ perché deriva dalla lavorazione di determinate matrici di frazione organica, da Forsu, la frazione organica di produzione domestica, e non contiene altre sostanze come i fanghi di depurazione. Il biometano di Etra rispetta dunque tutti i limiti necessari per l’utilizzo nel trasporto».