Le metriche sociali e di governance sono diventate, in breve tempo, sempre più prominenti nei piani aziendali. Con l’obiettivo di generare una crescita sostenibile, infatti, un numero sempre maggiore di aziende le riconosce come pilastri fondamentali della propria strategia ESG. È quanto emerge dall’ultima indagine ViewPoint di DNV, dedicata alla sostenibilità.
In questo quadro, la presenza di un sistema di gestione certificato finalizzato a raggiungere gli obiettivi ambientali, sociali e di governance (ESG) e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals, SDG) delle Nazioni Unite è considerata un fattore sempre più importante per consolidare la fiducia nell’impegno di sostenibilità da parte di clienti, investitori e altri stakeholder.
“Notiamo uno spostamento consistente verso una maggiore attenzione al sociale e alla governance, in particolare tra le aziende di grandi dimensioni, che hanno maggiore responsabilità di rendicontazione al mercato. Lo scenario dei rischi sta cambiando, infatti, e questi ambiti stanno acquisendo maggiore importanza”, afferma Barbara Frencia, CEO Business Assurance di DNV,nel commentare i risultati. “In particolare, alla governance viene assegnata una maggiore priorità, le aziende infatti cercano sempre più di migliorare le performance in aree come la sicurezza delle informazioni e l’implementazione dell’AI – non più vista come opzionale ma essenziale per costruire la fiducia, sviluppare la resilienza e garantire la continuità operativa”.
Una ricerca molto estesa, che ha riguardato un’ampia selezione di 893 aziende di tutti i settori, in Europa, Nord America, Cento e Sud America e Asia. Le dimensioni delle aziende coinvolte variavano dalle piccole imprese con meno di 100 dipendenti, alle medie con un numero compreso tra 100 e 500, fino alle grandi aziende con oltre 500 dipendenti.
Alla sostenibilità priorità massima
Secondo lo studio, oggi la sostenibilità è una priorità assoluta per oltre la metà degli intervistati e sta diventando sempre più parte integrante del modo in cui fanno business le aziende. Un must-have e non più un nice-to-have: l’85% ha già intrapreso azioni su questo fronte e il 15% si trova in fase di pianificazione. Il 70%, inoltre, si è già impegnato o ha in programma di impegnarsi rispetto a uno degli SDG.
In tema di sostenibilità i precursori sono le grandi aziende, con il 94% che ha intrapreso azioni rispetto al 75% delle imprese piccole. La motivazione principale è la necessità di soddisfare le aspettative dei clienti, seguita dai requisiti normativi, le aspettative degli investitori e i piani di sviluppo a lungo termine.
Iniziative green – quali il risparmio energetico, la gestione dei rifiuti e la riduzione delle emissioni di gas serra – rimangono l’obiettivo principale di molte imprese e rappresentano l’88% dei loro sforzi di sostenibilità. Quanto alle grandi aziende, dedicano alle questioni ambientali il 95% delle loro risorse, in particolare alla riduzione delle emissioni.
Un trend che, probabilmente, è stato rafforzato dalla recente crisi energetica, mentre tra gli altri fattori si possono segnalare tendenze volte a migliorare la sostenibilità dei prodotti, come la riduzione dei rifiuti in plastica, degli imballaggi e di altri materiali.
Non sorprende, quindi, che i benefici ambientali siano in vetta alla lista dei risultati positivi, che comprende anche il risparmio di risorse, materiali ed energia, la conformità alle normative, l’acquisizione di nuovi clienti e il miglioramento delle politiche aziendali.
Gli aspetti sociali e la governance guadagnano terreno
Appare chiaro, tuttavia, che le aziende prestano maggiore attenzione alle tematiche sociali e di governance, che rappresentano rispettivamente il 73% e il 65% degli impegni di sostenibilità e, secondo l’indagine, sono destinate a crescere.
Questa visione più ampia dell’ESG si applica soprattutto alla governance, ambito in cui si prevede che l’attuale dato del 65% aumenterà di 21 punti percentuali, arrivando all’86%: sempre più aziende, infatti, pianificano iniziative in settori come la responsabilità aziendale, le politiche e regole interne, e la strategia di gestione del rischio.
Le grandi aziende sono le più attive in tutte e tre le dimensioni ESG. Nella sfera sociale hanno la precedenza la salute e la sicurezza sul posto di lavoro, seguite da benessere e wellness, formazione e sviluppo e DEI. Le grandi realtà aziendali pongono, inoltre, maggiore enfasi sulla DEI e sui diritti umani rispetto alle altre, forse a causa del maggiore controllo a cui sono sottoposte da parte del mercato.
Un altro dato interessante della ricerca è che le prestazioni DEI sono un prerequisito sempre più importante per fare business. Le aziende diversificate e inclusive, infatti, sono in grado di ottenere performance migliori.
Un approccio strutturato genera valore
L’83,5% delle aziende ritiene che disporre di un approccio strutturato, con sistemi di gestione conformi a standard ISO riconosciuti, sostenga la loro capacità di rispettare gli impegni ESG e SDG, mentre secondo l’87% degli intervistati, una certificazione indipendente dei sistemi è un valore aggiunto. Attraverso l’adozione di un modello standardizzato, questo approccio può anche aiutare a rispondere a una delle maggiori sfide della sostenibilità: la raccolta, disponibilità, qualità, validazione e integrazione dei dati.
Sebbene per molti la sostenibilità sia un passo relativamente recente, il fatto di rendere quest’area una priorità, di essere in grado di assumere un’ampia prospettiva ESG e di adottare un approccio strutturato per mantenere gli impegni assunti è considerato decisivo a prescindere dal tempo che può richiedere il percorso.
A conferma dell’idea che la fiducia sia una componente essenziale del percorso di sostenibilità delle aziende, dalla ricerca emerge che hanno ottenuto punteggi elevati anche “dimostrare la conformità normativa” e “[aumentare] la fiducia nei confronti dei clienti e degli altri stakeholder”, come le comunità e le ONG, attraverso un approccio strutturato e con un sistema di gestione certificato da un ente indipendente.