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I primi eco-sci realizzati partendo dalle microalghe

I bioreattori progettati dall’azienda lombarda Solaris Biotech Solutions permettono di trasformare le microalghe in biopolimeri altamente funzionali. E' nato così un nuovo materiale "bio", brevettato dalla statunitense Checkerspot e collaudato per la produzione dei nuovi sci Vital 100

eco-sci microalghe

Nel corso degli ultimi 6.000 anni, da quando cioè sono stati inventati, gli sci sono cambiati molto nella forma e nei materiali. Ed è soprattutto in quest’ultimo ambito che la tecnologia ha portato a risultati davvero sorprendenti e rivoluzionari, sul fronte sia delle prestazioni sia dell’impatto ambientale. Ma è con i nuovi sci Vital 100 WNDR Alpine, più performanti e sostenibili e realizzati partendo da micro alghe che è iniziata la vera e propria “green ski revolution”.  

A intraprenderla è stata la Checkerspot, azienda biotecnologica californiana  impegnata produzione di materiali innovativi e performanti, che intuisce le potenzialità dei biomateriali per ottenere sci ad alte prestazioni.

La partnership di Checkerspot con Solaris Biotech Solutions, azienda italiana attiva nella progettazione di soluzioni biotecnologiche, consente la scalabilità verso l’alto della tecnologia di produzione biotech.

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L’impiego dei bioreattori progettati da Solaris ha permesso a Checkerspot di mettere a punto il processo produttivo per cui le microalghe marine – precedentemente ingegnerizzate – vengono  trasformate per via fermentativa in oli trigliceridi, che sono alla base dei biopolimeri. Un olio algale è utilizzato per la sintesi dell’Algal Core e dell’AlgalWall, i due biomateriali che costituiscono i nuovi Vital 100. Solaris Biotech Solutions ha fornito a Checkerspot non solo la strumentazione tecnica, ma anche un supporto di consulenza e di formazione sull’impiego dei macchinari e sul controllo del processo. 

I BIOPOLIMERI APPLICATI AL MONDO DELLO SCI 

Il nuovo biomateriale è stato creato appositamente per il marchio di Checkerspot dedicato allo sci backcountry, WNDR Alpine.  I  nuovi sci, realizzati con biopolimeri, sono costituiti da un nucleo, l’Algal Core, un composito laminato di poliuretano ad alta densità e pioppo, abbinato all’AlgalWall, un poliuretano colato a base biologica che protegge il nucleo e offre uno smorzamento e una resistenza agli urti superiori rispetto ai tradizionali materiali da costruzione degli sci.  

Quello che si ottiene è un prodotto straordinario, ecologico e performante che sembra destinato a rimodellare il modo in cui immaginiamo lo sci.  

I nuovi sci hanno ottenuto l’ISPO Award 2021 per la sostenibilità, con le seguenti motivazioni: “WNDR Alpine ci mostra che l’eco-innovazione è ancora possibile nell’industria dello sci, con questa biotecnologia dalle alghe inclusa in quattro delle parti principali dello sci. Gli ultimi sviluppi nella chimica hanno creato questo sci, mostrando una combinazione di stimolanti tecnologie dei materiali e design di prodotto. L’olio a base di risorse rinnovabili come le microalghe è uno dei materiali più importanti utilizzati in questo sci high-tech. Questo sci è quasi completamente biologico e quasi completamente riutilizzabile o rinnovabile dal legno alla cera. ” 

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«Negli ultimi anni – spiega Matteo Brognoli, Presidente di Solaris Biotech Solutions – l’uso di fonti rinnovabili nella preparazione di vari materiali industriali è diventato cruciale a causa dell’emergenza ambientale. Gli oli vegetali sono considerati la classe più importante di fonti rinnovabili e tra le più importanti bio-risorse per la produzione di materiali polimerici. Essi possono essere ottenuti per via chimica o per fermentazione da piante presenti in natura (alghe, girasole, cotone, semi di lino) ed è qui che entra in gioco la ricerca biotecnologica, destinata ad avere sempre più un ruolo chiave nello sviluppo tecnologico produttivo».  

«Con WNDR Alpine, abbiamo messo il turbo al processo di design sfruttando una rete di talenti in un campo di competenza inimmaginabile. – dichiara Matt Sterbenz, fondatore di WNDR Alpine – Siamo arrivati così lontano in così poco tempo, ma abbiamo ancora così tanto da fare con una “tavolozza” unica di materiali a nostra disposizione. Il premio ricevuto in occasione di ISPO dimostra che la nostra visione collettiva sta funzionando. Non vedo l’ora di rivelare che cos’altro ci aspetta nel mondo delle attrezzature per il backcountry realizzati con  biomateriali!». 

Scott Franklin, cofondatore and Chief Scientific Officer di Checkerspot aggiunge: «WNDR Alpine rappresenta un’estensione del nostro laboratorio e il risultato ottenuto dimostra che non dobbiamo più scegliere tra sostenibilità e performance. Mentre ci espandiamo in altri settori di applicazione, la biologia e la bioproduzione sono due dei fattori chiave che ci permetteranno di realizzare un futuro post-petrolio».