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Earth Overshoot Day 2023:le proposte di Banca Etica per promuovere decarbonizzazione e riduzione del consumo di risorse naturali

Limiti del sistema Terra: superati 7 su 8
Foto di stokpic da Pixabay

Quest’anno l’Earth Overshoot Day cade il 2 agosto 2023

Padova, 2 agosto 2023 _ Oggi è il cosiddetto Earth Overshoot Day 2023, il giorno in cui l’umanità inizia a vivere “in debito” sul 2024 dopo aver terminato le risorse che la Terra è in grado di generare per quest’anno. E Banca Etica – prima e tuttora unica banca italiana interamente dedita alla finanza etica – si fa motore di cambiamento virtuoso, offrendo al sistema globale un modello di riferimento, un sistema integrato di strumenti che contribuisce pro-attivamente alla riduzione globale dell’impronta ecologica, a partire dal monitoraggio della propria impronta ecologica – la carbon footprint -, dei propri impatti ambientali e delle emissioni di CO2e.

Banca Etica è stata la prima banca italiana a rendicontare anche le emissioni prodotte dai propri impieghi (classificate Scope 3, ovvero derivate da finanziamenti, investimenti e attività di gestione dei fondi), calcolate secondo la metodologia più avanzata PCAF – l’unica riconosciuta per gli istituti finanziari a livello internazionale -, con la quale è riuscita a stimare le emissioni del 91% dell’attivo. Le erogazioni di credito alle organizzazioni e alle famiglie hanno condotto infatti all’emissione di quasi 93 mila tonnellate di CO2e, mentre gli investimenti in titoli, che nella metodologia PCAF hanno un peso molto elevato, impattano per 218 mila tonnellate (per la maggior parte attribuibili a titoli sovrani dell Stato italiano). Complessivamente le attività di Banca Etica generano 313 mila tonnellate di CO2e, e – per quanto riguarda l’intensità energetica – ogni milione di euro di attivo della banca “emette” in media 113,6 tonnellate di CO2e.


Impatti ambientali positivi e rendicontazione delle emissioni di CO2e
Questi dati sono solo una parte di quelli diffusi con la pubblicazione annuale online del Report di Impatto, documento tramite il quale Banca Etica misura e monitora in piena trasparenza i propri impatti ambientali (e sociali) relativamente alla stragrande maggioranza dei crediti erogati, i quali (nel 2022) hanno generato, alimentato e garantito, per esempio:

Analogamente, Banca Etica misura le emissioni di CO2 equivalenti generate dalle proprie attività in modo diretto (scope 1 e scope 2), che, per il 2022, corrispondono a 50 tonnellate di CO2e, a cui si aggiungono 372 tonnellate di emissioni indirette (solo gli spostamenti casa-lavoro delle persone lavoratrici hanno prodotto 198 tonnellate) non derivanti dagli impieghi. Banca Etica, d’altra parte, ha compensato 136,5 tonnellate di CO2e emesse nel 2022 relative alle proprie emissioni dirette e a parte delle emissioni indirette (consumo di carta e spostamenti aziendali), evitando inoltre l’emissione di 152 tonnellate di CO2e proprio grazie alle modalità di lavoro agile: ogni dipendente ha risparmiato in media nell’anno 103 ore e 2.096 km di tragitto, per un totale di 880 mila chilometri, pari a 22 giri intorno alla Terra!

Incentivi a ridurre gli impatti e a monitorare il consumo di suolo

Numeri assoluti che contribuiscono a costruire il bilancio della banca e dietro i quali scorrono storie di vita individuali e di organizzazioni per cui Banca Etica rappresenta un solido partner, e nei confronti dei quali viene adottato un approccio pro-attivo e incentivante verso l’adozione di buone prassi ambientali, in particolare grazie a:  

covenants sociali e ambientali sono accordi personalizzati tra banca e cliente, sperimentali e innovativi, finalizzati a promuovere miglioramenti in ambito ESG (ambientali, sociali e di governance), ad esempio per l’abbattimento delle emissioni di CO2e o per un incremento dell’impiego di materiale riciclato, comportando un premio per il cliente (in termini di riduzione del tasso d’interesse) al raggiungimento di determinati parametri condivisi e documentati. Nello stesso modo, in perfetta sintonia con la strategia Ue sul suolo e con la recente iniziativa della Commissione europea, che ha presentato una proposta di direttiva per ripristinare i suoli degradati, Banca Etica ha inserito una domanda sul consumo di suolo aggiuntivo nel questionario di valutazione sociale ambientale cui sottopone i potenziali destinatari di finanziamento.

E rispetto a questo sforzo e agli strumenti impiegati, così commenta il direttore generale di Banca Etica, Nazzareno Gabrielli: «Misuriamo con rigore e trasparenza la nostra impronta sul Pianeta in termini di CO2. Tutta quella che dipende direttamente da noi, dal funzionamento della banca, e quella derivante dai crediti erogati e dagli investimenti della nostra liquidità. Questa impronta ecologica ci impegniamo a ridurla, stimolando e incentivando tutte le organizzazioni e le imprese a fare lo stesso. Da sempre, del resto, escludiamo dai nostri crediti chi aggrava i problemi ambientali (Banca Etica non finanzia gli allevamenti animali intensivi, la filiera dei combustibili fossili e tutte le attività dannose per il clima e gli ecosistemi) ma, come dimostra la sperimentazione dei covenants sociali ambientali, ora introduciamo anche obiettivi di premialità finanziaria per chi attua un concreto cambiamento in meglio della propria ricaduta ambientale. Allo stesso modo, ogni giorno guardiamo a noi stessi per migliorare in questa direzione: ricordo ad esempio l’avvio e i primi risultati del percorso verso l’assemblea a impatto zero, perché anche i nostri più importanti momenti istituzionali e comunitari si svolgano in armonia con il Pianeta che ci ospita.». 

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