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E’ nata CERtosa: la Comunità Energetica Rinnovabile di Torpignattara, nel V Municipio di Roma

CERtosa al momento è la terza comunità energetica a Roma per numero di adesioni, con 42 famiglie coinvolte, una scuola e un’attività commerciale

CERtosa

Grazie al lavoro congiunto del Comitato di Quartiere Certosa e dellassociazione A Sud, il 14 settembre è nata CERtosa, l’associazione che rappresenta la Comunità Energetica Rinnovabile del V Municipio. La nascita della nuova comunità consentirà al quartiere della capitale di produrre energia in maniera rinnovabile e consapevole, rimettendo al centro del dibattito pubblico il tema della sovranità energetica e della sostenibilità ambientale e sociale
 
CERtosa al momento è la terza comunità energetica a Roma per numero di adesioni, con 42 famiglie coinvolteuna scuola, il plesso Carlo Pisacane dell’ Istituto Comprensivo Simonetta Salacone, un’attività commerciale, lo storico panificio dei Fratelli Marrocchini e il CDCA – Centro Documentazione Conflitti Ambientali. La nascita e la costituzione della comunità sono state rese possibili grazie al lavoro congiunto del Comitato Certosa, storico e militante comitato di quartiere alla periferia est di Roma e di A Sud, associazione ecologista che da anni presidia e lavora nel V Municipio di Roma con numerosi progetti di formazione ecologista nelle scuole e di sostegno ai comitati locali nelle rivendicazioni ambientali e a tutela del territorio. Grazie alla consulenza di ènostra, la prima cooperativa energetica in Italia che produce e fornisce ai soci energia sostenibile, etica e rinnovabile, è stato infine possibile realizzare lo studio di fattibilità.

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“Siamo felici – commenta Claudio Lopetuso presidente Comitato Certosa – che proprio nel nostro piccolo quartiere di periferia, trascurato dalle istituzioni, si sia avviato un progetto così ambizioso che permetterà di condividere l’energia rinnovabile prodotta dal sole. La forte adesione che c’è stata dimostra da un lato una rilevante sensibilità delle persone verso i benefici ambientali risultanti dalla produzione di energia pulita, dall’altro conferma come il fenomeno del caro bollette stia diventando un’emergenza sociale che trova nella CER una delle risposte più concrete. Questa sfida rivoluzionaria, può aprire opportunità importanti sia per aiutare le famiglie del nostro quartiere in povertà energetica, sia per avviare processi di rigenerazione urbana del nostro territorio”.

“Le Comunità Energetiche Rinnovabili rappresentano per i cittadini e gli enti attivi su un territorio la possibilità di partecipare direttamente al mercato energetico, non solo come consumatori, ma anche come produttori. Il lavoro che abbiamo fatto in questi mesi con A Sud è stato quello di attivare e rendere saldi processi comunitari virtuosi, che hanno permesso alla comunità di costituirsi intorno al tema politico della sovranità energetica e della democratizzazione dell’energia. Quando la comunità diviene capace e realizza l’importanza del generare valore economico, sociale e ambientale nel proprio territorio in modo autonomo, i benefici ambientali e sociali che ne derivano sono enormi. L’idea delle CERs è infatti quella di rispondere alle esigenze proprie del territorio in questione, e non quella di soddisfare finalità di lucro: questo permette anche di aiutare a ridurre le spese energetiche dei consumatori più bisognosi sul territorio. Coinvolgere diversi attori all’interno del territorio crea uno scambio di beni e conoscenze al vantaggio di tutti, ma aiuta anche a ricucire legami grazie allo sviluppo di fiducia, collaborazione e capitale sociale all’interno della comunità”, dichiara Laura Greco, presidentessa di A Sud. E continua: “Le CERs possono essere un mezzo per ovviare al problema della povertà energetica. I dati per il 2020 pubblicati dall’OIPE riportano per l’Italia 2,1 milioni di famiglie in povertà energetica, ovvero l’11% della popolazione (poco più di 6 milioni di persone) per Eurostat. Attraverso l’autoconsumo e favorendo l’uso di fonti energetiche rinnovabili, le CERs possono riuscire a porre rimedio alle disparità energetiche presenti sul territorio e consentono di produrre energia da fonti sostenibili, attraverso l’uso del fotovoltaico.”

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In attesa del decreto ministeriale di incentivazione delle Comunità Energetiche Rinnovabili, attualmente in fase di revisione presso la Commissione Europea, ci auguriamo che il ministro Pichetto Fratin chiarisca quanto prima quali iniziative intenda adottare per arrivare in tempi brevi alla pubblicazione del decreto. Diventa sempre più urgente fornire un quadro normativo certo ai soggetti interessati all’autoconsumo diffuso e accelerare il processo di decarbonizzazione del nostro Paese.