Il Dl siccità viene venduto come “panacea di tutti i mali”
Roma, 7 apr. – “Salvini avrà pure corso ‘da matti’ – come dichiarato da lui stesso ieri a margine dell’inaugurazione della Pedemontana veneta –, ma i fatti ci riportano tutta un’altra andatura di Governo sul tema siccità. Oltre a millantare provvedimenti e progetti a suo dire pronti, il ministro Salvini mostra di non conoscere nemmeno i fondi a disposizione: sono infatti circa 3 i miliardi a previsti nel PNRR per resilienza delle reti idriche e riduzione delle perdite, oltre ad altri 880 milioni per agrosistemi irrigui e 660 milioni destinati a depurazione acque reflue, per un totale di oltre 4 miliardi di euro. Soldi che, ricordiamolo, quando era intento ad attaccare il Governo Conte dichiarava di non voler prendere dall’Europa.
Nel merito invece del DL siccità presentato ieri in CdM, il provvedimento viene ‘venduto’ dalla Meloni come panacea di un problema che, tuttavia, è già emergenziale. Sono passati mesi da allora e la prova che l’azione di questo Governo sul tema sia stata finora inesistente ce la danno i territori che, in assenza di un coordinamento a livello centrale, stanno iniziando a fare da soli, nella trincea delle criticità da affrontare, anche in vista dell’imminente arrivo dell’estate. E il bello è che, se tutto andrà bene, passerà un altro mese per via della ‘ricognizione delle opere e degli interventi di urgente realizzazione’ che la cabina di regia intende effettuare, quando avrebbe potuto già farlo. Un ‘breve termine’, dichiarano, che in realtà è biblico, se si pensa che si arriverà alle porte di giugno continuando a non vedere alcun intervento concreto. Nel frattempo, però, le sponde del Po si sono ridotte a spiagge di sabbia, i laghi boccheggiano e il freddo di questi giorni sta compromettendo le primizie di stagione e i raccolti. Perché l’emergenza, che è idrica e climatica insieme, non si limiterà al 2023, come i poteri del commissario individuato dal decreto. Ma sembra che anche questo al Governo non sia ben chiaro”. Così in una nota Ilaria Fontana, capogruppo M5S in commissione Ambiente e Infrastrutture alla Camera.