“Oggi avviare una seria e concreta transizione energetica è ancora più urgente per il raggiungimento dell’autonomia energetica dell’Europa. Il futuro Governo dovrà subito dare prova di efficace capacità di esecuzione per adottare misure di tipo strutturale connesse all’attuazione del PNRR che richiederanno autorevolezza politica ed il consenso del futuro Parlamento”. Stefano Cuzzilla, Presidente CIDA, guarda con preoccupazione agli effetti della drammatica combinazione dell’incremento dei prezzi delle commodities legati alla ripresa post-Covid e al crollo delle forniture di gas all’Europa innescato dalla guerra in Ucraina auspicando “azioni integrate a livello nazionale ed europeo a cui anche i dirigenti e le alte professionalità di CIDA possono contribuire con proposte concrete a vantaggio delle imprese e delle famiglie”.
Massimizzare la produzione energetica nazionale, puntando sulla diversificazione delle fonti di approvvigionamento; incentivare la realizzazione di nuovi impianti da fonti rinnovabili, solare ed eolico; prevedere supporti fiscali delle tariffe di gas e elettricità così come già fatto con i carburanti con il taglio delle accise; sostenere lo sviluppo delle Comunità Energetiche, ancora in attesa del decreto attuativo che era previsto a maggio; favorire il risparmio e l’efficienza energetica nel settore civile, anche attraverso il superbonus. Queste sono solo alcune delle strategie che, secondo CIDA, dovrebbero essere intraprese da chi a breve guiderà il Paese.
“Gli interventi per fronteggiare il caro energia devono essere una delle priorità dell’agenda del prossimo Governo – conclude Cuzzilla – ma sarà determinante anche il ruolo delle imprese, che pur nella sofferenza devono essere pronte all’innovazione e dei cittadini che dovranno sentirsi sempre attori responsabili delle proprie scelte in materia energetica”.