Il 30 ottobre entra in vigore il nuovo CAM Veicoli, un passo determinante per la transizione ecologica del nostro Paese. Il testo rivede e aggiorna i criteri ambientali minimi che spingono e obbligano verso l’acquisizione dei veicoli adibiti al trasporto su strada, per ridurre le emissioni di inquinanti e di altri impatti ambientali lungo l’intero ciclo di vita dei materiali utilizzati.
In anticipo rispetto all’Europa, nel CAM Veicoli sono stati introdotti i criteri per l’acquisto di oli lubrificanti a base rigenerata. Itelyum è già pronta a soddisfare i requisiti richiesti: “Accogliamo con favore questo approccio del Ministero della Transizione Ecologica – spiega Marco Codognola, Amministratore Delegato di Itelyum, in occasione della Fiera Ecomondo – in un ambito che premia un percorso di eccellenza italiana di cui Itelyum è orgogliosamente protagonista. Nel nostro Paese quasi il 100% degli oli lubrificanti usati provenienti dal settore automotive e industriale vengono avviati a rigenerazione per la creazione di nuove basi lubrificanti di qualità, con un risparmio di emissioni di CO2 del 50% rispetto alla produzione da greggio e di materia prima equivalente. Un dato che rende l’Italia detentrice di un primato europeo e campione di economia circolare per il comparto degli oli lubrificanti usati”.
Il CAM veicoli avrà un impatto rilevante sulla mobilità e sulla sostenibilità del trasporto in Italia. La politica nazionale in materia di appalti pubblici verdi si appresta a diventare più incisiva non solo nell’obiettivo di ridurre gli impatti ambientali, ma nello scopo fondamentale di promuovere modelli di produzione e consumo più sostenibili.
Le basi rigenerate e tutti i materiali oggetto del CAM Veicoli dovranno ricevere una certificazione ‘verde’. “A riprova di un nostro percorso con solide basi e sguardo rivolto al futuro, anche in questo Itelyum ha anticipato i tempi – sottolinea Codognola – dotandosi negli anni passati della certificazione REMADE IN ITALY®, il primo marchio indipendente per la certificazione di prodotti e materiali derivanti da riciclo e dal riuso. L’etichetta racconta le caratteristiche di sostenibilità ambientale del materiale, del processo e del prodotto, in termini di riduzione di consumi energetici e contenimento delle emissioni di CO2”.
Simona Faccioli, Direttrice di Remade in Italy, spiega infatti: “La certificazione ha diversi aspetti significativi, in quanto rappresenta una certezza in sede di gara e un mezzo di prova indiscutibile per le Stazioni appaltanti; deriva da un processo di totale e trasparente tracciabilità sui materiali e i processi svolti; inoltre, quantifica gli impatti ambientali derivanti dall’utilizzo di materia da recupero rispetto alla materia vergine, nel ciclo di vita relativo al suo processo produttivo”. “Quanto al nuovo CAM Veicoli – aggiunge Faccioli – accogliendo le prescrizioni della Direttiva Eu 2019/1161, introduce un vero e proprio cambio di paradigma: la direttiva, i recepimenti nazionali e le norme di attuazione, tra le quali risiede questo CAM, possono davvero contribuire alla svolta nell’abbattimento delle emissioni climaalteranti. Uno degli aspetti più rilevanti è la considerazione degli impatti lungo l’intero ciclo di vita (e su questo riferimento vanno determinati anche i costi dell’appalto, includendo quindi le esternalità ambientali e altri costi indiretti; quindi non solo quelli relativi all’acquisto del bene)”