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Consorzio ERP Italia: dati della raccolta RAEE e pile e accumulatori nel 2020

Le difficoltà generate dalla diffusione del CoVid non hanno arrestato il regolare svolgimento della raccolta e del trattamento dei rifiuti AEE (20.097 tonnellate) e PA portatili (3.550 tonnellate)

Consorzio ERP Italia
Alberto Canni Ferrari, Procuratore Speciale del Consorzio ERP Italia.

Il Consorzio ERP Italia, tra i principali Sistemi Collettivi senza scopo di lucro che si fanno carico sull’intero territorio nazionale della gestione a norma dei RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) e dei Rifiuti di Pile e Accumulatori ha chiuso il 2020 con una raccolta, e un conseguente invio al trattamento, di oltre 20mila (20.097) tonnellate di rifiuti AEE, ammontare che include il complesso dei conferimenti rispetto alle differenti categorie di classificazione, e poco più di 3.550 tonnellate di RPA (Rifiuti di Pile e Accumulatori) portatili.

Disgregando il dato complessivo emerge che sono state 2.200 le tonnellate raccolte di apparecchiature per lo scambio di temperatura con fluidi che rientrano nella categoria R1 (frigoriferi, condizionatori, congelatori, etc.), 1.744 le tonnellate di grandi apparecchiature, come lavatrici e lavastoviglie (categoria R2), 6.493 le tonnellate di tv e monitor (categoria R3), 9.640 le tonnellate di IT e Consumer electronics, come computer e apparecchi informatici, telefoni, apparecchi di illuminazione, pannelli fotovoltaici (categoria R4), e circa 20 le tonnellate di sorgenti luminose, come lampade e led (categoria R5). Di rilievo anche l’esito relativo alle operazioni di raccolta di RPA (Rifiuti di Pile e Accumulatori), giunte, nel 2020, a superare quota 3.550 tonnellate.

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Di rilievo anche il dato che riguarda la quota di RAEE che sono stati destinati al recupero di materia e per la produzione di energia, che ammonta all’87,5% del totale di quanto raccolto, mentre si attesta all’8,26% la porzione avviata a valorizzazione e al 4,25% quella indirizzata allo smaltimento.

Sul versante territoriale, La Lombardia si conferma la regione in cui ERP raccoglie più volumi di rifiuti AEE (3.781.477 Kg), con la provincia di Bergamo a fare la parte del leone sia sul fronte regionale che nazionale con 1.088.619 Kg raccolti. A seguire, il Lazio (2.012.575 Kg) e il Veneto (1.733.221 Kg).

Rispetto ai TMI (Tempi massimi di Intervento), ovvero il tempo massimo che – ai fini del rispetto dei livelli di servizio da parte dei Sistemi Collettivi – può intercorrere tra il momento in cui una Richiesta di Intervento (RdI) effettuata dai soggetti aderenti al Consorzio mediante i diversi canali messi a disposizione dal CdC RAEE diventa evadibile e il ritiro da parte dei Sistemi Collettivi, per il Consorzio ERP il 2020 si conferma ad un livello di eccellenza, con una quota media del 98,87% per il settore RAEE B2C. Analogo standard è stato conseguito anche per quanto riguarda i rifiuti RPA, con un 99,33%.

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Come noto, il 2020 è stato pesantemente caratterizzato dalla pandemia causata dal Covid-19. Tutti i settori economici hanno dovuto affrontare sfide impreviste e ciò ha impattato anche operatori che si occupano di Economia Circolare e nello specifico, di gestione dei rifiuti– ha dichiarato Alberto Canni Ferrari, Procuratore Speciale del Consorzio ERP Italia. Alla luce dei risultati conseguiti possiamo affermare però che, nonostante le numerose difficoltà, Consorzio ERP Italia ha saputo gestire al meglio l’attività, dimostrando dinamicità e resilienza, ottemperando pienamente agli obblighi normativi, affrontando con slancio i cambiamenti in corso e dimostrando proattività sia nei confronti degli attori del sistema, che del consumatore finale. Possiamo quindi dire che l’anno appena trascorso sia stata un vero e proprio banco di prova rispetto alla tenuta dei Sistemi RAEE e Rifiuti di pile e accumulatori, prova che ritengo brillantemente superata anche grazie all’importante contributo di ERP”.