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Cogenera Italia e Femosan fondano BioCER e mettono a disposizione 5,5 MW per le CER agricole

Una nuova azienda per nuovi modelli di business legati alle Comunità Energetiche Rinnovabili e Sostenibili. Il 26 febbraio 2024 la costituzione. Previsti oltre 5,5 MWp d’installazioni fotovoltaiche su tetto, di cui oltre la metà della produzione al servizio delle CER al 2026, senza intaccare il suolo agricolo. Coinvolte circa 40 imprese agricole del vicentino che forniranno elettricità pulita e a basso costo per cittadini ed imprese 

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via Depositphotos

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Le Comunità energetiche rinnovabili (CER), ora ai blocchi di partenza, impongono un cambiamento strutturale nell’immaginare nuovi modelli di business, al fine di sfruttare al massimo tutte le opportunità offerte dalle fonti rinnovabili e da utilizzarsi nei contesti di comunità già esistenti. Esattamente con questo intento nasce BioCER, costituita al 60% da Cogenera Italia, azienda del Gruppo Regalgrid, e al 40% da Femosan, azienda del Gruppo Femogas. 

«BioCER ha come obiettivo quello di coinvolgere come parte attiva nella costituzione delle CER le aziende agricole sviluppando ex novo impianti fotovoltaici sulle coperture delle aziende stesse, senza sottrarre metri quadrati alle aree dedicate alle coltivazioni agroalimentari. – afferma Vincenzo Scotti, CEO di Cogenera Italia – Si tratta di un’attività che può coinvolgere anche chi ha già impegnato parte delle coperture per la realizzazione di impianti con il bando agrisolare, in quanto i progetti sviluppati da BioCER saranno gestiti in maniera autonoma».

Una serie di aziende, che sono già state identificate, userà il fotovoltaico, con il bando agrisolare del PNRR, per soddisfare le proprie esigenze, mentre i progetti sviluppati da BioCER saranno utilizzati all’interno delle CER, creando così valore aggiunto per i territori sui quali insistono e aiutandoli nel processo sia di decarbonizzazione, sia di rafforzamento della coesione sociale. Molte delle aziende alle quali saranno offerte queste proposte, del resto, hanno attività già consolidate e legate al suolo, grazie alla loro produzione agroalimentare. «Anche per questa ragione abbiamo messo molta attenzione nella cura del progetto, per lasciare intatta la vocazione primaria dei terreni, ovvero l’attività agricola, andando ad abbinare queste produzioni con quella elettrica solare, su tetto, e alla condivisione di energia in CER. Un circolo virtuoso», conclude Scotti.

La neonata azienda ha già le idee ben chiare sul fronte del futuro. La timeline circa la capacità produttiva che è stata fissata prevede l’installazione di 3 MWp al 2025 e 5,5 MWp al 2026. La prospettiva al 2025 prevede una produzione di 3,5 milioni di kWh che saranno forniti a una platea di 3.000 cittadini consumatori residenziali e riguarda 40 aziende agricole dell’area del vicentino, dove sono già state individuate le cabine primarie necessarie allo sviluppo delle CER. 

«Il progetto ha un alto valore aggiunto sul fronte della decarbonizzazione. – afferma Fabrizio Stella, Presidente di BioCER – Tutta la produzione realizzata da BioCER, infatti, è destinata al consumo all’interno delle CER e sostituirà consumi elettrici a fonte fossile che in Italia sono ancora circa il 63% del totale, ma non solo. Grazie alla combinazione di CER e impianti fotovoltaici, le soluzioni BioCER permetteranno agli agricoltori di abbattere ulteriormente le loro emissioni di CO2 nell’ambiente». 

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